<<Non iniziare anche tu>> butto la testa fra le mani, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

<<Non pensi di essere stato un po troppo severo con tutte, ma alcune un po di più? Forse non avevano capito>> puntualizza lui, dandomi scherzosamente un pugno sul braccio.

<<Come facevano a farlo quelle in fondo se tu mi dici che "non avevano capito"?>> dico mimando tra virgolette le ultime parole, quando un altro cazzotto mi arriva con più forza sul braccio.

<<Forse sapevano già come svolgerlo, stupido>>

<<Ma non dirmi cazzate. Ho spiegato passo per passo quello che dovevano fare. Non mi stavano ascoltando Robin>> mi arrabbio, ho paura di perdere le staffe. E un altro cazzotto mi arriva sul braccio in segno di avvertimento, Robin mi sta dicendo con gli occhi di calmarmi.

<<Sei cieco fratellone, perché tutte pendevano dalla tua bocca>> questa volta diventa serio e con un gesto degli occhi mi indica le ragazze, di cui osservo, e poi ripenso alle parole di mia madre: "Si è arrabbiati con qualcuno perché si cerca in lei il buono che vorresti vedere. Sii quiete, lascia che la calma ti stringa a se, che un giorno anche la tua disperazione verrà colmata, ma con l'amore."

So di sbagliare, con le persone, intendo, ma ciò non vuol dire che deprimerò i miei comportamenti solo perché a qualcuno non piacciono. So cosa sono, so cosa sono diventato, e se sto sulle palle a qualcuno per via del mio atteggiamento presuntuoso che se ne andassero al diavolo, perché la colpa non è sicuramente mia.

<<Vuoi che prosegua io con gli altri esercizi?>> mi osserva con occhi lucidi mio fratello, il suo viso assume un'espressione angelica, pura.
Non riesco a crederci di aver detto una cosa simile a mio fratello, sono così insopportabile che non so neanche come faccia a subirsi tutte le mie lamentele, lo tratto sempre di merda eppure quando gli chiedo qualcosa è sempre disposto ad offrirmi il suo tempo.
I suoi 22 anni non sono nulla al modo in cui ragiona, come parla e come agisce.
È saggio. E molto, ma molto, ragionevole. Praticamente il mio l'opposto.
Però mi divertono molto questi nostri caratteri contrastanti.

<<Va bene>> si alza per andarsene e quando si avvia per ritornare in campo, lo richiamo prima che possa essere lontano <<Ehi Ro>> si gira di scatto, corrugando la fronte <<grazie>> dico infine, sorridendogli con sforzo. 
Mi sorride come fa sempre, anche quando lo tratto male lo fa comunque, perché so che si diverte quando mi arrabbio.

<<Non devi ringraziarmi, sei il mio fratellone. Ed è questo che si fa tra fratelli, no?>> ritorna dalle ragazze con un sorriso colmo di gioia, mentre io me ne ritorno al dormitorio.

Esco da quello femminile, sono soltanto le 11, ho ancora tempo per ritornare e gestire a modo mio la punizione.
Mi dirigo verso l'edificio, e quando sono li controllo alcuni gruppi di battaglione che si stanno preparando per allenamenti più impegnativi, di cui l'importanza è inestimabile visto che serviranno per quando andranno in missione.

Prendo alcuni fogli dirigendomipoi verso un tavolo vuoto. Guardo fuori dalle porte blindate, osservando le terre aride sui cui sono costruiti questi edifici.
Che ben ricorda, le terre che questa Caserma ha voluto acquistare sono davvero infinite.
Possono allenarsi ben tre Basi, perlopiù con 30.000 mila persone.
D'altro canto, non si parla solo dei campi d'allenamento che stanno costruendo in più, ma del fatto di avere altri dormitori liberi per ospitarli tutti.
Tutto deve essere basato sugli allenamenti, e non importa se si tratta di avere solo il ruolo da cecchino, un vero soldato deve essere pronto a tutto, anche vivere in buco.

