Mi fai impazzire

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La sua richiesta riscalda ogni parte del mio corpo e piena di aspettative mi giro a guardarlo negli occhi.
Vuole davvero che io rimanga?
Mai mi sarei aspettata questo comportamento da parte sua: quasi mi sta scongiurando di non lasciarlo solo mentre la sua stretta attorno al mio polso si fa sempre più insistente.
Sempre più possessiva.
Come se non volesse lasciarmi andare. Come se ogni parte del suo corpo si rifiutasse di stare lontano da me.
Nei suoi occhi vedo incertezza e forse anche paura... Paura che io rifiuti la sua proposta.
Paura che io rifiuti lui.
Questa notte la sua corazza, dura e mai scalfita, sembra essere sparita e lui appare indifeso e vulnerabile.
Sarà la febbre o l'atmosfera intima che circonda?
Che devo fare? Penso mentre i miei denti tormentano le mie labbra.
Rimango? Mi chiedo tra me e me ma il mio cuore, che inizia a battere più forte nel petto, così forte che non sento nient'altro che il suo pulsare nelle mie orecchie, sa già quale sarà la mia risposta.
Non può che essere una sola.
Non posso che dirgli sì.
"Se rimango che succede?"
Nel buio della casa il suo sorriso bianco e perfetto apre uno squarcio di luce tra di noi.
"Succede che dormiamo tutta la notte abbracciati" e la sua voce bassa e resa ancora più roca dall'influenza mi conquista ancora di più: "non mi farai perdere la nostra sfida, ragazzina. Non puoi sabotarmi"
Rido della sua battuta e quasi quasi sento un briciolo di delusione.
Perché ho ideato quella stupida scommessa? E perché lui ha tutto questo autocontrollo? Come fa a non bruciare della stessa passione che riscalda il mio sangue?
"Che peccato" soffio sulla pelle delicata dal suo collo.
"Che peccato davvero" sussurra lui facendo scorrere il suo sguardo lussurioso su di me.
Lo vedo deglutire ripetutamente e asciugarsi il sudore che imperla la sua fronte.
Forse non è così tranquillo come vuole farmi credere.
Ritorno sui miei passi e lui chiude svelto la porta. Come se temesse che io cambi idea.
"Ma non ho niente da mettere" è la prima obiezione che il mio cervello elabora mentre lui cammina deciso verso la parte di casa che ancora non ho visto: la sua camera da letto.
Che poi, con tutto quello che il passare una notte in casa sua potrebbe comportare, l'unica cosa che mi passa per la testa è che cosa indosserò? Davvero? Che domanda futile!
"Ho un armadio a tua disposizione" è la sua risposta pratica mentre io, al solo pensiero di indossare qualcosa di suo sulla mia pelle nuda, mi sento arrossire.
Improvvisamente sento caldo, un caldo che viene da dentro e inonda ogni parte di me. Il caldo più piacevole di tutta la mia vita.
Se solo lui non scrutasse attento ogni mio movimento, avrei già iniziato a farmi aria con la mano.
Ci fermiamo davanti a un grande armadio e, come per magia, lui con un solo colpo del braccio apre l'anta del mobile e io mi ritrovo davanti a file e file di camicie.
Ecco dove nasconde il suo bottino di perfette e inamidate camicie.
Inizio a contarle ma perdo subito il conto... Quante sono? Una per ogni giorno dell'anno?
"Ti andrebbe bene una maglietta? Io di solito uso quelle per dormire"
Chino decisa la testa:
"Sì, una maglietta andrà benissimo"
Lo vedo rovistare un po' tra le sue cose e poi mi allunga una maglietta identica alla sua.
"Lì c'è il bagno" mi indica una porta a pochi passi da noi : "Se ti serve qualcosa chiamami e ti aiuto"
"Grazie" rispondo mentre chiudo la porta del bagno dietro le spalle.
