È mezzanotte, ragazzina

11.4K 448 15
                                    


Giorno 14
Sono passati quattordici giorni dalla nostra scommessa.
Quattordici giorni trascorsi fianco a fianco con Leonardo.
Non il mio mentore o il mio capo.
Non l'avvocato Ferraris, l'uomo spietato che in tribunale non sembra avere pietà per nessuno.
Solo Leonardo.
L'uomo.
Con tutti i suoi difetti, i pregi e anche un po' del suo passato.
Passato che deve averlo forgiato, penso mentre rivedo davanti a me i suoi occhi blu, corrucciati e sofferenti.
Sì perché dietro la maschera del duro, io ormai so che si nasconde anche qualcos'altro.
È solo una piccola crepa nella sua corazza, erroneamente non celata dalla sua ironia quasi cinica e irriverente, ma c'è e io l'ho vista.
Per pochi secondi ma io l'ho vista.
L'ho vista la sera in quella pizzeria così familiare e intima del nostro primo appuntamento.
L'ho vista la notte in cui, febbricitante, mi ha chiesto di rimanere con lui. Di non lasciarlo solo.
E la vedo anche oggi mentre sfila sotto i miei occhi e mi ignora.
Ignorata sembra proprio la parola più giusta per esprimere come mi sono sentita da quando ho messo piede nello studio.
Un buongiorno mormorato e poi più nulla.
Niente battutine stupide né passaggi su di un ascensore dal viaggio interminabile.
E niente bonus.
Sospiro di frustrazione e dondolo piano sulla mia poltrona. Butto annoiata un'occhiata al corridoio e lo vedo. Parla fitto fitto con un cliente, gesticola e ride delle sue battute.
La camicia azzurra che si tende seguendo i movimenti dei muscoli, le maniche arrotolate che lasciano intravedere le sue braccia scolpite e il sorriso affascinante di chi ha il mondo in mano.
Sempre perfetto e inappuntabile.
Tornando a guardare il mio computer penso quando odi tutto questo.
Tutta la sua perfezione, la sua sicurezza.
Il suo essere così a suo agio in un terreno a me così sconosciuto.
Perché lo sta facendo apposta, lo so.
Ho imparato a conoscerlo in questi giorni e il mio sesto senso, quel famoso senso che dicono appartenga a noi donne, non ha mai smesso di lanciarmi segnali d'allarme. 
Sono certa che il suo atteggiamento, persino il suo ignorarmi, è tutto parte di un piano.
Ha studiato i miei punti deboli, così come studia i suoi casi, sa cosa mi avrebbe confusa e infastidita di più, e sta per sferrare il colpo più alto.
Il più duro e quello che mi lascerà senza difese.
Come se ne avessi mai avute, mi dico ridendo tra me e me mentre mi avvicino alla mia più fedele amica in questo studio: la fotocopiatrice.
Ed ecco che, come il tocco delicato di una piuma o il soffio leggero del vento, lo sento.
Sento il suo sguardo che indugia sul mio corpo.
Gioco nervosa con i miei capelli e, prendendo coraggio, mi giro verso di lui.
È a pochi passi da me, immerso dietro alle sue carte, che finge di essere assorbito da tutto tranne da me.
Ed è il suo gioco di oggi, il suo ignorarmi e insieme scrutare ogni mia più piccola mossa, che continua a riempire i miei pensieri anche mentre sono a casa, dopo ore di duro lavoro, e anziché prendermi il mio meritato riposo, mi giro e rigiro nel mio letto senza riuscire a chiudere occhio.
È mezzanotte, sento l'orologio a pendolo che batte i suoi dodici colpi e il suono improvviso di un messaggio rompe il silenzio della notte.
Un tuffo al cuore e la certezza di sapere già chi è il mittente.
"È mezzanotte, ragazzina. La mia astinenza è finita. Da oggi sei mia"

Law of SexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora