6. Esci con me

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JUNGKOOK

"Quando hai intenzione di presentarmi questi due fantastici amici di cui parli in continuazione?" mi scrisse Jimin dopo una lunga serie di interminabili messaggi domenica sera.

Io feci una smorfia, rendendomi conto che parlargli di Jin e Tae così tanto non è stata una buonissima idea. Non che non volessi presentare Jimin a loro due, ma, in quel momento, il mio rapporto con Jimin era una cosa speciale e che sentivo solo mia, viste anche tutte le illusioni che mi stavo facendo sul fatto che lui ricambiasse i miei sentimenti. Presentandoglielo e spiegando loro chi fosse (tralasciando, ovviamente, il fatto che mi piacesse da morire sebbene di lui non sapessi quasi niente) non sarebbe stato più così.

"Domani mattina. Te lo prometto" gli risposi cercando di convincermi che niente sarebbe cambiato.
"Va bene. Se non mantieni la promessa non ti parlo più. Ora vado a dormire. Buonanotte" mi scrisse prima di uscire da Whatsapp, cambiando il suo "online" con un "ultimo accesso alle 23.18".
"Buonanotte" risposi sebbene sapevo che non sarebbe più entrato nella chat fino alla mattina seguente.
E non appena chiusi il telefono posandomelo sulla pancia mi resi conto che era il caso che anche io andassi a dormire, cosa che feci qualche minuto più tardi.

*******

"Vi devo presentare una persona" dissi ai miei amici, mentre stavamo camminando verso l'ingresso dell'università ed incontrai lo sguardo di Jimin, fermandomi all'improvviso.
Loro si girarono verso di me con aria confusa, ma prima ancora che potessero aprir bocca feci ad entrambi cenno di seguirmi, cosa che loro fecero.

Non appena arrivai davanti a Jimin mi accorsi che la persona con cui stava parlando era Namjoon, ma lo ignorai completamente ed invece dissi: "Jimin, questi due sono i miei migliori amci Taehyung e Seokjin. Ragazzi, lui è Jimin, un...amico che ho conosciuto la scorsa settimana".

Jimin si presentò a loro stringendo la mano ad entrambi e con un enorme sorriso dipinto in volto. Non so perchè, ma il suo sorriso fece sorridere anche me mentre lo guardavo conversare con i miei amici.

Dopo qualche secondo di silenzio Tae mi disse: "Noi andiamo dentro. Tu vieni o ci raggiungi?".
Io guardai Jimin con la coda dell'occhio, accorgendomi che anche lui stava facendo la stessa cosa. "Vi raggiungo tra pochi minuti" gli risposi allora in tono gentile.
I due iniziarono ad incamminarsi verso l'edificio ed io tolsi lo sguardo da loro due per riposare gli occhi sul sorriso di Jimin.

"Sembrano simpatici" mi disse quasi all'istante, spostandosi poi qualche ciocca dei suoi capelli biondi da davanti agli occhi.
"Lo so" gli risposi con aria divertita, evitando di accennare all'omofobia di Jin ed alle continue crisi di autostima di Tae. Volevo che vedesse solo la parte bella di loro due, perchè aveva già dovuto aver a che fare con la peggiore di me...

"Allora, io entro Jimin. Ciao, Jungkook" disse Namjoon rivolgendomi quel saluto in un tono gentile.
"Non mi odia più?" chiesi dopo qualche secondo in tono ironico.
"No, semplicemente gli ho detto che, anche se ti odia per quello che hai fatto a quella ragazza e per la fama che hai in giro, io non avrei smesso di essere tuo amico. Doveva decidere tra cercare di sopportarti ed evitare di starmi vicino quando ci sei anche tu. Penso che stia facendo un miscuglio delle due, in realtà" mi rispose gesticolando un po', come faceva sempre.

Rimasi a fissarlo per qualche secondo, pensando a quanto la sua bellezza fosse particolare.
"Perchè mi stai fissando?" mi domandò lui dandomi un pugno scherzoso sul braccio.
"Perchè è raro che io riesca a fare amicizia con qualcuno. Mi stavo chiedendo come tu abbia fatto ad entrare nella mia vita senza che io te ne abbia spedito fuori a calci" gli risposi ridendo.
"Dai, smettila. Ci siamo trovati, punto e basta" disse lui alzando le spalle.

Fu con quel "ci siamo trovati" che credetti che quello che provavo nei suoi confronti poteva essere ricambiato.

"Dai, entriamo" gli dissi senza riuscire a smettere di sorridere.
Lui annuì e così ci incamminammo, separandoci quando arrivammo alla seconda rampa di scale: io continuai sullo stesso piano mentre lui salì ancora di uno.
"Ci vediamo dopo. O, se non ci vediamo, ci sentiamo più tardi" mi disse salutandomi con la mano.