Adesso che sono sola, senza il suo corpo perfetto a tentarmi o i suoi occhi blu profondi e irresistibili, posso finalmente respirare.
Mi appoggio alla porta e mi lascio scivolare finché il mio corpo non entra in contatto con le mattonelle fredde.
Nascondo il viso nella sua maglietta e il suo profumo, un profumo forte e muschiato, invade le mie narici.
Sono nella tana del lupo e... E non potrei essere più felice. Finalmente!
Mi alzo, mi guardo allo specchio e davanti ai miei occhi si riflette un'immagine nuova di me.
Con le guance rosse e gli occhi splendenti inizio a svestrimi.
Chi è questa donna che mi sorride?
Chi è questa donna che non sembra avere alcun pudore?
Sono davvero io?
Mai mi era capitato di comportarmi così con un uomo o di arrivare a desiderarlo così tanto.
Cosa mi sta succedendo? È Leo a cambiarmi? O sono io che sto cambiando? Io che cambio per me stessa?
Io che penso solo a me e alla mia felicità.
Io che, per la prima volta in tutta la mia vita, non faccio più quello che gli altri vogliono che io faccia ma faccio quello che il mio cuore comanda.
Sì, sei tu! sembra rispondere la mia immagine dallo specchio.
Faccio un respiro profondo, apro la porta del bagno e mi ritrovo in mezzo alla stanza mentre lui mi guarda attento, sdraiato in mezzo al letto.
"Mi piace come ti sta la la mia maglietta" dice spezzando il silenzio carico di imbarazzo mentre il suo sguardo appagato sembra godersi la mia vista: "devo ammettere che dona più a te che a me"
Arrossisco e tiro più giù possibile la maglietta nascondendo le mie gambe nude.
Più nude della prima in cui ci siamo incontrati.
"Credo che ti stia risalendo la febbre"
"Perché?" chiede confuso.
"Perché straparli" dico ridendo.
Ride anche lui e poi apre le braccia invitandomi a rifugiarmi lì, sul suo petto, al sicuro.
È proprio l'invito che aspettavo.
Mi infilo nel letto al suo fianco e vengo circondata dalla sua stretta calda e confortevole.
Poi lui spegne la luce e sbadiglia piano.
"Buonanotte" dice sfiorando leggero le mie labbra.
Un bacio breve e delicato, che fa sussultare il mio cuore.
Il preludio per qualcosa di più profondo, penso sospirando tra le sue braccia.
Passano secondi, poi minuti, e non succede niente.
Si limita a tenermi stretta a sé mentre il calore dei nostri corpi si fonde insieme.
Alzo la testa e cerco i suoi occhi.
"Davvero dormiamo?"
Mi guarda attento e dice:
"Sì Emma... Pensavi forse che scherzassi? Voglio dormire tutta la notte con te al mio fianco. Tu non mi vuoi?"
Non posso fare a meno di guardarlo sorpresa.
"Sì" balbetto confusa mentre penso che no, io non voglio solo dormire.
Non quando mi ritrovo nel letto con l'uomo più affascinante che abbia incontrato e quando il mio corpo non chiede nient'altro che essere posseduto da lui.
Ma se lui sta cambiando, se lui cerca qualcosa di più che dell'incontro di corpi desiderosi, chi sono io per lamentarmi?
Non era forse quello che volevo?
"Quattro giorni, Emma" sento le sue labbra che baciano piano la mia guancia: "aspetta ancora quattro giorni e ti prometto che non ti farò più lasciare il mio letto" e come avesse letto nei miei pensieri continua con un sorriso scaltro: "e non sarà per dormire"
Quattro giorni... Posso aspettare ancora un po', rifletto mentre cerco la posizione più comoda nel cerchio protettivo delle sue braccia.
Se non muoio prima per il troppo desiderio, mi dico sospirando forte.
Quest'uomo mi fa impazzire.

Law of SexWhere stories live. Discover now