ɪɴᴜᴛɪʟᴇ

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𝓙𝓸𝓼𝓱

Si allontana completamente da Rese.
Lui ribalta e finisce sull'asfalto.
Non riesce a muoversi, non so se sia a causa delle maniere forti, oppure di ciò che ha il suo corpo all'interno.
La scena continua. Rese prova a rialzarsi, ma è inutile.
Vuole difendersi, ma non può.
Non glielo permette. Avrei dovuto farlo io. Avrei dovuto dargli io una lezione. Quando Robert è corso da me disperato, sono corso il prima possibile da lei, però era inutile. Lei era già stata salvata, ma non da me.
Aveva ragione sul fatto che fosse controllata. Dovevano controllare ogni singolo movimento, ogni singolo spostamento e soprattutto con qualsiasi persona lei sia in contatto. Loro sono ovunque, loro la inseguono, la perseguita, ma non perché vogliono farlo, ma perché devono farlo. Loro sono pagati per questo. Fanno di tutto per proteggerla, affinché lei stia bene, ma non perché tengano a lei, poiché è suo padre a chiederglielo, lui dopo il suo rapimento ha fatto di tutto per proteggerla da qualsiasi cosa che si girasse attorno a lei, pure da me. Piano piano tutte quelle cose che erano successe in passato stavano ritornando a prendere forma, tutto sembrava logico, tutto finalmente aveva un senso. Peter sapeva benissimo che lei rischiava la vita, sapeva benissimo che qualcuno di noi avrebbe ricevuto del male, ma fin quando ero io la vittima questo non era qualcosa che implicava importanza, però poi quando si scagliarono contro la sua figliola, questo sì che fu grave, al punto di allontanarla completamente dalla propria vita, anche se potesse andare  dall'altra parte dello Stato per poter ricominciare e per poter essere protetta  avendo una vita migliore di quella che avrebbe avuto restando in questa città, restando con me. Stringo i pugni a causa della rabbia, ma che ci sto a fare qui? La prossima volta che combinerà un casino e finirà nei guai dovrà chiamare Derek o qualunque scagnozzo suo padre ingaggi, affinché la sua vita sia salva, perché io non voglio più essere in mezzo a tutto questo. Mi volto per mettere fine a questa pagliacciata. «Dove stai andando?», avevo dimenticato che anche Robert stava assistendo a ciò che stavo vedendo.
«Ti consiglio di buttare fuori tutti. Io me ne vado». Per stasera ho chiuso. Volevo soltanto dire a tutti di noi e renderla partecipe e non nasconderla, perché sono fiero di averla al mio fianco, ma adesso tutto non ha più senso, anzi è stato inutile, quindi perché rimanere qui a fare la figura dello stupido?
«Questa volta stai scappando tu», ha ragione, ma il mio motivo è più valido.
«Guardala non ha bisogno di noi. Appena avrà finito Derek la porterà a casa da mamma e papà, invece sarò in disparte a pensare a quanto sia insignificante per lei». Non aspetto che il mio migliore amico mi risponda, anzi vado nel parcheggio e salgo sulla mia macchina. Non devo andare soltanto a casa, devo andare lì per fare una cosa molto più importante: la valigia.
Preparare la valigia è una delle cose che avrei dovuto fare da tempo, ma non perché voglio allontanarmi da lei, ma perché tra poco inizierà il college e quindi devo prepararmi alle elezioni ma anche a ciò che mi aspetta per il futuro. Almeno con questa scusa posso dimenticarmi per un po' di lei e concentrarmi sulle cose che davvero mi piacciono, come il football.
Non ho fatto nemmeno caso all'ora ma è quasi l'una. Una volta arrivato a casa sono entrato in camera mia e ho estratto una mega valigia dall'armadio per poter inserire all'interno i capi che più utilizzo.

Le lezioni inizieranno ad ottobre però sono ancora in tempo per girare un po' il campus e se vedere dove dovrò collocarmi. Non sarò solo in questa avventura, perché anche Robert andrà dove andrò io, però lui ha preferito prendere una casa tutta per sé. Infatti è stato un regalo per il diploma da parte del padre. Mi ha proposto di vivere con lui per poter spassarcela da veri conquilini, però so già che stando con lui non studierò, ma faremo festa ogni giorno quindi è meglio evitare e dedicarmi più allo studio in modo tale che mia madre sia fiera di me.
Nel mentre penso alla mia inutile vita futura, sento che la porta dell'ingresso si stia aprendo quindi qualcuno sta entrando. Dubito che non siano i miei genitori visto che sono entrambi a letto quindi sarà per forza a lei.
«Alla buon ora», alza il viso verso di me, ma non aggiunge una sola parola.
Appende la sua borsa nell'appendino e mi evita come meglio può.
«Ti ho vista quando Derek ti stava salvando da Rese», non mi riferisce nulla, anzi mostra molta indifferenza cerca di evitare il mio sguardo va verso la cucina. Sì versa un bicchiere d'acqua e cerca con molta tranquillità di ignorarmi questo mi manda letteralmente su tutte le furie. Voglio soltanto sapere com'è andata dopo, ma è proprio questo il problema lei non vuole dirmelo. «Immaginp ti stia divertendo da tanto a comportarti come una bambina», credevo che dopo le accuse che mi aveva detto e dopo il comportamento ribelle della sera prima avesse un minimo di decenza e che almeno provasse a scusarsi, ma non prova nemmeno a guardarmi in faccia. Dopo di ciò credo che sia arrivato il momento per me di andarmene e di non considerarla come fa lei, almeno così riesco ad avere la mia dignità. Vado dritto nella mia stanza dove tutto è ormai  è pronto per la mia partenza. Chiudo la porta, non voglio nemmeno che sappia che io stia preparando tutto per partire voglio lasciarle una sorpresa in fondo le ama le sorprese.
Lei ha voluto tutto questo mi ha rifiutato e ha fatto sì che io mi allontanassi da lei, ma questa volta sarà per sempre o almeno ci proverò. Sarà il mio nuovo inizio al college, non solo avrò una carriera da giocatore professionista e avrò anche una laurea che renderà tutto migliore.
Avrei fatto di tutto per lei come ho fatto in passato difendendola da tutto e da tutti, però adesso non ha bisogno più di me ha già i suoi damini che la controllano e la proteggono. È arrivato il momento che ognuno pensi per sé, infatti è arrivato il momento che io pensi alla mia vita e da oggi sarà così.

RIVOGLIO IL MIO DISASTRO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora