16. Basta

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YOONGI

"Ho bisogno di te" lessi sul mio telefono poco dopo che si era illuminato sul tavolo sul quale stavo studiando.
"Che succede Tae?" gli scrissi in risposta.
"Vieni a casa mia e te lo dico. Ti prego".

Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa e facendo un sorrisetto, prendendo, poi, il giubbotto ed uscendo da casa.
Iniziai ad incamminarmi verso casa sua, l'unico posto dove potevamo vederci senza che nessun altro lo sapesse.

Perché avevo acconsentito ad un'amicizia del genere? Non lo sapevo nemmeno io...forse volevo conoscere Tae così tanto dall'accettare di essere l'amico che teneva nascosto perché si vergognava di lui.

Circa venti minuti dopo arrivai davanti a casa sua, suonando il campanello nell'attesa che lui mi aprisse la porta, cosa che successe qualche istante più tardi.
"Meno male che sei qui" mi disse lui non appena misi piede nel suo soggiorno.
"Avrei dovuto studiare tutto il pomeriggio, ma...fa niente. Sai che ci sono sempre se hai qualche problema" gli risposi fissandolo negli occhi marroni con insistenza.

Lui rimase in silenzio, guardandomi con questo sguardo disperato.
"Allora, che succede?" gli domandai io dopo qualche istante rendendomi conto che da solo non avrebbe mai parlato.
"Sabato scorso c'era la festa a casa di Jungkook".
"Sì, lo so. Ne parlano tutti da due settimane di questa festa. E quindi?".
"Ma se sapevi che c'era perché non sei venuto?" mi chiese lui quasi all'istante, spostandosi una ciocca di capelli neri dalla fronte e guardandomi con il solito sguardo comprensivo.
"Penso che la mia presenza a quella festa non sarebbe andata bene a molte persone. Quindi ho preferito evitare. Anche perché tu mi avresti ignorato, quindi non avrei avuto nessun altro con cui parlare visto che le persone invitate erano tutte del vostro corso. Puoi andare avanti a parlare di cosa ti preoccupa adesso, per favore?" gli risposi cercando di evidenziare in tono delicato che mi pesasse il fatto che lui in pubblico mi evitasse completamente.

Lui abbassò lo sguardo sulle sue mani posate sul tavolo della sua cucina. "Okay. Praticamente alla festa stava andando tutto bene, fino a quando due ragazzi del nostro corso hanno iniziato ad urlarsi addosso. Io avevo paura che scoppiasse una rissa, così sono andato a chiamare Jungkook, che era fuori con Jimin, per risolvere la situazione".
"E quindi?" gli chiesi dopo qualche secondo di silenzio per farlo continuare.
"Ecco, io li ho visti sporti uno verso l'altro a pochi centimetri di distanza. Quella posizione dava l'impressione che si stessero per baciare".

Io cercai di fare un'espressione sorpresa, sebbene sapessi già che, prima o poi, questa cosa sarebbe successa. Pensai, inoltre, che quei due si sarebbero finalmente baciati se non fosse arrivato lui...

Fu in quel momento che decisi di fare la cosa più egoista della mia vita e gli risposi: "Avrai visto male. Probabilmente stavano solo scherzando. Jimin e Jungkook sono solo amici".
"Sei sicuro?".
"Non sei stato tu a dirmi, tre settimane fa, che Jungkook era etero e per questo non poteva provare niente per te? È la stessa cosa..." gli risposi io continuando a mentire perché, in cuor mio, non riuscivo a fare diversamente.
"Lo so, ma...lui non ha mai legato con nessuno. E, all'improvviso, arriva questo ragazzo e diventano amici come se si conoscessero da sempre. Non lo so, mi fa strano".
"Dovresti essere felice per lui invece di pensare a chissà cosa ci può essere sotto quando sotto non c è niente".
"In effetti hai ragione. È solo che...ho deciso di dire: "Basta", ma ogni volta che incontro il suo sguardo quel basta diventa un: "Speraci ancora un po'". Non so più cosa fare" mi rispose lui mettendosi entrambe le mani sulla testa in tono parecchio drammatico.

