•41 Riccio

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Il sole era forte e batteva come non mai sulle teste dei poveri bagnanti, ormai tutti in acqua alla disperata ricerca di un po' di fresco.
Tutti ad eccezione mia, che ero sotto un ombrellone tirato fuori da chissà dove a completare cruciverba.
La spiaggia non era molto affollata. Oltre a me e ai miei amici c'erano circa una dozzina di persone, tutte sparse per la modesta porzione di sabbia a disposizione per i residenti della zona limitrofa. Non c'erano regole precise rispetto alla spiaggia da frequentare, ma il buon senso imponeva a tutti gli occupati delle ville per le vacanze di recarsi nella porzione di spiaggia più vicina, onde evitare affollamenti.
Grazie a questo metodo ogni porzione di spiaggia non contava più di venti persone e tutti potevano rilassarsi in tranquillità, senza stramazzare tra la folla e il casino che ne derivava.
Stando alle parole di Momo la nostra zona era la migliore, tanto che i suoi genitori avevano scelto la villa proprio perché innamorati di quella porzione di spiaggia.
Essa infatti sorgeva su una sorta di bacino, abbracciato su entrambi i lati da imponenti rocce naturali e scogliere che si affacciavano sul mare, alte anche fino a 30 metri.
La spiaggia si poteva raggiungere attraverso una specie di gola non particolarmente larga, che quasi sembrava nascondere la spiaggia agli occhi dei passanti e dei curiosi.
L'unica seccatura, almeno secondo gli abitanti della zona, erano i ragazzi che facevano prove di coraggio, sfidandosi a chi riusciva a saltare dal punto più alto delle scogliere. Tuttavia per il momento nessun aspirante cuor di leone si era ancora presentato.
<<Ah, che bel bagno! Ci voleva proprio! Peccato che non ti sei unita a noi>> disse Megumi, tornando verso l'ombrellone per prima e arraffando in fretta e furia il suo asciugamano per ripararsi dal leggero venticello che si era alzato proprio in quel momento.
<<Non ne avevo voglia. Tu piuttosto come mai già di ritorno?>> chiesi.
<<Perché ero stufa dei continui sguardi da cascamorto di Kaminari e poi perché mi dispiaceva lasciarti qui da sola ancora a lungo. Voleva venire Momo, ma stavano per iniziare una partita a palla in acqua e siccome io sono una frana mi sono proposta io di tornare qui>> spiegò lei.
<<Non voglio che vi neghiate il divertimento per farmi compagnia. Io sto benissimo anche da sola, non ho nessun problema a starmene sotto l'ombrellone, finché ho riviste a sufficienza da compilare>> spiegai, indicando il mucchietto di quiz e cruciverba che fuoriuscivano dalla mia borsa semiaperta.
<<Scusa se te lo chiedo con così tanta franchezza... ma non credi di doverti almeno un po' sforzare? Lo so che hai appena subito una rottura molto dolorosa con un ragazzo che chiaramente amavi molto, ma chiudendoti a riccio e allontanando noi che siamo i tuoi amici non otterrai nulla, se non ancora più tristezza e senso di solitudine...>>
Restai per qualche secondo in silenzio, sorpresa dalle sue parole così schiette. Megumi non era una ragazza solita aprirsi così tanto con qualcuno e ne ero stupita.
Evidentemente la mia situazione doveva averla toccata molto, considerando la sua sensibilità.
<<Sì, hai ragione. Lo so che dovrei buttarmi in esperienze positive e svagarmi, ma ogni volta che anche solo ci provo rivedo il suo viso mentre mi diceva che la nostra relazione era finita. Io lo amavo e lo amo anche adesso, quindi->>
Mi bloccai vedendo tutto il resto del gruppo tornare con un'espressione abbastanza abbattuta.
Mi fidavo di tutti loro, ma non me la sentivo di confidarmi davanti a tutte quelle persone.
Lanciai uno sguardo d'intensa a Megumi e lei sembrò cogliere al volo. Avremmo concluso quel nostro discorso in separata sede e in un altro momento.
<<Come mai già di ritorno? Pensavo voleste giocare a pallavolo o qualcosa del genere...>> chiese la ragazza seduta accanto a me, guardando curiosa il nostro piccolo gruppo di amici.
<<L'intenzione era quella, ma poi delle meduse hanno urtato sia Mashirao e sia Sero, così abbiamo deciso di uscire per evitare altri casi>> spiegò Ran, indicando i due ragazzi.
Il primo mostrava bolle sulla coscia destra, mentre il secondo sulla pancia.
Avevamo sentito parlare di banchi di meduse che si spostavano in gruppo in quel periodo ed era saggio allontanarsi dall'acqua fino al loro completo passaggio.
<<Quindi adesso che si fa?>> chiese Kaminari.
<<Beh, si può giocare a palla anche sulla spiaggia, ma prima aspettiamo che a questi poveretti passi il fastidio. Non credo ci vorranno più di venti-trenta minuti, queste specie che bazzicano in queste acque non sono particolarmente irritanti>> rispose Momo.
Tutti sembrarono acconsentire e fecero appena in tempo a sedersi, prima di notare quasi tutti simultaneamente qualcosa di strano poco distante.
Un ragazzo infatti si era appena tuffato da un'altezza non indifferente, seguito subito dopo da un altro.
<<Ma avete visto quelli laggiù cosa fanno? Ma sono pazzi?>> chiese Kaminari, fissando a bocca aperta altri due ragazzi imitare i due di prima.
<<E guardate: quello si sta tuffando da ancora più in alto!>> disse Tetsutetsu, indicando una figura prepararsi al tuffo.
La distanza non era molta e l'incontro ancora fresco, quindi non fu difficile per me riconoscere quel ragazzo, lo stesso del giorno prima al distributore automatico.
Ebbi giusto il tempo di guardarlo per un'altra manciata di secondi, prima di vederlo tuffarsi con uno stile quasi da professionista.
<<Che roba!>> commentò Kaminari su di giri, alzandosi per non perdersi nemmeno uno dei successivi tuffi. All'appello infatti mancavano ancora quattro ragazzi, anche se nessuno dalla stessa altezza del ragazzo coi capelli neri.
<<Che coraggio che hanno. Io avrei una fifa blu lassù>> commentò Megumi, fissando preoccupata la scena.
<<A chi lo dici...>> commentai io, tuttavia aprendo la bocca quando gli ultimi ragazzi si tuffarono, risbucando pochi secondi dopo illesi.
Doveva essere una botta d'adrenalina pazzesca.
I suoni dei loro schiamazzi e delle loro risate arrivavano fino a noi e sembravano divertirsi un mondo.
Uno stato d'animo adesso così lontano dal mio.

CASTORI IN FILA AL CASELLO AUTOSTRADALE
Sono uno degli esseri più ambigui su questa piattaforma. Sparisco per mesi e poi scrivo 4 bozze tutte insieme.
Quindi per un po' almeno avrete aggiornamenti veloci MA NON FATECI L'ABITUDINE.

Comunque... questo capitolo è uno di quelli messi un po' per spezzare, ma nel prossimo ci sarà qualcosa di meno palloso.
I capitoli con Dabi saranno abbastanza, non so ancora quanti, ma penso sui 6/7.
Poi si tornerà in città, da Kirishima.
La mia è stata una scelta pensata a lungo e per portare anche un po' di aria fresca nella storia, spero di non deludere nessuno. Io scrivo tutto ciò che mi viene e non è detto che piacerà a tutti, mi scuso quindi.

Rich {Kirishima x Reader}Where stories live. Discover now