•32 Resta

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Dedico questo capitolo a una persona molto speciale. Forse voi la conoscete come ZetaZaffira, per me è semplicemente Lara ^^
Grazie per il sostegno. Ti voglio bene.

L'orologio che scandiva il tempo in quel momento era mio nemico. Stavo talmente bene in quella stanza insieme a lui da detestare ogni secondo che scorreva, avvicinandoci sempre di più alla fine di quella serata in compagnia.
<<Senti, ti scoccia se vado un secondo in bagno?>> chiese lui.
<<Adesso che non c'è più il mostro del gabinetto puoi fare tranquillamente quello che vuoi, vai senza problemi>> risposi io, accarezzando piano il suo zigomo.
Kirishima mi schioccò un fugace bacio, prima di alzarsi e sparire oltre la porta.
Approfittai dell'attesa per guardare meglio i fumetti del ragazzo, siccome durante la mia prima visita non mi ero soffermata molto, curiosando relativamente poco in giro.
I volumi erano interessanti e parlavano soprattutto del suo supereroe preferito, ma ad ad attirare la mia attenzione fu un dorso nero quasi nascosto con su scritto: "Memories". Chiaramente un album di fotografie.
Normalmente non ero una persona invadente, ma non riuscii a bloccare la mia mano e prima di rendermene conto avevo già afferrato l'oggetto.
Kirishima rientrò proprio in quel momento e fissò l'oggetto per qualche secondo con confusione, prima di illuminarsi.
<<Oddio, il mio vecchio album di fotografie delle medie. Ne avevo completamente rimosso il ricordo>> disse lui.
<<Scusami se mi sono presa la libertà di prenderlo senza permesso, ma non sono riuscita a resistere>> spiegai, vergognandomi come una ladra subito dopo.
<<Scherzi? Normalmente mi imbarazzerei a far vedere mie vecchie foto, ma tu sei la mia ragazza e va bene. Vuoi vederle con me? Non mi ricordo nemmeno cosa c'è dentro>> propose lui.
I miei occhi si illuminarono immediatamente alla proposta e lui sorrise, prendendo immediatamente posto sul letto.
Lo guardai interrogativa e lui mi fece cenno di avvicinarsi.
<<Non stare ferma lì. Vieni qui>> mi invitò, battendo le mani nel posto che mi aveva lasciato tra le sue gambe.
Non me lo feci ripetere due volte e mi accomodai sul materasso, permettendo alle sue braccia di avvolgermi strettamente per la vita.
Mi lasciò un bacio sul collo e poi mi fece cenno di aprire l'album.
Non appena sollevai la copertina mi ritrovai immediatamente tre foto del ragazzo con quelli che dovevano essere suoi vecchi compagni di classe delle medie e la mia prima reazione fu quella di voltarmi nella sua direzione con la bocca spalancata.
<<Oddio, ma avevi i capelli neri. Non me l'hai mai detto>> dissi sconvolta, alternando il mio sguardo dalle foto alla sua chioma infuocata.
<<Beh, mi faccio la tinta a casa. L'ho fatta per la prima volta qualche giorno prima di iniziare il liceo>> spiegò, accarezzandosi distrattamente una punta alzata.
Riportai il mio sguardo sulla foto, in particolare quella dove sorrideva, bellissimo anche con i capelli scuri e senza gel.
<<Sei sempre così bello>> commentai sovrappensiero, accarezzando con la punta delle dita la fotografia in questione.
Lui rise contro la pelle del mio collo e mi lasciò qualche altro bacio.
<<Io adoro i tuoi capelli rossi, ma come mai ti sei tinto?>> chiesi.
<<Perché dopo le medie volevo cambiare qualcosa di me stesso, anche per lasciarmi indietro le delusioni del passato. Anche per lasciarmi indietro lei...>> commentò.
<<Hai sofferto tanto per la rottura, vero? Ti eri innamorato sul serio?>> chiesi, soffocando una punta di gelosia.
<<Sì, sul serio. Solo che non sono stato abbastanza. Alle medie ero un po' più riservato, ma con le superiori ho colto la balla al balzo per diventare la persona che volevo. Mi sono tinto per dire alle persone: "Ehi, eccomi, sono qui. Più forte di prima">> spiegò.
<<Penso che ti avrei notato anche senza la tinta rossa. Tu per me sei il ragazzo più bello di tutti, non solo fuori, ma anche dentro>> commentai, voltandomi verso di lui per baciarlo numerose volte sul viso.
<<Grazie per essere qui con me. Sei arrivata come un soffio d'aria fresca in un momento della mia vita in cui mi sentivo dentro a una stanza pressurizzata, ormai quasi senza più ossigeno>> mormorò, affondando la faccia sulla mia spalla.
Portai indietro una mano per accarezzargli la testa e con l'altra girai una nuova pagina.
