•31 Essenziale

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Ma la foto non è tipo adorabile?
P.s. Voglio troppo quel pupazzetto da mettere al telefono (e anche quello che tiene il telefono in mano).

<<Ti prometto che adesso ci riesco, giuro che ci riesco>> disse il ragazzo, lottando contro un peluche che proprio non voleva farsi afferrare dal braccio meccanico.
Io lo guardai divertita, siccome diceva la stessa cosa da ormai otto tentativi.
Mi aveva portata al centro commerciale per svagarci un po' e al nostro arrivo mi ero immediatamente attaccata al vetro del gioco in questione, ammirando un coniglietto bianco davvero adorabile.
Le partite costavano davvero poco e Kirishima aveva immediatamente preso la palla al balzo per vantarsi di un suo presunto talento ineguagliabile al braccio meccanico.
Era partito tutto pimpante, mentre adesso aveva il sudore sulla fronte dalla rabbia e le maniche arrotolate.
Più che una semplice partita con un peluche sembrava la disputa di una guerra mondiale in trincea all'ultimo sangue.
<<Me lo sento. Adesso lo catturo. Ti vedo già che esci con questo coniglietto in mano. Risultato garantito. Sono un mostro al braccio meccan->> il suo sproloquio finì con la caduta del peluche di nuovo nella mischia.
Scoppiai immediatamente a ridere, dimenticandomi per davvero della mia discussione di poche ore prima con mia madre.
La faccia arrabbiata del ragazzo in quel momento era impagabile, ma gli passò immediatamente notando il mio divertimento. Infatti poco dopo iniziò a ridacchiare anche lui sotto ai baffi.
<<Questa è l'ultima monetina di taglio adatto per il gioco. O la va o la spacca>> disse lui, fissando speranzoso la moneta.
<<Posso provare io?>> chiesi.
<<Tu? Beh, fattelo dire. Se non sono riuscito io la spiegazione è solo una: il gioco è truccato. Ma da gentiluomo non posso negarti il tentativo, quindi prego>> disse lui.
Feci spallucce e infilai l'ultima monetina.

<<Non è possibile. Ti dico che l'hai preso solo perché con le mie eccelse capacità l'ho fatto cadere con un'angolazione matematicamente perfetta per farlo prendere al prossimo giocatore>> disse il ragazzo, fissando il coniglietto che spuntava da una busta di un precedente acquisto in un negozio d'abbigliamento molto grazioso.
Avevo preso il coniglietto ben venti minuti prima, ma il ragazzo ancora ne parlava.
<<Eijiro, vuoi andare avanti ancora per molto? Ammetti che sono stata più brava e basta>> commentai, nascondendo il mio divertimento.
<<Questo non è per niente virile, proprio per niente. Non sono riuscito a prenderti il peluche>> disse lui, scuotendo la testa e fingendo di asciugarsi una piccola lacrima.
<<Mi hai fatta sorridere di nuovo. Cosa c'è di più virile di un ragazzo che riesce a restituire il sorriso alla propria fidanzata?>> chiesi io retorica, cercando e stringendo la sua mano.
Kirishima restò per qualche secondo basito dalla mia risposta, prima di aprirsi in un sorriso talmente radioso da abbagliarmi.
Non disse nulla, ma continuò a sorridere inebetito per un bel tratto di strada.
Restammo in silenzio per qualche minuto, guardando le vetrine e cercando con lo sguardo un negozio di nostro interesse.
<<Ehy, ti andrebbe un salto all'Arcade Shop al piano di sopra? So che hanno tantissimi videogiochi e fumetti nuovi, me l'ha detto Tetsutetsu la settimana scorsa>> propose lui.
Annuii immediatamente in risposta e salimmo sulle scale mobili.
<<Come farò a tornare a casa stasera? Sto così bene qui con te, non voglio tornare da mia madre così presto>> bisbigliai, ripiombando per qualche momento negli abissi della mia tristezza interiore.
<<Non tornare allora, resta con me>> mi propose lui, facendomi drizzare di scatto la testa.
<<E come facciamo? Non ci sono i tuoi genitori a casa?>> chiesi, tuttavia molto tentata dalla proposta.
<<Se facciamo piano sono sicuro che non si accorgeranno nemmeno della tua presenza, basta che nascondiamo le tue scarpe da qualche parte>> spiegò lui.
<<Sei il migliore>> commentai, poggiando con discrezione la testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi per qualche secondo.

