•15 Distanza

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Nonostante tutti i miei buoni propositi non riuscii a stare in classe quel giorno e mi allontanai fingendo un malore.
Ero talmente pallida che il professore non fece storie e mandò anche Momo con me per accompagnarmi fuori.
Per questo mi ritrovai a piangere nei bagni, mentre la mia amica mi accarezzava la schiena per consolarmi.
<<Su, su, non fare così. Vedrai che tornerà tutto al proprio posto, voi due vi piacete molto e riuscirete a risolvere, anche se si è comportato da perfetto idiota>> mi disse lei.
<<Non è questione di risolvere, Momo. C'entra che lui ha dimostrato di non credere in me e come posso stare con una persona che non nutre fiducia nei miei riguardi?>> chiesi tra i singhiozzi <<sapessi il modo in cui mi ha trattata prima e le parole che mi ha detto.>>
<<Non ho dubbi al riguardo, ho visto anche io i suoi occhi. Però forse è nella sua natura essere così impulsivo e la gelosia gli ha offuscato il cervello, sono sicura che adesso è molto dispiaciuto>> disse.
A dimostrazione delle sue parole proprio in quel momento il mio cellulare vibrò e lo tirai fiori dalla tasca con le mani che mi tremavano.

Da Red riot, ore 9:12:
Piccola mia, perdonami se ti ho fatta stare male e perdonami per averti offesa in quel modo.
Purtroppo come ben sai ho brutte esperienze alle spalle e quando ti ho vista con quel ragazzo mi è salito il sangue al cervello, tanto che non sono riuscito nemmeno a ragionare. Avevo solo voglia di distruggere tutto e strapparti da lui.
Sto malissimo al pensiero di averti ferita, come so che adesso debba essere ancora più difficile per te, piuttosto che per me.
Non ti chiedo di perdonarmi così su due piedi, perché capisco che non sia facile, ma dammi almeno la possibilità di provare a riconquistarti.
Impazzisco senza di te e non voglio perderti. Sei la ragazza perfetta per me e credo proprio di essermi innamorato. Per questo ho reagito così male.
Dopo voglio parlare con te, quindi ti prego... raggiungimi per pranzo al nostro solito posto.

P.s. Ho visto i tuoi biscotti, sono bellissimi. Nessuna si era mai impegnata così tanto per me. Grazie per tutto.

<<Cosa vuoi fare?>> mi chiese Momo, dopo aver letto il suo messaggio insieme a me.
Sospirai e rinfilai il cellulare in tasca, asciugandomi gli ultimi residui di lacrime
<<Non lo so, ci devo pensare>> le dissi.

<<Tu e il tuo ragazzo avete litigato per colpa mia?>> mi chiese Kaminari in pausa, stupendomi davanti a tutta quell'audacia.
<<Abbiamo litigato per la sua scarsa fiducia in me>> gli spiegai <<tu non c'entri niente.>>
Il ragazzo sospirò e mi accarezzò debolmente la mano con la punta delle dita.
<<Un ragazzo che fa piangere la propria ragazza inutilmente non la merita>> mi disse lui, guardandomi con i suoi grandi occhi dello stesso colore dei suoi capelli.
Abbassai la testa tristemente e lui mi accarezzò di nuovo debolmente la mano per darmi conforto.
Kaminari era una bravissima persona e faceva di tutto per mantenere la nostra classe più unita e allegra possibile, tanto che non di rado correva a consolare chi si mostrava di pessimo umore. Riuscendo sempre a strappare un sorriso con la sua simpatia.
<<Forse suona male da un ragazzo come me che esce con tutte, ma per me le donne sono davvero preziose, forse la cosa più bella a questo mondo e non dovrebbero mai piangere, mai>> mi disse, fissandomi serio.
Non avevo mai visto questo lato di Kaminari e me ne stupii.
Gli sorrisi e lui mi sorrise di rimando, scompigliandomi i capelli.
<<Senti, ho visto che hai mollato il tuo pranzo a quel tipo e che adesso sei senza. Se vuoi io dopo mi incontro per mangiare con Mina e Kyoka della prima C e abbiamo portato come al solito tutti qualcosa da condividere, spesso dobbiamo finirlo a fatica e non sarebbe male una persona in più>> mi propose lui.
<<Per pranzo dici?>> chiesi, ripensando al messaggio di Kirishima che mi invitata sul tetto proprio per quell'ora.
<<E quando vorresti mangiare sennò? Dai, non fare la difficile... sono le mie due più care amiche e sono sicuro che anche a loro farebbe piacere conoscerti. Dì di sì>> mi chiese lui, congiungendo le mani a mo' di preghiera.
<<Verrò>> dissi.
Il ragazzo esultò e tirò fuori il cellulare, sicuramente per avvisare le due ragazze della presenza in più e si allontanò con un sorriso enorme stampato sulla faccia.
Non sarei andata all'appuntamento con Kirishima, in fondo non gli dovevo niente e non avevo proprio il coraggio di rivederlo così presto. Non in quelle condizioni.
Valutai se mandargli o meno un messaggio per avvisarlo della mia decisione, ma le dita mi tremavano così tanto sulla pulsantiera che decisi di lasciar perdere. Perfino il mio corpo si rifiutava di collaborare per contattarlo.
Sospirai e tornai al mio posto, pronta per l'ultima lezione prima della pausa pranzo.

