Sedici

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Josh

Il piano sta andando avanti.
La sto evitando come la peste, ma non soltanto a lei. Sto evitando tutto e tutti.
Il mio cuore si spezza, ogni volta che li tratto male.
È esattamente passata una settimana, ma le cose non sono cambiate.
Sono tutto il giorno fuori, non sto con nessun amico in particolare.
A parte Victoria, lei cerca di starmi vicino, però io non voglio.
È arrivato il momento di chiudere. Una parte di me avrebbe voluto lasciarla prima, infatti è come se l'avessi già fatto. Solo che ultimamente ci siamo riavvicinati e non vorrei che capisse qualcos'altro.
Sono sotto casa sua, aspetto che scenda. Sono anche sicuro che si sia vestita splendidamente, però questa non sarà un'uscita, ma una chiusura definitiva.
Noto da dentro la mia macchina, che lei sta per chiudere la porta di casa propria per dirigersi verso di me.
Non le do il tempo di farlo, perché esco fuori anch'io. Non staremo in uno spazio chiuso insieme, non staremo in qualsiasi altro posto da soli.
Si avvicina sempre di più, eppure voglio evita che mi abbracci e quindi sto sempre in allerta. Ci diamo solo uno bacio sulla guancia, spero che questo basti per sempre.
«Sono felice che tu sia qui», mi dice. Avvolgendo le sue mani, dentro al suo cappotto firmato. È molto elegante, anche se non era necessario, visto che questa sarà una normale uscita fra amici.
«Devo parlarti di tante cose e voglio che tu mi ascolti per bene», deve saperlo già da adesso. Voglio portarla in un parchetto isolato, in modo che non ci sia nessuno ad interromperci.
«Te l'ho detto, io ci sono», è davvero gentile e questo è pure triste sapere che anche lei ha una parte emotiva, ma questo doveva dimostrarlo mesi prima.
«Sei una brava persona, ma questo discorso dovevamo affrontarlo da tempo», i suoi occhi color nocciola sono confusi, e sono pure dispiaciuto, però non ho altra scelta. «Le cose sembra che potessero di nuovo essere perfette, ma sappiamo entrambi che questo non è possibile. In questo momento della mia vita ho bisogno di un po' di tranquillità, ho bisogno di stare da solo», lei non parla, cerca di ascoltare le mie parole rimanendo in silenzio. «Sei stata una ottima ragazza, però mi sento di chiudere per sempre. È la scelta migliore per tutti e due», diventerà una donna di successo e potrà sfilare tutti i suoi bellissimi capi firmati, eppure io ho bisogno di altro. Ho bisogno di qualcun'altro. Il mio cuore è consapevole di non averla mai amata, però non glielo dico, la ferirebbe troppo, anche se non lo darebbe a vedere. Finisco con il mio discorso. Sono pronto a sentirla parlare.
«Hai ragione. Sai ho sempre avuto la sensazione, fin dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti, che io per te non sono stata altro che una sostituzione», non voglio rispondere con nessuna affermazione, ne tanto meno negazione. «Voglio solo che tu sia felice e mi dispiace non essere la tua felicità», un po' dispiace anche a me, perché se si fosse comportata prima così l'avrei vista in maniera diversa. Forse aveva bisogno di incontrare me, per essere più giudiziosa. Mi avvicino e le do un abbraccio, non uno di quelli dolci, ma uno sincero, che sappia dirle addio.
Perché lo sarà anche senza dircelo.
Fra qualche mese partirà lontano, per completare i suoi studi. Invece io, spero di andare al college, ma l'unica cosa sicura sarà stare al fianco di un'altra donna. Quella donna, a cui il mio cuore non ha saputo dire addio.
Piano piano la lascio andare. Osservando il suo sguardo triste e dispiaciuto.
«Victoria incontrerai la persona giusta», magari un ragazzo con le sue stesse ambizioni.
Non sono triste per averla lasciata andare completamente, però mi dispiace se è diventata triste a causa mia.
La riaccompagno a casa, lei entra immediatamente per poi chiudere la porta dietro di se.
Risalgo sulla mia macchina e mi rilasso, perché ho fatto già una delle cose che avevo segnato nella lista delle cose da fare, però adesso mi mancano le cose più importanti, ovvero allontanarmi da Robert.
Perché fidatevi lui a differenza di Victoria o Lucy, non mi lascerà mai andare.
Potrei fare la cazzata più grande del mondo, ma lui sarebbe la pronto a consolarmi e a perdonarmi. Non ho altra scelta devo chiudere la nostra amicizia anche se questa è l'unica cosa che voglio che resta con me.
Tra me e lui non ci sono mai stati segreti, è dura per me creare un pretesto con questo poco tempo a disposizione. Non riesco ad immaginare cosa non mi perdonerebbe mai.
Devo pensarci entro domani, però è più difficile del previsto.
Se penso alle cose più importanti per me, ho già la risposta, sarebbero la mia famiglia, lui e Lucy.
Ma se penso a lui, non mi viene in mente niente.
Lui non è molto legato alla sua famiglia, quindi anche se facessi finta di essere andato a letto con sua madre, non so fin quando gli imporrebbe. Poi non ha nessun altro, lui ha sempre cercato di non avere relazioni strette di nessun tipo, con nessuno. Aveva paura di affezionarsi, perché non voleva che poi qualcuno lo trascurasse come la sua stessa famiglia fa.
L'unico punto debole che rimane sono io, ma come posso fargli del male facendolo contemporaneamente a me stesso? Già evitandolo per me è qualcosa di negativo e se chiudessi maggiormente i ponti questo ci distruggerebbe entrambi.
Mi sento uno schifo.
Non solo sto per fare del male alle persone a cui tengo di più, ma sto per fare del male a me stesso.
Tutto questo mi ucciderà dentro e mi renderà freddo e senza sentimenti, eppure non ho scelta.
Per farli stare bene, sono disposto a tutto, pure ad una vita senza di loro.

Spazio autrice: Ci potranno essere errori, ma per adesso devo scrivere, dopo correggerò tutto. Buona lettura!

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