Ritorno a guardare i fogli che ho tra le mani, sottolineando gli esercizi più importanti.
Nel medesimo istante, in cui sto leggendo, mi raggiunge al tavolo mio fratello minore, Martin, il penultimo di cinque fratelli, dove Robin è l'ultimo.

<<Non dovresti essere agli allenamenti?>> gli chiedo mantenendo lo sguardo fisso sui fogli.

<<Direi lo stesso di te>> controbatte affacciandosi per vedere cosa stia leggendo. Capovolgo i fogli sotto sopra, e punto il mio sguardo felino negli occhi di mio fratello.

<<Se continui a perdere tempo qui, costringerò anche te a pulire l'intera Caserma, da cima a fondo, solo con l'aiuto della tua lingua se non smetti di parlare e cominci a fare qualcosa>> lo vedo alzarsi e ridermi comunque in faccia.
Non voglio vederli con le mani in mano, altrimenti dovranno vedersela con qualcuno di più pericoloso, anche più di me.
Ovvero nostro padre.

<<Verrò con te, basta che la smetti di farmi queste minacce insolite, non spaventi nessuno>> dice altezzoso sistemandosi i capelli, purtroppo è l'unico che abbia gli occhi più scuri, lo stesso vale per i capelli.

<<Martin non fare il coglione, papà non vuole vederci che siamo senza far niente, perciò allenerai con me e Robin le ragazze, che ti piaccia o meno>> ancora una volta mi alzo dall'ennesima sedia, precipitandomi direttamente verso l'esterno dell'edificio.

<<Credi veramente che non possa piacermi allenare delle belle ragazze in forma e sexy per noi? Desidererei fare questo ogni giorno se potessi>> blatera guardando il cielo e toccandosi il pacco.

<<Solo per il gusto di farti venire un'erezione, immagino, proprio come adesso>> rido mentre l'osservo, a volte mi sembra di vederlo nei panni di un'ninfomane, e credo che sia realmente così.

<<Un'erezione?>> dice quasi strozzandosi, come se avessi appena pronunciato una bestemmia <<Io me le porto a letto se voglio, non ho bisogno di chiederlo a nessuno>> si morde le labbra al pensiero, tanto da far arrossare quello inferiore per la troppa pressione. Imita l'espressione di chi a breve sta per raggiungere l'orgasmo, e al pensiero mi si indurisce. Ma per placare questa eccitazione mi risveglio dallo stato di trance tirando un forte pugno nello stomaco di mio fratello, e finalmente rinviene in se.

Svelti raggiungiamo il campo, ammirando a quanto siano potute andare avanti con gli allenamenti, infatti sono alle flessioni. Studio per bene come stia andando la situazione, ma vedo che va di male in peggio.
Altro che bene, ammiro i loro inutili sforzi e il fallimento che si dipinge sui loro volti sudati e stremati.

<<Sarà una giornata impegnativa>> commenta Martin sfregandosi le mani.

<<Prevedo l'inferno>> sussurro, puntando gli occhi sulla solita ragazza. 🏁

____________________________________

Ecco il "Capitolo 10" della storia🎉🎉

⚠️ATTENZIONE, CAPITOLO REVISIONATO⚠️

Troppe cose anche per me hahah
Cosa ne pensate?
Chi avrà l'ultima da dire tra Kim e Asher?
Come al solito le discussioni non possono mancare...😎

Se ci sono degli errori, scusatemi❌
Spero che anche questo capitolo via sia piaciuto, tralasciando i cambiamenti che ho dovuto apportare, spero sia lo stesso
di gradimento🙈🙉🙊

Qualsiasi cosa vogliate chiedermi, fate pure, non abbiate timore😝😉

Come sempre...
vi aspetto al prossimo capitolo...😙🙆❤

Amami Per Sempre Capitano || Vol.1Where stories live. Discover now