Sogno o realtà?

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Lo so... Lo soooo!!
Vi aspettavate il capitolo venerdì e mi scuso per il ritardo ma anche questa volta la storia ha cambiato i miei piani😅 e il capitolo che avevo già scritto è completamente cambiato e... Ho aggiunto un pizzico di piccante! 😂😂

Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti e mi raccomando, ricordatevi di votare e commentare il capitolo se vi è piaciuto 😉.
Buona lettura!

Capitolo Emma

Di nuovo insieme dietro la stessa scrivania.
Reprimo il bisogno di darmi un pizzicotto per convincermi che non sia tutto un sogno.
Per convincermi che stia succedendo davvero.
Lo vedo chinato sui documenti, con la penna in mano e la fronte corrugata.
Concentrato sul suo lavoro e bello da togliere il fiato.
Trattengo a stento un sospiro di desiderio e riporto la mia attenzione sui fogli di carta davanti a me.
Stai concentrata, Emma! Mi ripeto.
Stai concentrata e smettila di fissarlo come non l'avessi visto da secoli.
Ed effettivamente, anche se siamo stati lontano solo pochi mesi, adesso che siamo fianco a fianco, che pochi fogli ci separano l'uno dall'altra, solo adesso inizio rendermi conto quanto mi sia mancato.
Mi è mancata la sua presenza, i suoi occhi, la passione che mette nel suo lavoro e mi è mancato lui.
Semplicemente lui.
Nel bene e nel male.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Mi è mancato il mio Leonardo.
Come se, per tutto quel tempo, non mi fossi mai permessa di pensare a lui.
Al dolore che provavo ogni giorno, al bisogno di essergli vicino.
Come se non mi fossi mai permessa di fermarmi.
Fermarmi a pensare a quanto mi mancasse.
Come l'aria da respirare.
L'aria che adesso, mentre una ciocca dei suoi capelli scende a coprire il suo volto, sembra mancarmi di nuovo.
Vorrei allungare una mano e toccarlo.
Toccare il suo volto cosi serio e a me così familiare.
Toccare i suoi capelli e rimettere quella ciocca di capelli dispettosa e scoprire così i suoi occhi.
E la mia mano, come mossa da volontà propria, non mi da neanche il tempo di pensarci.
Accarezzo piano il suo volto, indecisa e titubante, come se fosse la mia prima volta che lo tocco, come se non ci fossimo già presi e persi l'uno nelle braccia dell'altro, godendomi la sensazione della sua pelle sotto la mia mano, il calore che emana, e allontano i capelli scoprendogli la fronte.
Lui alza gli occhi a incontrare i miei e mi guarda stupito.
Come se anche lui non si aspettasse il mio tocco.
Come riconoscendoci ma anche riscoprendoci.
Siamo uguali a tre mesi fa, eppure siamo diversi.
"Tutto bene, Emma?" mi chiede lui sondandomi attento con lo sguardo.
Tutto bene?
"Sì, tutto bene" è la mia risposta per tranquillizzarlo mentre dentro di me non posso che pensare: tutto bene un corno!
Tutto bene? Sì certo... a parte il fatto che non vedo l'ora di stare da sola con te.
Che riesco a pensare ad altro che a toccarti, baciarti e fondere la mia pelle con la tua.
Nascondermi dentro di te e godermi ogni più piccolo attimo di quotidianità.
Di felicità.
Ma a parte questo, Leo... Va tutto bene!
Il mio sguardo si fissa sulle sue labbra, così morbide e dal sapore così buono, così suo.
Lo stesso sapore che ho sentito stamattina al mio risveglio.
Un sapore dolce e maschio.
Un vero e proprio afrodisiaco.
Anche il tuo sapore mi è mancato, Leo penso tra me e me ma non proferisco parola.
Sono già abbastanza ridicola così, mentre lo guardo imbambolata!
Come ci riesci? Vorrei domandargli.
Come puoi lavorare quando io invece non riesco neanche a stare ferma su questa sedia?
"Hai sentito quello che ti ho detto, Emma?" la sua domanda così a bruciapelo mi strappa dalle mie fantasie e mi riporta brutalmente alla realtà.
Cioè, quando io ero affascinata dalle tue labbra, tu hai detto qualcosa? Qualcosa che non sia cuore, sole e amore?
Qualcosa di importante quando i miei neuroni stavano ballando la samba?
"Io..." che cosa posso fare adesso? Mento spudoratamente o dico la verità? Pochi secondi e so già che farò una figuraccia: "Io non credo di averti ascoltato" un sorriso di scusa e gli occhioni dolci.
Ti prego, mi ritrovo a pensare, fa che non abbia detto nulla di importante e che non sia offeso!
"Emma, Emma" sospira lui scuotendo la testa: "oggi sei parecchio distratta. Come mai?"
"Distratta? Io?" gli rispondo negando spudoratamente: "No, non credo proprio"
"È tutta la mattina che sospiri e, ogni volta che alzo lo sguardo, ti trovo a fissarmi"
Beccata in pieno, Emma!
"Quindi Emma" continua a parlare lui mentre si avvicina sempre di più a me: "credo proprio che dovremmo farlo"
"Fare... Che cosa?" gli domando guardandolo attenta togliersi la giacca.
Una giacca così attillata da lasciare poco spazio all'immaginazione.
Che poi, a proposito di immaginazione... È solo una mia impressione o la temperatura della stanza è diventata tutto a un tratto bollente?
"Tu non fai che pensarci e anche io non riesco a pensare ad altro, a concentrarmi e neanche a lavorare!". L'ultima frase mi consola e mi fa tirare un respiro di sollievo.