<<Non ci credo che riesci a sopportare questa testa vuota seduta dietro di te con tutta questa disinvoltura. Io alle medie sono quasi uscita fuori dai gangheri ed era seduto a tre banchi da me>> mi raccontò Mina, facendo comparire un'espressione imbrociata troppo buffa sul viso di Kaminari.
<<Non è poi così male, tranne->>
<<Tranne quando ti fissa il sedere quando ti alzi dalla sedia, non è vero?>> chiese Kyoka, anticipando le mie parole.
Davanti alla mia faccia sconvolta lei fece un piccolo sorriso.
<<Conosciamo questo depravato dalle elementari e lo fa da sempre, non cambierà mai>> mi spiegò.
Scoppiammo a ridere, soprattutto notando il ragazzo farsi sempre più rosso.
<<Insomma! Pensavo fosse l'ora di pranzo non l'ora del: prendiamo in giro il povero Denki>> disse lui, incrociando le braccia al petto indispettito.
Le risate si fecero ancora più forti e anche lui si unì a noi. Mi stavo divertendo molto in loro compagnia ed ero davvero contenta di aver accettato l'invito di Kaminari.
Conoscevo le due sue amiche solo di vista, considerato che frequentavano la stessa classe di Kirishima, ma non avevo mai avuto modo di parlare con loro prima di quel momento
<<Senti qua, sabato pensavamo di andare a visitare il tempio in occasione della festa per la sua riapertura, ci saranno molte bancarelle e abbiamo organizzato un piccolo gruppetto per andare insieme. Ti andrebbe di venire per conoscerci meglio?>> chiese Mina, afferrando tutte e due le mie mani con gli occhi che le brillavano <<noi ragazze indosseremo anche lo yukata.>>
Fu impossibile per me pensare di rifiutare davanti al suo entusiasmo e le sorrisi.
<<Perché no? Sarà divertente>> dissi io.
Lei esultò, esattamente come aveva fatto Kaminari quando avevo accettato il suo invito per il pranzo e trovai la cosa molto divertente.
Erano praticamente identici.
<<Allora ci vediamo prima a casa mia per prepararci tutte insieme, noi ragazze abbiamo deciso così. Se vuoi ti do il mio indirizzo dopo>> continuò lei.
Annuì e ci scambiammo i numeri per metterci d'accordo successivamente.
<<Sono invitato anche io a casa tua? Piacerebbe anche a me partecipare alla preparazione>> chiese Kaminari, sfoggiando una leggera faccia da maniaco.
Mina e Kyoka gli piazzarono simultaneamente un pugno su un diverso punto della testa e lui prese a piagnucolare massaggiandosi le zone doloranti.
<<Siete cattive>> mormorò lui.
Mi lasciai andare ad un'altra piccola risata, tuttavia riportando per la centesima volta il mio sguardo in direzione del tetto della scuola, quello dove forse Kirishima mi aspettava ancora.
Mi ridestai solo quando il biondo davanti a me pronunciò il mio nome per attirare la mia attenzione. Decisi di lasciar perdere i miei problemi e di dedicarmi a loro.
Il pranzo passò così, tra le risate.

RAMARRO IN PIGIAMA
Altro capitolo gni e altro titolo ambiguo. Secondo voi la scelta di non presentarsi all'incontro è stata giusta? Ho provato ad immedesimarsi io, ma forse sono stata troppo dura. Che ne pensate?
Se avete voglia ditemi eventualmente cosa avreste fatto voi. Tanto per capire se ho fatto giusto lol
Ci vediamo tra 3/4 giorni col prossimo aggiornamento, enjoy!

Rich {Kirishima x Reader}Where stories live. Discover now