"In che senso stai cercando di dire: "Basta"?".
"Sto cercando di smettere di essere innamorato di lui, ma, nonostante quanto fortemente ci provi, ogni volta che lo vedo penso che vorrei solo che lui si accorgesse che esisto e che sono pazzo di lui" mi rispose senza togliersi le mani dalla testa.
"Tae, non puoi decidere tu quando e di chi innamorarti e smettere di innamorarti. Sfortunatamente non è una cosa che possiamo controllare. Non ci puoi fare niente. Non puoi importi di non provare più dei sentimenti, perché così facendo ti sentiresti ancora peggio" gli dissi rendendomi conto che io lo sapevo molto bene...
"Ma sto già malissimo così, perché Jungkook non mi guarda come vorrei, quindi non penso che la cosa peggiorerebbe più di tanto".

"Tae, ho ricevuto talmente tante batoste dalla vita, e dai miei genitori per quello che sono, che avevo imparato ad ingoiare i sentimenti anche quando mi risalivano su per la gola. E stavo malissimo, perché mi sentivo un'automa e non un essere umano. Per favore, smetti di cercare di controllare i tuoi sentimenti come se fossi una macchina, perché non lo sei. Hai il diritto di provare queste cose" gli risposi prendendogli le mani da sopra le testa e riposandole sul tavolo.
"Ma lui non mi vorrà mai, Yoongi" mormorò lui con gli occhi lucidi.
"Non importa. Se non succede niente tra di voi i tuoi sentimenti si spegneranno da soli, senza che tu forzi niente".

Lui iniziò ad annuire, dicendomi poco dopo che ero veramente saggio per essere un anno più piccolo di loro. Io mi misi a ridere, pensando, però, che, con tutti gli insulti che avevo ricevuto nel corso della mia vita per chi avevo scelto di amare, questo non era essere saggi ma dover sopravvivere.

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, durante i quali lui ritornò pian piano il ragazzo solare di sempre, sebbene si vedeva che dentro di lui qualcosa non andava.
Rimanemmo un po' a scherzare sulle cose di cui di solito parlavamo quando eravamo insieme, fino a quando, circa mezz'ora dopo, gli dissi che dovevo tornare a casa.
Mi rimisi il giubbotto ed andai fino alla sua porta di ingresso seguito da lui.

Tae mi aprì la porta, chiedendomi prima che me ne andassi: "Quindi, secondo te, Jimin e Jungkook sono solo amici?".
"Sì" risposi io in tono tranquillo, sentendomi però il cuore scoppiare dai sensi di colpa.
"E pensi che Jungkook potrà mai innamorarsi di me?":
"Questo non lo so" gli risposi in tono triste uscendo dalla porta e salutandolo con la mano poco dopo.

Peccato che io la risposta a quella domanda la sapevo benissimo...Jungkook non avrebbe mai avuto occhi per nessun altro se non Jimin, anche dopo milioni di anni.
Vi starete chiedendo perché ho mentito a Tae, dicendogli che tra i due non ci fosse niente, quando, invece, non solo sapevo benissimo che entrambi si piacessero, ma stavo anche aiutando Jungkook per quanto possibile...
Beh, la risposta a questa domanda sembra quasi scontata e facile da indovinare.
O, almeno, lo era per me vedendo i gesti che stavo facendo. Ma, forse, non era così evidente per Tae che pensava che mi andasse bene essere amico di uno che mi ignorava completamente quando eravamo in pubblico...

Ci sarebbe arrivato chiunque. Nessuno si sarebbe lasciato trattare così da qualcuno a meno che questo qualcuno non valesse più dell'intera vita della persona in questione.

Esatto, ero innamorato di Taehyung. 

E l'unico motivo per cui gli avevo mentito e, nello stesso tempo, stavo aiutando Jungkook con Jimin era perché pensavo che se i due si fossero messi insieme Tae si sarebbe messo il cuore in pace e, finalmente, si sarebbe accorto di quello che provavo per lui.

Peccato che mentendo ed agendo di nascosto non si ottiene mai quello che si vuole e, anzi, si rischia di perdere l'unica cosa che ci rendeva felici.
Ma questo io non l'avrei capito fino a quando non mi sarebbe successo, sentendomi solamente un egoista che non riusciva a fare altro che essere accecato dai suoi sciocchi sentimenti.

SPAZIO AUTRICE:

Salve di nuovo!
Questo spazio autrice avrei dovuto metterlo alla fine del capitolo predente, ma me ne sono completamente dimenticata quindi eccolo qui.
Volevo ringraziare tutti quelli che stanno leggendo la mia storia. Per me significa veramente tanto.
Inoltre, siamo arrivati a 1K letture in meno di dieci giorni, cosa che non mi sarei mai aspettata.
Quindi, veramente, grazie a tutti.
E niente...ritorno nell'ombra.

•Destiny {Jikook}•Where stories live. Discover now