Ciak? Si gira!

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!!!PREMESSA!!!

Sono tornata🎉!!!

E, nonostante il blocco dello scrittore che mi ha costretto a stare ferma per molto tempo (e mi dispiace tantissimo😅!!) sono pronta a dare un finale ai poveri Emma e Leo.
Mi è piaciuto tantissimo scrivere questo capitolo e mi ha dato allegria e spero che, leggendolo, strappi un sorriso anche a voi☺️

Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti e mi raccomando, ricordatevi di votare e commentare il capitolo se vi è piaciuto 😉.
Buona lettura!

Alzo gli occhi a guardare l'orologio.
Ancora pochi minuti, rassicuro il mio cuore impazzito.
Pochi minuti e potrò tornare a respirare.
A vivere.
Con le mani tremanti prendo le carte sulla scrivania e leggo attenta i documenti che il signor Alfredo mi ha appena portato.
Li accarezzo piano, con venerazione, e sospiro d'eccitazione.
Questi fogli potrebbero fare la differenza.
Potrebbero costringere il giudice ariaprire il caso e magari iniziare un'indagine più dettagliata.
Un'indagine che non venga rovinata da complotti e interessi economici.
Questi fogli,così delicati e pesanti insieme, potrebbero essere l'inizio di unanuova vita per il signor Alfredo e di tutti i poveri agricoltori rovinati da quella maledetta acqua inquinata.
"Ha fatto un ottimo lavoro convincendo anche i suoi vicini a ripresentaredenuncia" non riesco a nascondere il mio stupore analizzando attenta tutte quelle denunce. 
Tutte quelle prove così evidenti e dettagliate.
"Ci ho messo un po' a farglielo capire a quelle zucche dure" dice stringendosi nelle spalle e sminuendo le sue doti di convincimento: "Ma è stato il tuo discorso a fare la differenza, Emma. Sei brava con le parole, ragazza! " ridacchia guardandomi compiaciuto e speranzoso.
La sua prima risata, penso con gli occhi che si illuminano di piacere e affetto.
Com'è possibile? Mi chiedo.
Com'è possibile che una minima luce di speranza, la speranza di un briciolo di giustizia, abbia completamente cambiato l'uomo davanti a me?
È ancora troppo magro per i suoi vestiti, che sembrano girargli attorno e nonvestirlo, e le sue mani si muovono nervose lungo il suo cappotto logoro ma come è se fosse cambiato da dentro.
Come se una luce accecante lo avesse illuminato.
Come se un fuoco dirompente lo avesse accesso.
Osservo i suoi occhi luminosi e mi chiedo: cambio anch'io quando Leo torna da me?
La stessa luce illumina anche me da dentro?
"No, non è vero" lo correggo, allontanando da me ogni pensiero su Leonardo e concentrandomi solo sul presente, stringendo la sua mano ossuta nel mia: "Io posso essere brava con le parole ma è lei che ha dato il via a tutto. Lei e la fiducia che ha dimostrato nei miei confronti"
"Non avrei potuto fare altro" ribatte ricambiando la mia stretta: "ti sei infilata nel mio terreno e non eri disposta a lasciarmi in pace"
Rido della sua battuta e ricaccio indietro le lacrime di gioia che minacciano di rovinare questo momento così bello.
È per questo, penso sentendomi bene, è per persone come lui, sole e disperate, ch eho deciso di diventare avvocato ricordo a me stessa.
È per portare un po' di giustizia dove giustizia non c'è mai stata.
La giustizia che aiuti i giusti.
La giustizia che ridona speranza.
E, osservando attentamente i grossi faldoni che occupano la mia scrivania, questa volta sembra che la fortuna giri dalla nostra parte.
Un colpo deciso alla porta ci fa sobbalzare entrambi sulle nostre sedie.
E senza aspettare che io dia il permesso di entrare, come un vento freddo che travolge e sconvolge, Leonardo entra nel mio studio, nella mia vita e nel mio presente.
A passo di carica e senza nessuna titubanza.
Come se sapesse già che qui è il benvenuto.
Come se sapesse già che io lo accoglierei sempre.
I suoi capelli neri e scompigliati e gli occhi glaciali che guardano attenti a tutto ciò che lo circonda.
Lo osservo mettere piede nel mio studio, nel mio territorio e un brivido caldo scende lungo la mia schiena.
Riuscirò mai a frenare la voglia che ho di corrergli incontro e perdermi tra le sue braccia?
Le stesse braccia che stanotte mi hanno tenuto vicino al suo cuore, protettive e calde.
Ma nella stanza non siamo soli, c'è anche il signor Alfredo che sembra riprendersi megliodi me alla sorpresa: come al rallentatore lo vedo alzarsi e frapporsi tra me e Leonardo.
"Cosa ci fa lei qui? Cosa vuole da noi?" Balbetta l'uomo guardando con gli occhi spalancati a un tratto me e a un tratto Leonardo, ancora parato davanti al mio corpo come a difendermi: "È venuto a spaventarci?Io e l'avvocato Orsini non ci faremo mai ricattare da lei!"
Guardarlo mentre cerca di proteggermi, un uomo anziano e senza difese, provato dalla vita, nonostante Leonardo sia più allenato e più pesante di lui di parecchi chili, infonde in me una grande tenerezza.
Alzo una mano e la poso delicata sulla sua spalla, e sotto i miei tendini, posso sentire tutta la sua tensione:
"È tutto a posto, signor Alfredo" cerco con lo sguardo di infondergli un po' della mia tranquillità: "Sono stata io a chiamare l'avvocato Ferraris"
"Ma..." risponde lui confuso e ancora un po' titubante: "Ma Emma lui è l'avvocato della controparte!"
E il suo tono scandalizzato e basso, come se fosse convinto che io fossi impazzita, mi strappa una risata.
"Lo so" rispondo al mio cliente scambiando uno sguardo complice con Leo: "Ma mi creda signor Alfredo dell'avvocato Ferraris ci possiamo fidare".
"Non sono solo la controparte" aggiunge Leonardo prendendo la parola per la prima volta da quando è entrato nello studio e il suo tono calmo e deciso sembra ammaliare l'uomo al mio fianco: "Ma sono anche l'uomo che ama il suo avvocato e non farei mai nulla per ferirla".
Finisce di parlare e, deglutendo a fatica, non so chi sia più sconvolto tra me e il signor Alfredo.