Allora non ero solo io quella distratta!
Con tutta la lentezza del mondo lo osservo arrotolarsi le maniche della camicia e scoprire i suoi avambracci muscolosi.
Annulla ogni distanza tra di noi e le nostre labbra sono così vicine che quasi si toccano.
"Facciamolo!" dice sulle mie labbra e ogni lettera che pronuncia è come una carezza proibita e peccaminosa.
Sì, la temperatura di questa stanza è decisamente bollente.
Cercando di non arrossire in ogni parte del mio corpo e prendendo respiri profondi cerco di ritrovare la voce.
Dovrei allontanarmi da lui... Quando mi è così vicino non riesco a ragionare, non riesco a fare nulla!
Perché stamattina non ho indossato la biancheria nuova?
Deglutisco senza respiro e mi azzardo a fissarlo negli occhi.
Occhi magnetici e di un blu così profondo che rischio di perdermi e perdere il filo del discorso.
"Vuoi farlo?" gli domando e la mia voce è così rauca che non la riconosco neanche io.
"Sì, Emma. Voglio farlo" mi risponde lui con uno strano luccichio negli occhi: "voglio che tu ti trasferisca da me"
La sua risposta rischia di farmi cadere giù dalla sedia.
Non era esattamente quello a cui stavo pensando e, se la parte più razionale di me è felice che lui non vedrà mai la biancheria che ho indossato oggi, il mio corpo, in preda ai bollenti spiriti, vorrebbe urlare di dolore.
"Era di questo che stavamo parlando?" non riesco a evitare di chiedergli e una briciola di delusione traspare dal mio tono di voce.
Lo vedo posare disinvolto il braccio dietro lo schienale della mia sedia e rispondermi con un tono basso e complice:
"Perché tu cosa che stavi pensando, Emma?" e dal suo sorriso furbo capisco che per tutto il tempo ha giocato, provocandomi e flirtrando spudoratamente con me.
"Stavi forse pensando di fare l'amore?" mi domanda adesso senza più mezzi termini allungando le mani verso i piccoli bottoncini della mia camicetta: "Per tutto il tempo che sono stato al tuo fianco non ho fatto altro che pensare a quanti bottoni avesse la tua camicia e quanto tempo ci avrei messo ad aprirli tutti"
Mentre sento che le mie guance iniziano a diventare bollenti, con le mani tremanti corro a bloccare la sua esplorazione.
"Non possiamo" bisbiglio quasi in preda al panico.
"Perché non possiamo?" mi fa eco lui con gli occhi sgranati e il respiro già affrettato.
"Non ho la biancheria giusta" balbetto continuando a trattenere le sue mani curiose.
"Non mi interessa la tua biancheria" mi dice fissando il suo sguardo nel mio: "Mi interessi tu, Emma. Senza biancheria, tra le mie braccia e su questa scrivania"
"Ma la scrivania è scomoda" sussurro guardando la dura superficie di legno davanti ai miei occhi.
Ma, come me, anche lui sembra percepire la titubanza nel mio tono.
Ed è quella titubanza, quel momento di incertezza, che lui è pronto a sfruttare fino all'ultimo.
Come per magia, mi trovo in piedi tra le sue braccia e vedo il suo volto avvicinarsi sempre di più al mio.
Mi bacia con passione il collo, la leggera peluria che decora le sue guance pizzica la mia pelle lasciando una scia di calore e di possesso.
Reclino la testa e gli lascio sempre più accesso al mio corpo.
Dimenticando della biancheria e di tutto il resto che non sia lui, che non siano le sue mani.
Le sue labbra.
Labbra che adesso catturano le mie si nutrono di ogni mio ansito.
"Io voglio fare l'amore con te. E lo vuoi anche tu" è il suo alito caldo che accarezza la mia pelle che, a poco a poco, sta scoprendo.
Mi distende sulla scrivania, proprio sopra la carte che entrambi fingevamo di studiare, e mentre gli permetto di vedere la mia biancheria stinta e, soprattutto, di scoprire ogni parte del mio corpo mi ritrovo a pensare che in fondo non mi importa per niente che la mia biancheria non sia perfetta e che, tutte le volte che guarderò queste carte e che penserò a questo momento, ricorderò ogni minimo particolare e mi sentirò in tremendo imbarazzo.
Penso solo che l'unica cosa che voglio è fare l'amore con lui.
L'unica cosa che voglio è essere di nuovo sua.
E quando il suo corpo entra impetuoso nel mio, tra il senso di riconoscimento e un'emozione finora mai provata, mentre io mi aggrappo come una disperata alle sue spalle penso che lo amo.
Come non ho mai amato nessuno.
Ecco cosa penso.
Con le sue spinte che diventano sempre più affrettate e spietate, posso sentire il piacere crescere proprio nel punto in cui i nostri corpi sono uniti.
Fusi insieme come due parti di un unico tutto.
E mentre i suoi baci coprono i miei gemiti di piacere penso anche un'altra.
Penso che, in fondo, una scrivania non è poi così scomoda.
Anzi, mi correggo.
In alcune situazioni, una scrivania è proprio il posto giusto.

*Angolo autrice*

Che ne pensate? Vi è piaciuto? Vi aspettavate questa novità?
Sono tornati i loro momenti pazzi, ironici e anche romantici... Vi erano mancati? A me da morire!!😍😍

Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti e di sapere come vi è sembrato il loro momento hot😂😂

Law of SexWhere stories live. Discover now