Capitolo XXIX

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                                                                                29.

Marta fissò le sue amiche con il labbro incastrato tra i denti, mentre aspettava trepidante qualche loro commento. Erano al bar sotto lo studio di Silvia, nella zona di Fuorigrotta. Quel giovedì sera non avrebbero potuto ottemperare al loro settimanale appuntamento al Blonde. Silvia sarebbe stata impegnata in una cena con i colleghi, Loredana invece aveva una cena romantica con il suo storico fidanzato Luigi.

Sospettavano che Luigi avesse intenzione di farle la proposta di matrimonio, ma non lo dissero a Loredana. Era già in ansia di suo e non volevano alimentare delle aspettative che avrebbero potuto essere disattese.

Decisero così di rimediare con un caffè al volo a un bar di viale Augusto, sotto lo studio di Silvia, a qualche centinaio di metri da casa di Marta. Aveva raccontato loro di come si erano evolute le cose tra lei e Lorenzo e a giudicare dalla loro faccia, non sembravano molto convinte.

«Non ho capito, quindi state insieme?» chiese Silvia perplessa.

«No.»

«Scusami, ma se due persone si baciano e decidono di darsi un'esclusiva non è stare insieme?»

«No.»

Silvia le rifilò un'occhiata scettica.

«E cosa sarebbe?»

«Due persone che si baciano e decidono di non baciare altre.»

Silvia sbatté le palpebre allibita.

«Marta, mi prendi per il culo?» sbottò stizzita «Ma perché non potete comportarvi come tutte le persone normali e ammettere che vi piacete e che volete frequentarvi?»

Loredana scoppiò a ridere di gusto e si portò la tazzina alle labbra sempre più incuriosita dalla piega della conversazione.

«Non ci piacciamo! Non del tutto almeno.» si giustificò Marta in imbarazzo.

«Questo cosa cazzo dovrebbe significare?»

«Che ci piace baciarci, credo. Comunque non voglio stare con lui in un modo più serio.»

«E perché?»

«Perché non mi piace.»

Silvia fermò la tazzina a mezz'aria incredula.

«Ok, ora sono decisamente confusa.» asserì sconfortata «Lori, tu che con i disturbati ci hai a che fare ogni giorno, puoi tradurre anche per me?»

Loredana sorrise affabile e si sistemò meglio sulla sedia assumendo la sua classica posa di quando stava proferire qualcosa di saggio.

«Le piace, ma ci sono dei lati del suo carattere che non riesce a farsi andare bene. Quindi non vuole che lui stia con altre donne, ma non vuole impegnarsi in qualcosa di più serio perché teme che le cose tra loro non possano funzionare. E aggiungo che probabilmente preferisce rimanere nella fase "ci baciamo ogni tanto" per non rovinare con un qualcosa di più serio questo bel rapporto che hanno creato.» asserì soddisfatta.

Silvia storse il labbro, indecisa se definirsi più irritata da tanta masturbazione mentale o sconcertata dall'approfondita analisi di Loredana. Marta, al contempo, fissava allibita la sua amica. Era inquietante il modo in cui era capace di entrare nella sua testa. Riusciva ad analizzarla in un modo che a lei sembrava impossibile.

«Marta è così?»

«C-credo di sì.»

«Complimenti, sei da ricovero!»

Se dio fosse stato donnaWhere stories live. Discover now