Hai detto che mi ami?

Vorrei sussurrargli e stringerlo forte tra le mie braccia.

L'hai detto davvero? Davanti a un estraneo?

Se fossimo soli credo che ci scherzerei su e un po' lo prenderei in giro.

Sembraproprio un'ammissione di colpa, avvocato.

Un po' per godermi il suo rossore imbarazzato e un po' per farmelo dire di nuovo.

Per farmelo dire ancora.

Per farmelo dire sempre.

Il suo sorriso sereno e dedicato solo a me fa battere il mio cuore di felicità.
Una lacrima sta per scendere calda lunga la mia guancia ma io svelta fermo il suo corso.
E mentre ascolto Leonardo spiegare al signor Alfredo il nostro piano per incastrare l'avvocato Castelli e far venire alla luce le prove dell'inquinamento delle terre, ammetto con me stessa ciò che fin dall'inizio, fin da quel famoso semaforo, mi aveva fatto paura e insieme mi aveva riempita di aspettativa.

Sì, io cambio.

Sì, Leo mi cambia.

Basta la sua presenza e il mio mondo gira secondo un moto tutto suo e io mi sento diversa, una sconosciuta felice e pazzamente innamorata, che si illumina di una luce accecante e si accende di un fuoco dirompente.
Ma ora non ne ho più paura.
Perché lui mi ama.
Come io amo lui.

ANGOLO AUTRICE: 

Come vi è sembrato il capitolo? Vi è piaciuto? Sì o no?

Era come vi aspettavate? 

E soprattutto... anche voi siete cadute dalla sedia davanti alla dichiarazione di Leo?😂😂

Io propongo una petizione: Date un Leonardo a ognuna di noi... Ce lo meritiamo 💪💪

A prestissimo!!☺️

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