58.Lontana da te.

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Fisso Cameron con le sopracciglia corrugate e lui sbuffa come se tutto questo fosse una perdita di tempo.
'Cos'è che non capisci? Vuoi uno schemino?' Sentire la sua voce così chiaramente mi fa irritare parecchio.

Sai dove te lo ficco lo schemino?
Approfondisce il cipiglio e irrigidisce la mascella.
Ah già.
Sente tutto.
'Te ne vai?' Ripete per l'ennesima volta, vorrei sbuffare ma probabilmente sembrerei una pazza, quindi evito.
'Esci dalla mia testa?' Incrocio le braccia al petto.
'Solo se te ne vai.'
'Come faccio ad andarmene?'
'Trova un scusa.'
'Perchè?'
'Perchè te l'ho detto io.'

Trattieni i tuoi istinti omicidi Scarlet.
Sei ancora troppo giovane per essere rinchiusa.
Stringo i pugni e cerco di darmi una calmata.
'Vaffanculo.'

"Cavolo si è fatto tardi..." guardo l'orologio ,che non ho, sbattendomi una mano sulla fronte in modo teatrale.
Tutti mi guardano come se fossi una totale squilibrata.
So di star facendo un pessimo spettacolino.
Ma è tutto pianificato.
"Perchè te lo dico io." Ma che vada al diavolo.

"Meglio che vada in camera..." detto questo lancio un'occhiata truce a Cameron per poi iniziare ad avanzare verso a porta.
"Ti accompagno."
E giuro non so se sia piú la voglia di prendere a testate lui o il muro.

"Non c'è bisogno grazie" scandisco bene l'ultima parola mettendo su il sorriso piú falso che abbia mai dedicato a qualcuno mentre Cameron raccoglie un mazzo di chiavi e cammina verso di me.
Gli spacco la faccia.
Lo giuro.

"Ti accompagno." Dice ancora, sto per ribattere ancora ma lui mi precede facendo un veloce ,quasi impercettible, gesto con la mano.
Inizialmente rimango confusa ma quando dopo nemmeno mezzo scondo vedo tutto nero capisco tutto.
Figlio di-
Provo a dire qualcosa ma la mia bocca non si muove , sento solo una leggera pressione sulla schiena che mi spinge a camminare e capisco che è la mano di Cameron.
"Andiamo." Dice spingendomi fino a quando non sento il rumore della porta chiurdersi alchè il nero sparisce e da spazio al corridoio principale di non so quale piano.
Ok.
Ora lo picchio.

"Ma si può sapere cha cosa vuoi dalla mia vita?!" Sbotto girandomi verso di lui che peró mi prende le spalle e mi rigira a sua volta.
Ma vuole morire davvero oh.
"Lasciami!" Cerco di togliere le mani che mi stanno spingendo ma con scarsi risultati.
"Perfavore, prima che tu ti metta a fare la bambina di 4 anni raggiungiamo la tua stanza." Ringhia nel mio orecchio.
Credo che tra un po' potrebbe uscirmi il fumo dalle orecchie.
Davvero.

Attraversiamo la sala grande per poi dirigerci verso la mia stanza, una volta arrivati lui chiunde la porta ma prima che possa dire qualsiasi cosa fa nuovamente quel gesto con la mano.
"Prima di insultarmi e urlare senza senso lascia che ti spieghi" dice superandomi e sedendosi sul mio letto.
Provo a ribattere ma dalla mia bocca non esce nulla.
Eh no.
Inzia a stancarmi tutta questa sua convinzione di poter usare il suo potere quando gli pare e piace.
Stringo i pugni e mi avvicino a lui che sta cercando qualcosa nelle sue tasche, mi siedo anche io e lo vedo tirare fuori una piccolissima pallina.
La mette sul suo palmo e me la posiziona sotto il naso.
...devo mangiarla?

"Sai che cos'è questa?" Mi chiede.
"Caviale?" Tento e lo vedo arricciare le labbra cercando di trattenere un sorriso.
"Esatto Scarlet."

"Davvero?"

"No." Il mio sorriso si spegne all'istante mentre lui allontana quel pallino dalla mia faccia.
Simpatico.
Davvero.

Inizio a guardarlo mentre penso a quanto lo odio.
Deve aver seguito dei corsi.
Una persona non può essere così insopportabile.
No. Decisamente no.

Qualcosa di specialeWhere stories live. Discover now