•55 Preparativi

1.8K 176 135
                                    

So che ci sono stati problemi con le notifiche del capitolo precedente a questo e non tutti l'hanno ricevuta. Quindi prima di leggere questo assicuratevi di non averlo saltato per il bug (altrimenti capirete ben poco lol). Buon capitolo 55 :3

——-

Fissavo il foglio davanti a me ormai da due minuti abbondanti, osservando le scelte dei miei compagni di classe.
Era infatti giunto il momento dell'assemblea di classe per discutere del festival sportivo della scuola, quello che comunemente si svolgeva poco dopo la ripresa delle lezioni, successivamente alle vacanze estive.
Monoma era partito in quarta dal primo momento ed era deciso a fare di quel festival un'altra occasione per mettere in luce la nostra classe. Proprio per quel motivo aveva iniziato da una ventina di minuti a far girare per la classe un foglio con i nomi di tutti noi, chiedendoci di scrivere affianco al rispettivo riquadro eventuali talenti sportivi o esperienze in gare passate, a patto di aver ottenuto buoni risultati.
C'erano svariate gare previste nel festival sportivo tra cui: il salto in lungo, i 1500 metri, i 100 e i 200 metri di nuoto in stile libero, i 100 metri piani, il tiro della fune, la gara di arrampicata maschile e molte altre...
A catturare il mio interesse fu la staffetta mista, siccome alle medie ero solita parteciparvi insieme ad altri tre compagni di classe, ottenendo sempre ottimi risultati.
Indugiai con la penna sul riquadro a me dedicato, cercando di decidere se scrivere o meno della mia familiarità con quel tipo di competizione.
Vagai con lo sguardo sul foglio, alla ricerca di altri compagni con la mia stessa preferenza, notando vari contendenti.
In particolare non riuscii a trattenere una risata sommessa, notando ciò che aveva scritto Bakugou: "Io so fare tutto, perdenti".
Scossi la testa, continuando a sorridere divertita, facendo roteare nel mentre la penna a sfera tra il pollice e l'indice.
<<Cosa hai deciso di mettere?>> mi chiese Kaminari alle spalle, praticamente urlandomi dentro l'orecchio e facendomi di conseguenza cadere la penna dalla mano per lo spavento.
<<Kaminari, ti sembra il modo? Mi hai fatto quasi venire un infarto>> commentai, portandomi la mano sul cuore, in modo da avvalorare la mia dichiarazione.
Lui sorrise e mi strappò il foglio dalle mani.
<<Ma non hai scritto un bel niente...cosa hai fatto per tutto il tempo?>>
<<Stavo decidendo, non sono molto convinta di partecipare. Pensavo piuttosto di fare il tifo per la classe, magari preparando qualche striscione>> commentai.
<<A cosa pensavi, eventualmente?>> domandò lui, fissandomi curioso e ignorando tutto il resto della mia frase.
Esitai per un momento, ma non riuscii a resistere davanti al viso del ragazzo, che stava usando la solita faccia che adottava quando voleva sapere qualcosa o convincerti a fare una cosa assolutamente stupida. <<La staffetta.>>
<<Oh bene>> commentò lui, posando il foglio sul suo banco, per poi impugnare la penna.
<<Cosa stai facendo?>> chiesi dubbiosa, cercando di sbirciare, tuttavia senza successo. Denki infatti stava nascondendo il suo operato con l'ausilio del suo braccio sinistro, rendendomi impossibile la lettura.
Me lo concesse solo a lavoro ultimato, mostrandomi soddisfatto il risultato.
<<Ho segnato entrambi per la staffetta. Me la cavo discretamente e sarà divertente partecipare insieme>> spiegò, sorridendo soddisfatto della sua malefatta.
<<No, Kaminari. Dammi quel foglio, ti uccido>> lo minacciai, tuttavia senza sortire effetto alcuno.
Il biondo infatti mi ignorò, passando il foglio al compagno di classe che sedeva dietro di lui.
<<Sarà divertente>> commentò infine.
<<Non come il giorno del tuo funerale>> borbottai sottovoce io, facendo scoppiare a ridere il ragazzo.

. . . .

<<Monoma deve essersi bevuto il cervello. Non solo ci ha fatto compilare quel foglio, ma adesso pretende pure delle dimostrazioni pratiche per capire chi di noi è più adatto per partecipare alle varie gare>> commentai.
<<Evidentemente ci tiene molto a far vincere più gare possibili alla nostra classe, anche perché quella con il punteggio più alto per ogni anno figurerà sul prossimo annuario scolastico>> rispose Momo.
<<Lo so, ma mi sembra un po' esagerato chiederci di provare privatamente e portare un foglio con tutti i tempi ottenuti, per poi compararli.>>
La ragazza fece per rispondere, ma si arrestò di colpo, udendo le voci di alcune compagne di classe chiamarla da lontano.
<<Vai pure. Io vado a prendere una bibita ai distributori automatici e ti aspetto in giardino, vedo se riesco a prendere posto su una delle panchine sul retro, lì di solito a quest'ora c'è poca gente>> dissi alla ragazza, facendole cenno di andare tranquillamente da loro.
Lei annuì e ci separammo, prendendo due strade completamente opposte.
Quel giorno avevo tremendamente voglia di prendere una lattina della Pokka all'aroma di jasmine, la mia preferita tra tutta la selezione offerta dai vari distributori della scuola, ma quando arrivai alle macchinette del piano feci un'amara scoperta: lo spazio a loro dedicato era vuoto. Erano esaurite.
Sbuffai sonoramente, ringraziando la mia solita immensa fortuna e maledicendo mentalmente tutte le persone che avevano avuto la mia stessa idea e voglia.
Decisi di provare il tutto per tutto e di tentare presso i distributori situati vicino il ripostiglio per gli attrezzi della palestra, siccome solitamente erano i meno bersagliati.
Feci quindi dietrofront e accelerai il passo, decisa a raggiungere il punto di incontro con la mia migliore amica il prima possibile.