Quella sera entrammo a casa del ragazzo solo alle 22:00 passate, aguzzando occhi e orecchie in attesa di qualsiasi imprevisto.
Kirishima mi aveva assicurato che per massimo le 21:30 andavano tutti a letto, perché si alzavano sempre molto presto a casa sua per scuola o lavoro.
<<Fai piano mi raccomando e attenta al primo gradino perché al centro scricchiola>> mi disse il ragazzo, guidandomi nel buio della casa.
Il corridoio era piccolo e stretto come lo ricordavo, costringendoci a camminare in punta di piedi per non fare rumore.
La porta della sua stanza era fortunatamente quella alla fine del corridoio e c'era il bagno a dividerci dalla stanza dove dormivano i suoi genitori e i gemellini.
Ero praticamente sull'uscio quando sentimmo il rumore di una porta aprirsi.
Kirishima mi spinse bruscamente dentro e per poco non persi l'equilibrio.
Grazie al buio e ai suoi riflessi la passammo liscia per un pelo.
<<Fratellone? Devo fare la pipì, ma ho paura del mostro del gabinetto>> sentii dire dal corridoio. La voce era chiaramente di uno dei due gemellini ed era tenera come ci si aspettava da un bambino, specie col sonno da poco interrotto.
Il mio cuore si strinse dalla tenerezza e dovetti fortemente sopprimere l'impulso di uscire e tempestare il viso del bambino di baci.
<<E chi sarebbe il mostro del gabinetto?>> sentii rispondere a Kirishima.
Non potevo vederli, come loro non potevano vedere me, ma riuscivo perfettamente ad immaginarlo mentre si chinava all'altezza del fratellino per posargli una mano sulla testa.
Riuscivo a vedere nitidamente la scena.
<<Hayato mi ha detto che di notte c'è un mostro nel gabinetto che ti morde mentre fai la pipì>> spiegò lui.
Soffocai una risata con fatica e drizzai le orecchie per gustarmi meglio la conversazione.
<<Haru, quante volte ti ho detto di non ascoltare le cose paurose che ti dice Hayato? Lo sai che gli piace spaventare gli altri bambini, soprattutto te>> spiegò con calma lui, parlando con tono di voce calmo da perfetto fratello maggiore premuroso.
<<Ma io ho lo stesso paura. Non voglio farmi mordere il pisellino>> disse lui.
Quasi mi strozzai per non scoppiare a ridere seduta stante. Adoravo l'innocenza dei bambini.
Sentii Kirishima sospirare sommessamente.
<<Va bene, ho capito. Ti accompagno in bagno e ti prometto che picchierò il mostro del gabinetto con lo spazzolone se anche solo oserà avvicinarsi>> promise.
Il bambino rise alle parole del ragazzo e poi sentii solo dei passi e la porta del bagno che si chiudeva.
Restai in attesa per qualche minuto, prima di sentire il rumore dello scarico e due serie di passi che andavano in direzioni diverse.
Kirishima entrò nella stanza poco dopo, chiudendo la porta a chiave per sicurezza e accendendo la luce.
<<Scusa il ritardo, avevo un mostro del gabinetto da sconfiggere>> commentò lui.
<<E come hai fatto?>> chiesi divertita.
<<Ho detto ad Haru che il mostro del gabinetto è vulnerabile alla candeggina e allora ne abbiamo buttata un pochino nel w.c.>> spiegò, avvicinandosi a me con la mia stessa espressione.
<<Il mio eroe>> dissi ironica, attorcigliando le braccia attorno al suo collo e annullando la distanza tra i nostri visi.

CANI SPIONI
Buonsalve, mi faccio schifo da sola. Ho passato tutto il pomeriggio a dormire e adesso mi sento in un universo parallelo.
Nel bel mezzo di questa confusione ho pensato che dovevo aggiornare. Questo capitolo vi arriva da una specie di Oltretomba, visto che al momento sono peggio di uno zombie che si deve sforzare anche per coordinare le dita sulla tastiera.

Comunque ho la mente troppo annebbiata per fare discorsi razionali al momento.
Spero solo che il capitolo vi sia piaciuto. Inoltre penso che dovrò un po' regolarmi. Vi bombardo di capitoli e prima o poi finirò con l'annoiare tutti, adesso questo l'avevo "promesso" e okay (non mi piace non mantenere le cose che dico/scrivo), quindi non vi preoccupate se non sbucherò più ogni 2-3 giorni con qualcosa di nuovo.
Bye!

Rich {Kirishima x Reader}Where stories live. Discover now