ɪɴQᴜɪᴇᴛᴜᴅɪɴᴇ

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𝓙𝓸𝓼𝓱

Mi sono accorto che volevo solo questo.
Volevo che lei mi rivolgesse la parola, che mi stesse vicina.
Robert sembra proprio felice di trovarsi in questo posto. Crede che nasconda dei misteri, infatti vuole trovarli.
Siamo venuti qui per un solo motivo, non per fare i detective.
«Amico questo posto è troppo strano», mi riferisce appena entra nella nostra camera tutto entusiasto.
«Di cosa stai parlando?», domando con un tono abbastanza curioso.
«C'era una signora, che mi ha fatto troppa paura», afferma. Pensavo non esistesse nessuno oltre noi, ma sinceramente questo hotel trasmette troppa tristezza. Non capisco per quale ragione Lucy l'abbia scelto. «Stava nell'atrio, ma non immagini cosa stesse facendo», continua il suo discorso. Sto provando a seguire il suo racconto, ma non riesco ad immaginare una conclusione.
«Cosa stava facendo?», man mano ci capisco sempre meno.
«Aveva fra le mani delle carte! Le stava leggendo, così ho deciso di farmele leggere, ma ma non crederai mai cosa mi abbia detto?!», non so se sia entusiasto per il fatto che gli abbia predetto il futuro, oppure se sia spaventato da ciò.
«Allora dimmelo», voglio che arrivi dritto al punto.
«Ha detto che una grave crisi economica si presenterà nella mia famiglia. Ti rendi conto, andremo in bancarotta!», questo è assurdo. La famiglia di Robert è ricca da generazioni e generazioni. Se ciò dovesse avvenire per lui sarebbe una vera e propria catastrofe.
«Spero per te che si sbagli», gli dico.
Non vorrei ritrovarmi con un migliore amico povero, come dovrei fare a consolarlo?
«Lo spero anch'io, ma sembrava troppo seria». Per quale ragione ha deciso di affidarsi ad una cartomante? Già questo posto non è per nulla tranquillo. Abbiamo pure trovato persone non del tutto normali, con ho la conferma che qualcosa non quadra.
«Non ci pensare, magari si sbaglia e non accadrà nulla di ciò». Non avrei molta sicurezza su queste cose, meglio non affidarci.
«Perché non provi tu?», per sapere che domani possa essere la mia fine? No, grazie. Queste cose non fanno per me.
«Non mi va», non voglio vivere sapendo che potrebbe accadere qualcosa di brutto nella mia vita.
«Hai paura vero?», non la definirei proprio paura, ma una precauzione per non vivere nel terrore.
«Lo sai meglio di me, che con tutte le cose che sto vivendo, farmi leggere le carte da una cartomante, mi farebbe avere un esaurimento nervoso», gli dico, ma lui ride, pure con molto gusto.
«Josh nella vita si deve rischiare. Adesso alza quel culo e vediamo cos'ha da dirti», sembra più felice lui di sapere come sarà il mio futuro, che io.
«Non so se sia il caso», mi guarda con uno sguardo, che non accetta i rifiuti. Perché deve fare così?
«Ci provo, ma in caso aspetta a te pagarmi una guardia del corpo!», che sia chiaro, se avrò resoconti negativi, dovrò prevenirli al meglio.
«Se avrò ancora i miei bigliettoni, si!», adesso abbiamo anche il  rischio che lui perda tutto.
Usciamo dalla nostra camera.
La signora dovrebbe trovarsi nell'atrio. Infatti è ancora lì.
Sta controllando le sue carte. Indossa una tunica, con delle fantasie strane. Porta molti bracciali colorati, che sono abbinati ai suoi orecchini a cerchio.
«Salve ragazzi. Cosa volete che vi dica?», ci domanda tutto questo, prima ancora che noi ci avvicinassimo completamente. Come se sapesse che dovevamo chiederle qualcosa.
«Il mio amico vuole sapere qualcosa del suo futuro», chiede Robert per me. Lei annuisce e mi fa accomodare di fronte a se.
Mi guarda, dopo questo mi porge le sue mani.
«Adesso ti darò cinque carte. Potrai sceglierne soltanto una. Ogni carta rappresenta qualche avvenimento».
Le sparge ad una ad una sul tavolo. «Devi sceglierne soltanto una». Le guardo attentamente. Quella che mi ispira, è una carta dove c'è disegnato una donna con tre braccia. Infatti indico proprio quella carta. Lei la prende e la alza. La fissa intensamente, come se soltanto con questo gesto potesse capire ciò che nasconde.
