Capitolo 2: ho un sogno

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La paura prende il sopravvento. Sanem è senza parole, pietrificata davanti a quell'uomo che il fratello descrive come cattivo, malvagio.

 Sanem è senza parole, pietrificata davanti a quell'uomo che il fratello descrive come cattivo, malvagio

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Ha timore anche nel giustificarsi, nel trovare la scusa più credibile per scappare da quella situazione. Ogni domanda di Can le rimbomba in testa, la manda in totale confusione, riesce solo a ricordarsi un particolare, un'immagine fotografica: Emre che mette nella tasca della propria giacca un oggetto, questo l'aiuterà? Dirà a Can che dentro la giacca del fratello c'è una cosa che le appartiene, una scatolina.

Can

Il tutto dura un attimo, un secondo e la riconosco. So che è lei la ragazza del teatro, so che quelle labbra stupende che ho baciato sono le stesse che adesso rimangono immobili, leggermente aperte per la sorpresa. Il corpo che ho avvicinato al mio è lo stesso che ho accarezzato debolmente ai 40 anni dell'agenzia, quando con il suo bacio mi sentii di nuovo libero dentro la constrizione dello smoking che ero stato obbligato ad indossare. La riconosco perché il buio del teatro e il suo fuggire delle mie braccia non avevano cancellato quella scia di fiori selvatici che la sua pelle emanava, quello stesso profumo che adesso mi circonda, come se lei stessa fosse un profumo. Una fragranza che colora quello spazio che sto abitando, trasformandolo in casa. La riconosco, la riconosco anche in quegli occhi che non avevo visto, in quell'espressione che mai avevo conosciuto. La guardo, il tutto dura un attimo, io che cambio la mia postura, lei che trema quasi, posso avvertire la tensione nella sua pelle coperta di brividi. Cerca una spiegazione, parla di un oggetto, qualcosa di importante lasciato in una tasca interna della giacca di mio fratello. Parla veloce e io la guardo e la riconosco, parla veloce, si muove nervosa e io la riconosco, mi segue in camera di Emre decisa a spiegarmi concretamente del motivo per cui si era introdotta in casa mia e io la riconosco. Osservo i suoi movimenti, la sfumatura dei suoi occhi, annuso quel profumo che mi fa sentire bene e poi mentre la riconosco, tiro fuori da quella tasca che mi ha indicato, un anello di fidanzamento e mi chiedo chi sto riconoscendo.

Balbettante spiega la situazione al padrone di casa, che continua a scrutarla con quel paio di occhi scuri che sarebbero capaci di indagare dentro l'anima del diavolo.  Si dirigono in camera e nella giacca trovano la scatolina con dentro un anello, un anello che improvvisamente diventerà un regalo del suo fidanzato. Mentire diventa così facile, nonostante Sanem non ami farlo. "Non lo indosso perché la mia famiglia ne è ancora all'oscuro". Sussurra abbassando lo sguardo, mentre Can la osserva dubbioso.

 Sussurra abbassando lo sguardo, mentre Can la osserva dubbioso

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"La storia di Sanem & Can"Where stories live. Discover now