Sedici (secondo parte)

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Lucy

«Non è da lui questo comportamento», afferma Robert, seduto sulla sedia del garage misterioso. Da quando Josh ci evita, questo posto è diventato anche mio e parliamo di tutto e di più.
«Io ci sono abituata. L'ha sempre fatto, quando non gli conviene più isola le persone», con me l'ha sempre fatto, anche da bambini.
«Ma il rapporto tra di noi è completamente diverso dal vostro. Noi ci siamo sempre stati, anche quando voi due non vi parlavate più», è vero, come se da una parte Robert stesso avesse preso il mio posto.
Questo per anni, mi ha rammaricato.
«Vuoi andargli a dire, perché fa così? Sai già che non ti darà risposta», gli dico ciò che penso. Conosco lo conosco molto bene, se fa una cosa la fa perché c'è un motivo, più grande e complicato del dovuto.
«Ho un'idea migliore», estrae il suo Iphone, dalla tasta per digitare un numero. Così avvia una conversazione con la persona dell'altra linea telefonica. «Matt, devi farmi un favore. Devi scoprire ogni attività recente che svolge il mio amico Josh. Si, lo so che è assurdo, ma è per una giusta causa.», rimane in silenzio aspettando una risposta.
«Grazie sapevo di poter contare su di te». Lo guardo sbalordita.
Sono proprio curiosa di chi sia Matt, ma soprattutto cosa pensa che stia combinando il suo migliore amico alle sue spalle.
«Non essere scettica. Io mi fido di Josh, ma non adesso. Matt è il mio agente, si occupa di scoprire alcune cose». Si alza, per poi accomodarsi vicino a me. «Lucy, lui è tutto per me. Se c'è qualche problema, io sarò al suo fianco per aiutarlo». Lo so già.
Josh è la sua famiglia.
«Però tu pensi che ci sia qualcosa di più, vero?» Se vuole indagare su di lui, è ovvio che sia così.
«Può essersi messo in qualche casino», non aggiungo altro, perché sicuramente in passato ne è stato capace.
Saluto Robert, per uscire dal garage.
È arrivato il mio momento di ritornare a casa. Sembra strano ma ancora non ho consegnato la lettera a mio padre. Cammino per l'uscita aspettando che Robert chiuda la porta per bene. È proprio agli ad accompagnarmi a casa. Ci salutiamo velocemente, dopo a casa ad aspettarmi c'è proprio mio padre, seduto sulla sua famosissima poltrona dove guarda le sue solite partite.
La lettera è ancora custodita dentro la mia tracolla. Mi saluta mio padre ma senza aggiungere altro, estraggo la lettera e gliela poso sul tavolino del salotto. Si alza dalla sua poltrona per poi prendere la lettera che è appoggiata, la apre e la legge attentamente. Legge ogni singola parola che c'è scritta nella lettera per poi guardarmi di nuovo e fare la stessa cosa fin quando non termina e la chiude per la mette a posto.
«So già che è stato Derek a dartela. Infatti non devi preoccuparti è soltanto un invito ad un prossimo incontro di affari», mi fido di mio padre, perché dopotutto le sue bugie e i suoi segreti che per anni si sono svolti all'interno della nostra casa, non erano altro che un processo che doveva essere fatto per mantenere e creare una stabilità. In modo tale che sia io e la mia famiglia fossimo al sicuro e protetti da ogni male che era stato causato precedentemente.
«Papà ti credo», la nostra conversazione finisce e io sono pronta per andare in camera mia, per mettere un bel pigiama e dormire profondamente nel mio lettino. Ma questo non lo faccio. Rimango un altro po' nel salotto e faccio pure bene, perché ad arrivare è proprio lui. Il mio adorabile fratellino, che come al solito ha ripreso ad odiarmi e ad evitarmi. Non so se essere contenta oppure se preoccuparmi, visto che il giorno prima mi bacia e il giorno dopo, beh, fa qualsiasi cosa sia perfetta per potermi infastidire.
Questa volta il suo outfit è completamente diverso. Indossa dei jeans stretti di colore blu e una felpa, questo capo diciamo che è normale da parte sua, però nasconde un'aria intrigante, ma lo stesso tempo sexy. Non dovrei guardarlo visti e considerati sui comportamenti scontrosi sia verso di me confronti, che verso Robert, però lo osservo, anzi più lo servo è più provo attrazione fisica verso di lui.
«Devi smetterla di essere sempre tra i piedi», mi dice come se si divertisse proprio ad irritarmi. Eppure non gliela do vinta, anzi faccio una di quelle pose molto sensuali e mi adagio comodamente nel divano, che poco prima era stato usato da mio padre. Accendo la tv per poi guardarmi una di quelle serie TV molto stravaganti, che sicuramente lui odierà.
L'indifferenza è l'unica risposta logica da poter dare ai suoi comportamenti. Infatti questo non fa altro che farlo arrabbiare nuovamente. Tanto è vero che non va in camera sua ma si adagia anche lui di fronte a me, nell'altra poltrona, per cercare di controllare ogni mio movimento e mio comportamento per poterlo giudicare.
Io a differenza del suo migliore amico non voglio supplicarlo, oppure indagare per capire che cosa fa, anzi visto che ormai ci sono abituata, cerco in tutti i modi di capire dove vuole arrivare anche se questo significherebbe trattarlo con le sue stesse maniere. La mia serata film inizia. Per completare tutto alla  perfezione, mi preparo pure dei popcorn che ovviamente sgranocchio in sua presenza e non fa altro che fissare le mie labbra mentre le mordicchio. Sapere che ancora una volta tramite la mia nuova e inaspettata sensualità riesco ad attirare ogni mio movimento ai occhi, non fa altro che spingermi ad essere ancora più movimentata ad avere non solo gli occhi puntati su di me ma ogni suo essere.
D

opo il termine del mio bellissimo episodio decido che è arrivato il momento di tornarmene a letto anche perché domani sarà una di quelle giornate faticose, dove devo assolutamente impegnarmi a studiare e a prepararmi un buon esito per entrare nel mio amato college.
Una volta ero sicura che anche lui sarebbe andato nella mia stessa università, però adesso non lo so più, perché una volta il football era uno dei suoi piani, quindi aveva cercato di unire la sua passione per il football e pure un campo del sapere. Non era molto motivato a studiare, ma più che altro voleva far contenta sia sua madre che anche mio padre.
Mi ricordo ancora quando un anno fa il suo unico obiettivo era solamente il football. E così strano come le cose in poco tempo possano cambiare, ma soprattutto possano totalmente e radicalmente essere capovolte.
Lo osservo per l'ultima volta durante la giornata, ma sta così concentrato sul suo cellulare, che non mi degna minimamente di attenzione. Questo dovrebbe nuovamente infastidirmi, ma più che altro sono solo curiosa di capire che cosa stia tramando. Da un lato l'idea di Robert non è poi così male, magari ci farà bene sapere cosa ci sia dietro al suo modo di fare, se c'è una vera motivazione che lo spinge a trattarci così, oppure se è soltanto il suo modo di fare da strafottente che vuole esclusivamente pensare a se stesso.

RIVOGLIO IL MIO DISASTRO Where stories live. Discover now