•34 Vetro

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Quella sera tornai a casa poco dopo cena, sentendo in sottofondo i rumori del talk show che mia madre era solita guardare tutte le sere con giochi molto divertenti e quiz.
In passato ogni volta che ne avevo l'occasione mi precipitavo immediatamente in salotto al suo fianco, per poi ridere e commentare insieme le gesta dei protagonisti della serata.
Dal giorno della mia confessione però i rapporti tra me e lei si erano fatti estremamente tesi. Ci guardavamo a malapena negli occhi e non parlavamo mai tra di noi.
Durante i pasti in comune l'aria era molto tesa, mettendo a disagio anche le due collaboratrici di mia madre e nostre inquiline.
Io dal canto mio non avevo nessuna intenzione di rivolgerle la parola per prima dopo il modo in cui mi aveva trattata e nemmeno lei voleva, giacché avevo mandato in fumo tutti i suoi piani e le sue aspettative.
Sapevo che aveva faticato molto negli anni per la mia crescita intellettuale e fisica e di averle dato un grande dolore, ma certe cose non si potevano comandare. Né la felicità, né tantomeno i sentimenti di una persona.
Alla luce di ciò tirai dritta in direzione della mia camera, avendo ben cura di fare meno rumore possibile, siccome volevo evitarmi l'ennesimo interrogatorio di Misty e Yumiko.
Le due ragazze infatti, da quando avevano saputo da mia madre la vera identità del mio fidanzato, mi avevano placcata di continuo per sapere gli ultimi gossip e scucire qualche informazione del passato.
Non lo facevano di certo per spifferarlo a mia madre, ma solo a causa della loro innata curiosità.
Di tanto in tanto rivelavo qualche informazione, soprattutto notando i loro sguardi eccitati ed entusiasti, ricevendo tutto il loro appoggio.
A differenza di mia madre loro non mi avevano accusata per la mia decisione, dandomi della figlia ingrata o quant'altro. Addirittura si erano mostrate d'accordo e mi incoraggiavano in segreto, il tutto lontano dagli occhi di mia madre, per evitare di guastare i loro rapporti lavorativi con la donna e generare attriti sul posto di lavoro.
Un maid café doveva essere un posto allegro e piacevole, quindi non poteva esserci spazio per facce tetre e musi lunghi.
Fortunatamente quella sera riuscii a sgattaiolare nella mia stanza senza essere placcata da nessuno.
Infatti dalla camera di Misty provenivano le note delle sua band preferita, mentre Yumiko stava facendo un bagno, almeno a giudicare dalla porta completamente chiusa. Quindi nessuna delle due si era accorta del mio ritorno a casa.
Mi buttai sul letto con ben poca grazia, volgendo lo sguardo verso il calendario che segnava solo quattro giorni prima delle chiusura della scuola per le vacanze estive. Quindi mancavano solo quattordici giorni prima di partire per la villa al mare di Momo.
L'incontro era fissato alle 9:30 dentro la stazione principale dei treni, con partenza alle ore 9:50 in direzione della prefettura desiderata, da lì avremmo preso un autobus fino alle prossimità della casa della ragazza.
Erano previste nove persone per il viaggio: io, Momo, Kirishima, Megumi, Ran, Tetsutetsu, Sero, Mashirao e Kaminari.
Avevano tutti buoni rapporti con Momo, praticamente dal giorno della cena insieme nel ristorante thailandese. L'unico non presente quella sera era Kaminari, anche se il ragazzo si era praticamente quasi autoinvitato, non appena aveva sentito parlare dei nostri progetti per le nostre vacanze estive.
Sorrisi al ricordo e mi voltai di lato, puntando il mio sguardo verso l'armadio, iniziando già a fare una lista mentale dei vestiti che desideravo portarmi.
Generalmente mi limitavo ad aprire la valigia per poi buttarci dentro le prime cose decenti che mi capitavano sotto tiro, ma per quelle vacanze avevo intenzione di curare tutto nei minimi dettagli. Sarebbe stata la mia prima vacanza con un fidanzato al mio fianco, che oltretutto amavo da impazzire, e anche il viaggio dove avrei lasciato per sempre indietro una parte della mia innocenza.
Considerando ciò non avevo nessuna intenzione di presentarmi come una sciattona e forse avrei colto l'occasione della partenza per comprarmi anche qualcosa di nuovo.
Mia madre dal giorno del litigio mi aveva tagliato completamente la paghetta settimanale, ma fortunatamente avevo un bel gruzzoletto da parte.
Inoltre da qualche tempo mi frullava in testa l'idea di chiedere a Kirishima di aiutarmi a trovare un lavoro part-time, siccome lui aveva varie conoscenze nel campo e anche una bella esperienza.
Non gliene avevo ancora parlato e decisi di farlo subito, impugnando al volo il cellulare.

Me, ore 20:03:
"Eijiro, ti disturbo?
Scusami se ti scrivo mentre sei di turno al ristorante, ma avrei un favore da chiederti..."

La sua risposta non si fece attendere per molto, siccome quando si trattava di me il ragazzo assicurava di trovare sempre e comunque il tempo per rispondermi.

Red riot, 20:08:
"Sono corso in bagno il prima possibile per risponderti, ma non ho molto tempo, stasera c'è il pienone, dimmi pure..."

Me, 20:09:
"Vorrei trovarmi un lavoro part-time, per caso conosci qualcuno che cerca dipendenti?"

Red riot, 20:09
"Ken deve preparare l'ingresso per l'università e studiare ancora più intensamente per sostenere gli esami di ingresso, quindi a breve lascerà il lavoro al videonoleggio e il posto resterà vacante. Potrebbe interessarti? In caso posso mettere una buona parola col capo. È un uomo dal cuore grande :)"

Me, 20:10
"Mi stai dicendo che forse potrò lavorare al tuo fianco quasi tutti i giorni? Assolutamente sì! È perfetto! Sei fantastico!"

Red riot, 20:11
"Ti vedo convinta ahaha
Ti farò sapere qualcosa già da domani. Adesso torno di , in sala sono disperati. Ti scrivo quando finisco. A dopo, Amaterasu."

Me, 20:11
"A dopo. Buon lavoro, ti adoro."

Al termine di quella chat posai il cellulare sul comodino, rilasciando un sospiro sognante e sorridendo da un orecchio all'altro.
Non avevo considerato l'opzione di poter lavorare ogni giorno con Eijiro ed era meglio di qualsiasi mia aspettativa.
Quando non ero con lui mi sembrava di vivere la mia vita soltanto a metà e sentivo costantemente la sua assenza, come se qualcuno mi avesse privata di una parte della mia anima.
Era strano da spiegare, ma mi sentivo esattamente così.
Potevo esistere completamente solo con lui al mio fianco.

TACCUINO PER BABBUINI BALBUZIENTI
Aggiornamento a casissimo, giusto perché mi annoiavo e ieri ho scritto anche un'altra bozza (non averne nemmeno una da parte mi mette ansia).

Sì, aggiorno quando mi annoio.

Ennesimo capitolo dove non succede assolutamente nulla. Che novità.
Esattamente quello che ho fatto per i 33 capitoli precedenti lol
Povere voi

Rich {Kirishima x Reader}Where stories live. Discover now