Mi ritrovai davanti un primo piano del ragazzo sorridente, con dietro lo sfondo dei cervi di Nara.
<<Gita scolastica>> spiegò lui, accarezzando la mia spalla esposta con le sue labbra.
Inarcai leggermente la schiena colta dai brividi e mi ribellai debolmente.
<<Ti faccio venire i brividi, eh?>> chiese, mentre io continuavo a sfogliare l'album con un sorriso innamorato sul viso.
Ogni suo scatto era praticamente perfetto e lui la persona più fotogenica del mondo.
Sfogliammo tantissime pagine insieme, mentre lui mi raccontava i più svariati aneddoti.
<<Oh, beh, qua mi ero sporto troppo per guardare i pesci e sono caduto nel laghetto artificiale>> spiegò, notandomi fissare stranita una foto in cui grondava palesemente d'acqua.
<<Sei sempre il solito>> commentai divertita, scuotendo la testa.
Tuttavia l'enorme sorriso sulle mie labbra sparì alla pagina successiva. Quando una foto, a differenza delle altre non incollata, scivolò lentamente lungo la pagina.
La foto in questione ritraeva Kirishima in compagnia di una bellissima ragazza dai capelli del colore del grano baciato dal sole, mentre si abbracciavano e ridevano radiosi in direzione dell'obbiettivo della fotocamera.
Non ci voleva un genio per capire chi fosse quella ragazza e il mio viso si rabbuiò di colpo.
<<Accidenti, che gaffe. Come ti ho già detto non sfogliavo questo album da mesi e non mi ricordavo nemmeno di questa fotografia. Aspetta, la faccio sparire>> disse lui, accartocciandola per poi lanciarla alla velocità della luce nel cestino, facendo un canestro perfetto.
Nonostante il suo premuroso gesto restai ferma a fissare la pagina con un'espressione vuota, sentendo un grosso macigno cadermi addosso: quello del senso di inferiorità.
Chi ero io rispetto a quella ragazza tanto bella?
<<Ehy, cosa c'è piccolina? Non fare così>> commentò lui, stringendomi forte tra le sue braccia <<sei tu quella qui con me adesso, quella non è che una fotografia, fa parte del passato.>>
Azzardai uno sguardo nella sua direzione, scoprendo il suo bellissimo viso a pochi centimetri dal mio e ancora una volta mi stupii delle sensazioni che mi trasmettevano i suoi occhi nei miei.
In quel momento brillavano e mi attiravano come una falena è attratta dalla luce.
Guardai le sue labbra socchiuse e in attesa di una qualsiasi risposta da parte mia, che non arrivò mai.
Semplicemente lo baciai, quasi con ferocia. Aggrappandomi ai suoi capelli e tirandoli con forza, talmente tanto da far scappare dalla sua bocca un debole gemito, che ripetè quando presi posto sulle sue gambe, attaccando i nostri bacini.
Ne approfittai per aggiungere la lingua, trovando la sua già lì, pronta ad incontrarsi con la mia.
Sentii la frequenza cardiaca aumentare, insieme alla temperatura della stanza.
Non mi ero mai sentita così tra le sue braccia e la sensazione mi inebriò tutti i sensi.
In quel momento non mi importava della lista delle medie, lo volevo, lo volevo così tanto.
Tuttavia sapevo di non potergli chiedere di più in quel momento, non con i suoi genitori e i suoi fratellini che dormivano due stanze di fianco a noi e rimpiansi amaramente il mio rifiuto di pochi giorni prima.
Anche lui sembrò arrivare al mio stesso ragionamento, dato che si staccò dalle mie labbra praticamente ansimando.
<<Aspetta, fermiamoci adesso o poi non riuscirò più ad esserne capace>> mi informò, tuttavia afferrando il mio viso e restando con la fronte appoggiata contro la mia.
Le sue guance erano rosse in quel momento e cercava disperatamente di riprendere fiato insieme a me, dopo quel lungo e focoso bacio che ci aveva letteralmente tolto il respiro.
<<Non vedo l'ora di partire. Ho bisogno di te>> confessai, baciando teneramente le sue labbra ancora una volta.
<<Come io di te>> rispose lui, stendendosi e trascinandomi sul suo corpo tonico per potermi coccolare.

Kirishima dormiva.
Il suo viso rilassato era la visuale migliore da ammirare e non potevo fare a meno di pensare alla mia fortuna sfacciata. Infatti dopo la prima notte tra le sue braccia non credevo di ripetere l'esperienza tanto presto e invece ero di nuovo lì: stretta al suo corpo.
Lo amavo, amavo alla follia quel ragazzo.
Accarezzai la sua guancia esposta e sorrisi, chiudendo finalmente gli occhi per dormire a mia volta.

Rich {Kirishima x Reader}Kde žijí příběhy. Začni objevovat