13. Ti porterò a vedere il mare

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JUNGKOOK

Il giorno dopo Tae e Jin mi riempirono di messaggi per ore. Volevano sapere se casa mia fosse in ordine, se avessi abbastanza cose da mangiare per tutti o se dovevano andare a fare la spesa ed a che ora potevano venire per vedere che tutto fosse come previsto.
Non ne potevo più. Mi promisi che la prossima volta che mi avessero chiesto di fare una festa avrei risposto di no oppure che la potevano benissimo fare a casa loro.

Io, dal canto mio, ero seduto a gambe incrociate sul letto a guardare qualche episodio di How I met your mother su Netflix, tutto perché Jimin ed io avevamo fatto una scommessa su chi l'avrebbe finito prima. E, chiaramente, non potevo assolutamente perdere.

All'improvviso lo schermo del mio telefono si illuminò a causa di un messaggio.
"A che puntata sei?" vidi scritto da parte sua.
"Pensavo che non potessimo chiederlo all'altro. Non starai mica barando, vero?" gli risposi facendo una piccola risata.
Mi stavo ancora chiedendo come quel ragazzo riuscisse a farmi ridere pure per messaggio...
"No che non sto barando. Dai, dimmi dove sei arrivato" mi scrisse aggiungendo poco dopo un altro: "Dai" con cinque i.
"Stagione uno puntata diciassette".
"Cosa? Ma la scommessa è iniziata ieri sera..." rispose lui mandando un altro messaggio poco dopo con un'emoji con gli occhi sbarrati.
"Potevi evitare di scommettere contro di me".
"Non è valido così, però. Io ho Shin-Hyo che mi tiene in ostaggio e vuole che pulisco casa mia invece di guardare".
"Così impari cosa vuol dire avere la ragazza" gli risposi io aggiungendo tre emoji con la risata.
Lui evitò di rispondere alla mia affermazione, scrivendo invece: "A che ora devo venire stasera?".
"La festa inizia alle 22.00. Vieni quando ti pare" gli scrissi cercando di fare un po' il distaccato anche se dentro di me il mio cuore faceva i salti al pensiero di vederlo.
"Okay. Allora verrò verso le 3 di domani mattina" scrisse lui in tono ironico.
"Se vuoi aiutarmi a pulire direi che quello è l'orario giusto".
"Dai, scherzo. Farò qualche minuto di ritardo per fare la mia entrata trionfale, ma arriverò sicuro prima delle 22.30".

Io alzai gli occhi al cielo facendo un sorrisetto.
"Allora la porti Shin-Hyo?" gli chiesi io arrivando subito al punto che mi interessava.
"Sorpresa" scrisse lui non aggiungendo nient'altro.
Io posai il telefono sul comodino chiedendomi perché dovesse fare sempre il finto misterioso e poi andai a farmi una doccia.
Mentre ero sotto l'acqua calda pensai solo ad una cosa: chissà se questa "sorpresa" mi sarebbe piaciuta...

*******

Alle ore 22.08 casa mia era già piena di persone che non conoscevo.
"Ma dove l'avete trovata tutta questa gente?" chiesi dopo qualche istante da quel pensiero a Tae.
"Nel nostro corso. Più amici vari di loro" rispose lui alzando le spalle e prendendo una birra dal frigo che avevano riempito qualche ora prima.
Io gli misi entrambe le mani sulle spalle guardandolo in tono serio, dicendogli poco dopo: "Se rompono qualcosa paghi tu".
Un sorriso di circostanza si aprì sul volto del mio amico mentre alzava il pollice per darmi ragione.
Mi misi a ridere scuotendo la testa, dicendogli di andare pure in giro se ne aveva voglia, cosa che lui fece.

Proprio in quell'istante il campanello suonò per l'ennesima volta ed io andai ad aprire.
Il volto perfettamente simmetrico di Jimin mi comparve davanti e, con lui, le sue meravigliose labbra piene.
"Ciao" mi disse nello stesso tono in cui aveva detto che gli ero mancato il giorno prima.
"Ciao" gli risposi io senza interrompere il nostro contatto visivo.

"Ehy, nemmeno mi saluti?" chiese una voce dietro di lui sorpassandolo e venendomi ad abbracciare come se ci conoscessimo da una vita.
"Ciao, Shin-Hyo" dissi allora, cercando di stringerla il meno possibile in quell'abbraccio.

Rivolsi il mio sguardo verso Jimin, che ricambiò alzando prima le spalle e poi gli occhi al cielo.

"Voglio conoscere i tuoi migliori amici" mi disse, poi, lei prendendomi per il polso e guidandomi in mezzo al soggiorno.
"Okay" mormorai io dopo qualche istante, cercando entrambi i miei amici con lo sguardo.
Dopo qualche secondo adocchiai Jin e, dopo aver chiamato il suo nome, gli dissi di cercare Tae e di venire entrambi da me.
Pochi minuti dopo arrivarono entrambi, chiedendomi cosa volessi da loro due proprio in quel momento che si stavano divertendo.

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