Non c'era anima viva lungo la strada che portava ai distributori prescelti e per diverso tempo a farmi compagnia ci fu solo il rumore dei miei passi, accentuato dalle suole delle scarpe che stridevano leggermente contro il materiale del pavimento.
I distributori si pararono dinnanzi a me come un'evocazione divina e sorrisi, notando di già in lontananza la sagoma della mia lattina preferita.
Riuscii giusto ad inserire la prima monetina, prima di sentire il suono di una voce femminile poco distante.
<<Ecco, il punto è che mi piaci molto e da diverso tempo. Ti ho portato questa scatola di cioccolatini con la speranza di dimostrarti i miei sentimenti>> sentii dire.
Non riuscivo a vedere il volto della ragazza, siccome la voce proveniva da una zona non raggiungibile dai miei occhi, esattamente svoltando l'angolo a ridosso del distributore automatico.
Nonostante ciò però non mi servì guardare per scoprire l'identità del ragazzo, in quanto mi gelai semplicemente sentendo il suono della sua voce rispondere a quella dichiarazione.
<<Io non posso accettare>> disse Eijiro.
Sentirlo parlare mi paralizzò completamente, al punto da farmi appiattire con la schiena contro il distributore automatico.
Non era di certo mia intenzione origliare spudoratamente e sarebbe stato giusto andare via, ma quello era il mio ex ragazzo e il mio corpo si era come paralizzato.
Il mio subconscio mi stava obbligando a restare e in fondo sapevo di non potermene andare senza seguire la vicenda poco distante.
<<Perché?>> chiese la ragazza e fin da lì riuscii a captare il tremolio della sua voce, dato sicuramente dalla delusione di essere respinta dal ragazzo che le piaceva. Conoscevo bene quella sensazione, eppure non riuscii a provare empatia, ma un sentimento che classificai come fastidio. Fastidio nel sentire una ragazza dichiararsi al ragazzo che ancora sapevo di amare molto.
<<Perché non sarebbe giusto, ferire una persona è stato più che sufficiente e mi porto ancora dietro il rimpianto. Non posso quindi accettare in nessun modo i tuoi sentimenti, mi dispiace molto>> rispose lui.
<<Almeno prova ad uscire solo una volta con me, potresti cambiare idea, no? In fondo non sei più fidanzato con quella ragazza della sezione F. È finita, no?>> chiese la sconosciuta, facendo stringere il mio cuore in una morsa.
Tutti a scuola sapevano della nostra rottura e sentire quelle parole uscire dalla bocca di un'estranea rese solo il tutto ancora più reale.
<<Sì, ci siamo lasciati, ma non è finita del tutto, non credo finirà mai del tutto>> rispose lui, lasciandomi assolutamente confusa
<<Perché? Ho sentito dire che vi siete lasciati perché lei ti ha tradito, quindi che senso ha pensare ancora a quella tizia?>>
Boccheggiai al suono di quelle parole, stupendomi ancora una volta per la malvagità che circolava quando si trattava di spettegolare sulle questioni altrui, soprattutto per la pessima abitudine di mettere in giro notizie false, assolutamente prive di fondamento come in quel caso.
<<Dove hai sentito una stupidaggine simile? Chi è che va in giro a raccontare fesserie del genere?>> sentii chiedere da Eijiro.
La sua voce tutto d'un tratto si era alzata di un'ottava e con sorpresa percepii della rabbia nel suo tono. Non ricordavo di averlo mai sentito così incazzato, mai.
<<A scuola lo dicono in molti e credevo che->>
<<Non posso accettare che dicano cose simili, dannazione>> commentò lui, abbassando leggermente il tono della voce <<lei non ha mai fatto nulla del genere, anzi...a dirla tutta sono stato io a farle qualcosa di bruttissimo, lei non ha nessuna colpa in tutto questo.>>
Sentire quelle parole uscire dalla sua bocca mi mozzò letteralmente il respiro, soprattutto percependo la tristezza che emanavano.
<<Sai, io ho sbagliato tutto con T/N. Non meritava minimamente il trattamento che le ho rifilato e credimi se ti dico che è la persona migliore che io abbia mai incontrato in vita mia, proprio per questo le auguro tanta felicità, se lo merita dopo tutto il dolore che le ho causato>> rispose lui <<la prossima volta che sentirai qualcuno mettere in giro voci false del genere ti chiedo il favore di smentirle, so che non è il massimo da chiedere a una ragazza che si è appena dichiarata, ma è la verità ed è il minimo che io possa fare per lei.>>
<<...quindi non ho davvero nessuna chance?>> chiese la ragazza con tono abbattuto.
<<Mentirei se ti dicessi il contrario. Ti ringrazio molto per le tue parole, ma al momento non ho minimamente intenzione di pensare a una relazione, spero capirai>> fu l'ultima risposta del ragazzo.
Poi sentii i passi dei due prendere una direzione completamente opposta alla mia.

Fu solo una volta completamente sola che mi resi conto di una cosa: il mio viso era pieno di lacrime.

CUCINA DELLA NONNA FOR PRESIDENT
Se la provi, t'innamori. Cit.

Che bello aggiornare alle 23:00 perché hai l'amica stalker che altrimenti ti insulta ahahaha ma dettagli.
Voi fate finta che questo aggiornamento ci sia per pura bontà del mio cuore e senso di responsabilità.

Volevo scrivere qualcosa di produttivo, ma non ce l'ho. Quindi ciao

Rich {Kirishima x Reader}Where stories live. Discover now