27.Un buco in testa

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5 anni prima.•

Cammino per le strade di Los Angeles nel tentativo di rilassarmi.
A quest'ora dovevo essere a scuola da un po' ormai, ma tanto, non ci sarebbe stato nessuno a rimproverarmi sul fatto che stavo sbagliando.

Già.
Lei se ne era andata, precisamente 2 anni fa e a breve ci sarebbe stato l'anniversario della sua morte.
Quel giorno in cui tutto torna a galla , dove tu vorresti soltanto che non fosse mai successo.
Dove tu vorresti soltanto raggiungerla.

In quel giorno i 2 anni sarebbero diventati 3.

3 anni.

3 anni che non ricevevo più una sua carezza.

3 anni che non mi raccontava più le sue avventure in laboratorio.

3 anni che non potevo darle il bacio della buona notte.

3 anni che vivevo in una stupida comunità.

3 anni che mi mandavano dallo psicologo come se quello mi aiutasse.

3 fottutissimi anni.

3 anni di merda.

Passo davanti al solito parco per poi dirigermi nel mio posto.
La fabbrica.
Una vecchia fabbrica ormai abbandonata che cade a pezzi.
Ovviamente non sono l'unico a spere dell'esistenza di quel posto, no, li ci gira la peggio gente.
Non è un posto raccomandabile, ma cosa mi frega? Tanto ormai non ho piú nulla da perdere.

Insomma vengo qua , mi faccio i fatti miei, alcune volte mi offrono della roba ed io accetto, ma comunque non do fastidio a nessuno.

Salgo su una delle tante ciminiere e mi siedo a contemplare il panorama.
Osservo le macchine scorrere lungo le strade in mezzo a tutti i palazzi.
È rilassante.

Sento dei passi ma rimango nella stessa posizione non curandomene, sarà sicuramente Adrian che viene a farsi di qualche sostanza.
Come sempre.

Adrian: il solito bad-boy da non frequentate, il tipico ragazzo che ha preso la strada sbagliata per rovinarsi completamente e che ora per guadagnare vende droga e fa cose illegali insieme alla sua banda.
Insomma : il ragazzo cattivo di cui aver paura.

L'ho conosciuto circa un'anno fa esattamente qui, semplicemente ero posizionato nel mio solito posto quando lui è arrivato ed ha iniziato a fumare, era un periodo molto brutto per me ,più di questo, infatti tentai il suicidio davanti ai suoi occhi.
Volevo buttarmi dalla piú alta ciminiera, mi aspettavo che lui non avrebbe fatto nulla, tanto ero solo un ragazzino , probabilmente aveva anche ucciso alcuni miei coetanei.
Anche se non gli dissi mai la mia età, non mi sono mai fidato.

Insomma stavo per buttarmi e porre fine alla mia ormai inutile vita quando lui mi fermò dicendomi che c'era un modo per scappare migliore di quello.
Mi offrì un tiro e mi accorsi che non era una semplice sigaretta, era erba.
Da lì iniziai anche io a fumare e a drogarmi, anche se sicuramente meno di loro, fumare qualche volta, dorgarsi praticamente mai.
Adrian mi chiese di fare parte della banda ma rifiutai.
Una testa io ancora ce l'avevo.

Sento i passi farsi sempre più vicini e giro la testa in quella direzione ma invece della chioma bionda di Adrian vedo spuntare un ciuffo castano.
Assumo un'espressione perplessa.
Ma chi è?

Oltre me ed Adrian non ho mai visto nessuno salire qua sopra , anche per il semplice fatto che le scale sono mal ridotte.
Non tutti hanno le palle di salirle.
Continuo a tenere lo sguardo fisso sul ragazzo appenna salito che ore sta ansimando cercando di prendere aria.
Avrà si e no la mia età se non di meno, il che mi stupisce ancora di più.
Quando anche lui mi nota assume la mia stessa espressione.
Non è molto alto ne molto muscoloso , anzi direi che è proprio secco.
Ha i capelli mori , gli occhi marroni e la faccia da innocente.
Si può sapere cosa lo ha spinto qui?

Qualcosa di specialeWhere stories live. Discover now