Perché a me?

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  E' almeno mezz'ora che sto combattendo con la fotocopiatrice che sembra non voler collaborare quando un uomo sulla trentina mi si avvicina:
"Posso aiutarti? Se non le dai una botta si incepperà sempre" e quando mi sposto per fargli spazio lo vedo dare un colpo alla fotocopiatrice che, come rimessa sull'attenti, incomincia a stampare.
"Grazie" gli dico sorridendogli: "non sapevo proprio come fare"
Lui ricambia il sorriso e allungandomi alcuni fogli mi dice:
"Figurati... Basta scoprire il trucco" e mi strizza l'occhio.
E' carino e sembra simpatico. I capelli biondi tagliati corti sembrano ordinati e puliti così come sembra ordinato lui nel suo completo da giovane avvocato.
Mentre ordino i miei fogli lui si aggiusta gli occhiali e allunga una mano verso di me:
"Comunque piacere di conoscerti sono Roberto"
"Piacere mio" gli rispondo e stringendo la sua mano: "Io sono Emma"
"Nuovo acquisto dello studio?" chiede e io mi limito ad annuire.
"Io sono un praticante dello studio, tu?"
"Anche io sono una praticante" gli rispondo.
"Con chi lavori?" continua a chiedermi mentre aspetta che il suo turno alla fotocopiatrice.
"Con l'avvocato Ferraris" rispondo portandomi nervosa i capelli dietro l'orecchio.
Lo vedo sgranare gli occhi e improvvisamente non è più amichevole come prima.
"Anche tu con Ferraris?" gli chiedo.
"Ma sei matta? Assolutamente no, lui odia combattere con gli apprendisti" e guardando il mio vestito, quel maledetto vestito che non volevo indossare, conclude con un sorriso: "Ma è anche il migliore qui dentro. Un mito, quasi" e quando vede che lo guardo dubbiosa: "No, davvero. Imparerai molto da lui"
Davvero? Vorrei chiedergli... Imparerò solo a diventare avvocato o anche qualcos'altro?
"E ti ha messo a fare fotocopie?" chiede abbassando la voce.
Annuisco lentamente e inizio a sussurrare anche io:
"E' un brutto segno?"
"Forse" mi risponde troppo ambiguo per i miei gusti.
L'occhio mi cade sull'unico foglio che ha in mano. Io invece, penso sospirando, ho appena iniziato fotocopiare un faldone che sembra non finire mai.
"Dai, fai la tua fotocopia" gli dico spostandomi di lato.
"No, figurati. Posso aspettare"
"Tu hai soltanto un foglio... Guarda che papiro mi tocca a me" e sorridendogli incoraggiante gli dico: "Rischi di diventare vecchio"
"Non mi dispiacerebbe, sai" mi risponde mentre inizia a stampare la sua copia.
"Cosa?"
Tutte le guance gli diventano rosse e mi guarda imbarazzato.
"Invecchiare con te"
Non so cosa rispondergli e imbarazzata borbotto un grazie.
Finisce di fotocopiare e con un sorriso mi saluta:
"Ci vediamo in giro allora"
"Sì, certo". gli rispondo alzando la mano e dando colpi alla fotocopiatrice.
Mentre nascondo un sorriso dietro il faldone penso che mi piacerebbe rincontrarlo di nuovo.
E' stato così gentile!
La prima persona gentile della giornata.

E' quasi sera e io sto ancora fotocopiando.
Sistemo un'altra volta le carte e faccio un sospiro quando mi rendo conto che ho finalmente finito.
Mi fanno male i piedi e sono stanca di stare qui davanti a questo aggeggio malconcio e che puzza di inchiostro.
Mentre mi passo una mano sugli occhi stanchi sento bussare alla porta.
E' una donna giovane, alta e così magra da poter competere solo con le modelle che girano per le strade di Milano.
Mentre incede elegante su dei trampoli di almeno dieci centimetri penso a due cose: cavolo sarà davvero una modella e anche se smettessi di respirare non riuscirei mai a entrare in quei jeans così stretti.
E se smettessi di mangiare carboidrati per sempre? Penso mordicchiandomi un'unghia.... ma chi voglio prendere in giro? Io amo i carboidrati e mi piaccio anche così, con qualche curva in più.
E piaccio anche agli uomini, mi dico mentre ripenso allo sguardo dell'avvocato Leonardo Ferraris.
La modella mi sorpassa veloce mentre un sorriso tutto denti bianchi e perfetti si apre sul suo volto.
"Leonardo" dice salutando sulla guancia l'avvocato: "Sei pronto per uscire?"
Vedo Leonardo che finisce di abbottonarsi la giacca e abbracciare la sexy modella.
"Sì, cara". risponde passando al mio fianco.
Poi si ferma vicino a me e mi chiede svelto:
"Hai finito con le fotocopie?"
"Sì" gli dico facendogli vedere i fogli. Lui li prende in mano e mi squadra con i suoi occhi severi e poi cestina tutti i fogli.
Sto ancora guardando tutte le mie ore di lavoro buttate nel cestino del corridoio, cercando di trattenere la rabbia che inizia a crescere dentro di me, quando lui torna con un altro faldone in mano.
"Era questo il faldone da fotocopiare" e dirigendosi alla porta al braccio dell'altra ragazza mi sorride e dice: "Non ti dispiace rimanere ancora un po' per finire questo lavoro, vero?"
Non faccio in tempo a dire nulla che lui mi ha già voltato le spalle.
Alzo gli occhi verso l'orologio.
Sono già le nove.
Che primo giorno di lavoro di merda.
Lo odio. Odio l'avvocato Ferraris.
Perché doveva toccare proprio a me?  

*Angolo autrice*
Quante sfigate come la povera Emma? Io di sicuro 😂😂

Commentate e fatemi sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo, risponderò a ogni commento!!!

Ps. Un voto o un commento a te costa pochissimo, io invece ne traggo una forza incredibile per continuare a scrivere e a dare il meglio di me ogni giorno!

Law of SexWhere stories live. Discover now