Io annuii, cercando di fermare la corsa che il mio cuore stava facendo dal momento stesso in cui ero rimasto da solo con lui.
Mi incamminai poi nell'aula in cui avevo lezione, localizzando Tae e Jin in una delle file centrali dell'aula e sedendomi accanto a loro.

"Allora, da quando trovi degli amici così per caso?" mi chiese Jin non appena mi sedetti.
Io alzai gli occhi al cielo, sebbene sapevo già che mi avrebbero fatto l'interrogatorio non appena mi fossi seduto.
"Avete presente quando ho "litigato" con quella ragazza la scorsa settimana?".
"Sì, ma cosa c'entra?" mi domandò Tae.
"Se mi fai finire di parlare magari lo scopri, no?" gli risposi in tono scocciato.
"Okay, scusa. Vai avanti".
"Dopo che la ragazza è andata via volevo fumare una sigaretta, così ho cercato l'accendino nella tasca destra del mio giubbotto, ovvero dove lo metto sempre, ma non l'ho trovato. Lui era lì e mi ha chiesto se volessi il suo. Io, poi, gli ho offerto una delle mie sigarette ed abbiamo iniziato a parlare" dissi poi, concludendo il discorso.
"Sono fiero di te, Jungkook" mi disse quasi subito Jin.
"Perchè?" gli chiesi con aria confusa.
"Perchè non sei scappato come fai con chiunque incontri tranne noi due".
"Che intendi?" gli domandai io senza capire.
"Ogni volta che stai per iniziare a legare con qualcuno tu scappi, perchè la paura di venire ferito che hai dentro di te viene a galla proprio in quei momenti. Con lui non l'hai fatto" mi spiegò lui in tono calmo e tranquillo. Tono che usava estremamente poco.
Vidi Tae annuire, probabilmente concordando con le parole di Jin.

"Grazie" mormorai dopo un po', pensando veramente alle parole di Jin e rendendomi conto, poco dopo, che erano la pura verità.
"Comunque sembra simpatico" aggiunse Tae alzando le spalle.
"Ha detto la stessa cosa di voi due" gli risposi facendo un piccolo sorriso.
Fu con queste parole che considerai il discorso chiuso, capendo, inoltre, che averli fatti conoscere fin da subito è stata la cosa giusta, sebbene da quel momento Jimin non era più solo una mia fantasia proibita, ma, invece, un "amico" che anche loro conoscevano.

*******

Cinque ore più tardi uscii dall'ultima lezione incamminandomi verso casa. In tutto il tragitto non vidi Jimin, così gli mandai un messaggio non appena arrivai a casa.

Lui mi rispose quasi all'istante, dicendomi una cosa che, sul momento, mi spiazzò: "Esci con me".
"Hai sbagliato chat per caso?" gli chiesi cercando di non farmi più illusioni di quelle che mi stavo già facendo.
"No, assolutamente. Voglio solo uscire con te, visto che non l'abbiamo ancora fatto".
"Ma se siamo usciti sabato...".
"Intendevo fare qualcos'altro, tipo andare al cinema".
"Vuoi andare al cinema con me?" gli chiesi io dopo qualche secondo, chiedendomi se stesse organizzando un appuntamento a suo modo oppure no.
"Sì, ci stai?".
"Certo".
"Facciamo sabato pomeriggio?".
"Okay. Come ci arriviamo al cinema?".
"Con la mia macchina. Ti passo a prendere io, basta che mi dici dove abiti".

Penso che in quel momento stavo camminando da una parte all'altra della mia stanza, con il telefono in mano, cercando di calmarmi.
"Hai una macchina? Perchè questa cosa non la sapevo?".
"Perchè altrimenti avresti voluto sicuramente passaggi ovunque" mi rispose lui aggiungendo una risata poco dopo.
"Come fai a conoscermi così bene anche se, in realtà, ci siamo visti per la prima volta una settimana fa?".
"Questo devi dirmelo tu".

Peccato che non potevo dirglielo perchè ancora non lo sapevo. Certo, mi ero accorto del fatto che quel ragazzo mi aveva compreso benissimo dal primo istante, ma il perchè di tutto questo non lo sapevo.

Sapevo soltanto che, qualsiasi cosa facesse, mi piaceva ogni giorno sempre di più. E sommando questo al fatto che era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere mi sentivo sulla cresta dell'onda, contento che, finalmente, sentissi qualcosa invece del solito vuoto.

Peccato che quando si è sulla cresta dell'onda poi si può cadere molto facilmente.

•Destiny {Jikook}•Where stories live. Discover now