«La tua vita affronterà varie prove. Una donna ti amerà per sempre. Non ti lascerà mai andare, per lei sei tutto, anche se non ha il coraggio di dirtelo, le cose che provava le prova ancora. Lei sarà la tua felicità».
In quel preciso istante, ad entrare nell'atrio è proprio Lucy. Mi guarda ed io ricambio. Dentro di me è come se si fosse accesa una fiamma. Solo lei è capace di farla ardere. La cartomante, sobbalza e lascia cadere la carta sul tavolo. Sia io che Robert, la guardiamo sconvolti.
«Cosa le è successo?», le chiede il mio amico.
«La carta stava bruciando. Non è mai successo, ma questo significa solo una cosa. Qualcosa di cattivo si troverà su di voi. State attenti», dice tutto ciò per poi, prendere le sue carte e conservarle nel contenitore apposito.
«Non ci dice altro?», chiedo impaurito da ciò che è appena successo.
«Dovete solo sperare che tutto ciò si risolva».
Si alza, per poi allontanarsi completamente da noi.
«Questa è folle. Te l'ho detto». E se invece avesse ragione? Se mi capiterà qualcosa di brutto?
«Robert adesso per colpa tua, non so cosa fare». Devo ascoltare le parole di una cartomante, oppure non crederle?
«Non potevo mai sapere, che il tuo futuro, l'avrebbe ustionata!», questo non lo sapevo nemmeno io.
«Senti, forse è meglio che da questo posto ce ne andiamo al più presto», affermo. Non abbiamo nulla da fare qui. Da quando abbiamo messo piede qui dentro, succedono solo situazioni inquietanti.
«Non possiamo lasciare la tua sorellina da sola», dice, nel mentre la indica con gli occhi.
<Allora vorrà dire che andremo tutti a casa. Prima ce ne andiamo e prima staremo meglio». Non c'è altra soluzione.
«Ti conviene avvisarla, di questa fuga improvvisa. Ma non credo la prenderà bene», nemmeno io lo credo. Infatti deve soltanto ascoltarmi. «Vado a chiederglielo», mi alzo e vado da lei. Nel frattempo sta sorseggiando una cioccolata calda.
Appena mi vede solleva lo sguardo su di me.
«Devo parlarti», dico. Interrompo il suo sorseggio.
«Certo, dimmi», mi siedo accanto a lei.
So che sembra un po' eccessivo dirle di fuggire da qui, ma credo sia una buona idea.
«Questo posto è strano. Io e Robert pensiamo di andarcene al più presto. Sarebbe più maturo se venissi anche tu con noi». Perché qui la gente non c'è proprio con la testa.
«Io vorrei restare ancora un altro po'. Ho bisogno di distaccarmi da tutto>, non poteva distaccarsi scegliendo un posto vicino casa, o perlomeno più sicuro?
Oppure non vuole distaccarsi da tutto, ma da una persona in particolare.
«Scappi da me?», non ha più senso tenere delle maschere. Sono sicuro che il motivo sia questo.
«Esatto. Josh forse è meglio così», almeno l'ha ammesso. Peccato che il mio cuore prova un dolore assurdo. Non va affatto bene, non voglio che si allontani. Voglio che mi stia vicino. Ora più che mai.
«Non ha senso fuggire da me, perché ovunque tu vada io ti troverò. Impara ad accettare la mia presenza, perché ci sarò sempre per te». È così. Non importa le difficoltà, non importa gli equivoci, non importa il disastro che siamo insieme.
«Perché non le dicevi prima queste parole? Magari avrebbero funzionato», cerca di essere dura e di nascondere la sua dolcezza, ma in realtà non è così. Cercherò di farla sciogliere, diventerà di nuovo mia.
«Ho bisogno di te, accettalo», il suo sguardo cambia, diventa più comprensivo. Ti prego, credimi. Mi dispiace per tutto ciò che è successo, ma non avevo alternative. Non voglio che soffra a causa mia, anzi che soffriamo entrambi. L'unico modo per stare bene, è stando insieme.
«Ti darò solo un'occasione, sbaglia e mi perdi per sempre».
Queste sono le sue ultime parole, prima di andare via dalla mia visuale.

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