RIVOGLIO IL MIO DISASTRO

Quindici

Josh

Dall'altra parte del telefono le parole che sento sono semplici e comprensibili.

Devi andartene e lasciarla.

Non c'è altra soluzione per loro. Devo allontanarmi. Peccato io non voglia minimamente. Dopo questi momenti passati con lei non voglio starle lontano nemmeno per un istante. Però come al solito sono scappato via. Non riesco ancora a credere a tutto quello che ho fatto e rivelato.
«Con chi parlavi?», è qui e mi ha sentito parlare con loro.
«Con nessuno di importante», non deve sapere di ciò, nessuno deve saperlo.
«Perché te ne sei andato?», non basta l'evidente? Sono uno stupido e ho bisogno della mia solitudine.
«Avevo bisogno di un po' d'aria», mi guardo attorno, perché non devono vederci insieme, non devono sapere nulla.
«Io ho bisogno di te», sta dicendo qualcosa di molto importante, che non ha mai detto, però non è il momento giusto e ho paura che non ci sia mai.
«Robert dov'è?», non ho mai tenuto nulla nascosto al mio migliore amico, ma questa volta è tutto diverso.
«Sta dentro a divertirsi», almeno lui cerca di ritornare alle origini, io non riesco nemmeno volendo.
Non sono più lo stesso. Non ho avuto scelta se non quella di cambiare.
Sono disposto a tutto per scoprire la verità.
«Fatti accompagnare a casa da lui. Faccio due passi», mi volto lasciandola dietro di me. Non avevo intenzione di lasciarla su uno squallido parcheggio, ma ci sono volte in cui non si ha scelta. Mi sarei sacrificato per lei, ma c'è qualcosa, o meglio qualcuno che viene prima.
Continua a chiamarmi in lontananza, ma faccio finta di non sentirla. Spero che neppure il mio cuore la senta. Cammino, proprio come un robot, come se qualcuno mi stesse comandando e mi stia portando in una destinazione sconosciuta.
Non ho molto tempo. Devo fare tutto quello che vogliono, non ho altra scelta.

Il mio cellulare squilla, noto il nome del mio migliore amico, che si trova al centro del display. Non sono nemmeno sicuro se devo rispondere, ma dopotutto non devo testare sospetti.
«Amico, come ti è saltato in mente di lasciarla da sola?», non lo so neppure io. Prima la bacio e  poi l'abbandono.
«Non ho alternativa. Robert perdonami», voglio che sappia, che mai avrei voluto ciò.
«Devi farti perdonare da lei, non da me», riattacca. Lo capisco benissimo, ormai ha stretto un bel rapporto e tiene a Lucy.
Mi sento un verme. Nessuno è come me, che abbandona la propria amata, solo perché non ha scelta.
Perché proprio a io? Non posso nemmeno rimanere qui. Anche velocemente, senza fermarmi, ma tornare a casa e più lontano del previsto. Quindi devo trovare un passaggio, prima che la notte passa più in fretta.
Tra i numeri nella mia rubrica, escludo quello di Robert. Un altro nome attira la mia attenzione, quello di Victoria. Mi ero completamente dimenticato di lei, ma in fin dei conti, mi ha inviato dei messaggi ogni giorno e tutti pensano che stiamo ancora insieme, da un lato è pure vero, però sono settimane che la evito. La chiamo, il suo cellulare squilla, non sono nemmeno sicuro che risponda, ma almeno ci provo.
«Josh?! Sono giorni che ti chiamo? Che fine hai fatto?!», sembra un tantino arrabbiata e penso sia normale dopotutto.
«Ho avuto problemi da sbrigare. Ci possiamo vedere?», vederla sarebbe anche la giusta soluzione per provare a chiarire con lei e chiudere il rapporto completamente.
«Dove sei adesso?», come le spiego che ero ad una festa? Le dico che ho lasciato Robert e che sono da solo, lei si propone di venirmi a prendere e di aspettarla dietro una traversa.
«Grazie, a dopo», non aggiungo altro, perché non avrebbe senso.
Cosa sto combinando? Mi sto mettendo nei casini, non parlo solo del fatto di aver contattato Victoria, ma di ciò che loro vogliano che io faccia. Significa andare contro la mia famiglia, ma soprattutto sacrificare la persona più importante di esse.
Non ho scelta, ho bisogno di sapere cos'è successo, solo attraverso questo comportamento mi daranno le giuste risposte.

Dei fari di una macchina, mi illuminano in lontananza. Al volante c'è Victoria, mi suona dicendomi di salire. Così faccio, giro ed apro lo sportello.
«Cosa ci fai qui?», mi domanda entro in auto, rimanendo in silenzio.
«Sono nei guai», non so nemmeno perché mi stia confessando con lei, ma prima di essere la mia ragazza era mia amica, non era nemmeno male.
«Cos'hai combinato?», il problema non è quello che ho fatto, ma ciò che sarò costretto a fare.
«Se tu dovessi scegliere fra la persona a cui tieni di più, oppure scoprire qualcosa che aspetti da tutta la vita, cosa faresti?», il dilemma che colpisce me.
«Penserei prima alla mia di felicità», per una volta ha ragione. La mia felicità è lei, però quella del piccolo Josh era un'altra. «Adesso cosa vuoi fare?», voglio fuggire da tutto questo.
«Posso stare da te?», non voglio tornare a casa, perché questo significherebbe vedere Lucy, però mi ricordo che lei ha una casa bella grande, passare una notte in una delle sue camera sarebbe la cosa giusta da fare.
<Da me sei il benvenuto, ma perché adesso? Cos'è successo?», può essere viziata e pure vanitosa, ma non è stupida.
«Te l'ho detto sono nei guai», lei parte e io faccio di tutto per non guardarla. Mi sento un traditore e pure bugiardo.
«Che genere di guai? Se hai bisogno di un avvocato, ne troveremo uno», so che i soldi non le mancano, ma per il momento non c'è bisogno di nessun avvocato.
«Ci sono cose che non sai. Prima di incontrarti, hanno fatto del male alla mia famiglia e secondo me lo rifaranno», le posso dire soltanto questo, non posso scendere nei particolari. Sarebbe troppo rischioso.
Non posso correre nessun rischio.
«C'entra Lucy vero?», sollevo il viso per vedere la sua figura, che è concentrata a guidare, è una bella ragazza. Una pelle splendida che racchiude una persona del tutto completa, sia fisicamente che esteticamente. Ho provato ad innamorarmi di lei, ma come si fa ad amare qualcuno quando il proprio cuore è stato rubato da qualcun'altro.
«Lei è in pericolo», sto dicendo più del dovuto.
Molto di più.
Non ho scelta devo salvarla.

Buona lettura! Aspetto qualche commento 💕