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Un urlo mi fa svegliare.
Cosa sta succedendo? Scendo le scale di corsa e vado verso l'urlo, la radura davanti alla casa branco è piena di vampiri e una delle ragazze nuove, Mary mi pare, è intrappolata tra le mani di un vampiro, non un semplice vampiro, ma il capo.
-Thomas, da quanto tempo. Hai preso qualcosa che è mio, non posso andarmene a mani vuote- dice stringendo la presa sulla ragazza
-Elia, lasciala stare, parliamo civilmente- dico calmo
-No! Voglio tutti gli ibridi- urla
-No, non li avrai, sono la mia famiglia-
-Anche la mia!- dice guardando una figura di fianco a me, Arianna.
-Allora non attaccarci, non dichiararci guerra- dico, adesso sono circondato dai miei soldati, e ne intravedo qualcuno anche nel bosco.
-No, devo riavere tutti gli ibridi, devo risvegliare la mia creatrice- dice e io rimango immobile a quelle parole. Se si risveglia Ariel si risvegli anche Erika, ma perderei la mia famiglia. Non lo posso permettere.
-Non te lo permetterò- dico e lui fa un sorrisetto
-Bene allora che guerra sia- dice e inizia ad attaccare.
Io faccio lo stesso trasformandomi in lupo. Alcuni lupi sono usciti dal bosco e hanno attaccato i vampiri alle spalle ma questi sembrano impossibili da uccidere.
Dopo vari tentativi ne uccido alcuni, vedo che anche gli altri sono in difficoltà.
Nei secoli precedenti i vampiri li uccidevi, mordendoli, ma adesso è molto più difficile, devi staccargli la testa. Così avviso nel pensiero tutti Dovete staccargli la testa.
Tutti apprezzano il mio consiglio e continuiamo a lottare.
Elia ha ucciso una decina di lupi, così per non fargli fare una strage uccido il vampiro davanti a me e mi avvento su di lui che è di spalle e non se ne accorge fino a quando non è a terra con me sopra di lui.
Lottiamo sull'erba per quelle che sembrano ore, nessuno ha la meglio sull'altro ma dopo un po' un mio lupo strappa un braccio a Elia che distratto dal dolore non riesce a fermarmi da staccargli la testa.
Bene adesso è finita.
Mi giro e mi guardo attorno alcuni lupi stanno ancora combattendo contro i vampiri che sono stati decimati, ma che non si arrendono.
-Arrendetevi, il vostro capo è morto!- grido ritrasformandomi in umano. In tutta risposta mi viene addosso un vampiro, sarà sulla trentina ed è basso e veloce.
-No, non ci arrenderemo fino a quando non ci ridarete la nostra creatrice!- dice e mi sferra un calcio allo stomaco e un pugno sulla spalla.
Stiamo combattendo entrambi ferocemente, sono ancora in forma umana per mia scelta, così riesco a parlargli.
-Non vorrai fare la fine di Elia- lui ringhia, un ringhio più animalesco e primordiale del mio.
Lottiamo per dieci minuti tutti; stremati ci stacchiamo e riprendiamo fiato.
Ci riazzuffiamo ma subito una forte luce bianca ci acceca e ci fa smettere il combattimento.
La luce piano piano si tramuta in luce nera e poi si spegne.
In cielo circa due metri sopra di noi ci sono Erika e Ariel che fluttuano nell'aria una di fianco all'altra.
Mi vengono le lacrime agli occhi, come fa a essere sveglia, mi strofino gli occhi, non ci posso credere..... è proprio lei....
-Smettetela! Smettetela di combattere- gridano insieme e tutti si fermano all'istante.
-Siamo state addormentate tanto tempo, in questo tempo abbiamo preso una decisione, una decisione che tutti devono rispettare- dice Ariel, poi va avanti Erika a parlare
-Siamo al corrente di tutto quello che è successo. Visto che ci sono state grandi perdite in entrambe le parti, abbiamo deciso che gli ibridi, che prima erano vampiri andranno con la loro specie nativa e quelli inizialmente licantropi resteranno con i licantropi. Ognuno può fare quello che vuole affinché si rispettino queste regole. Gli ibridi inoltre non dovranno essere sfruttati da nessuno, non dovranno essere trattati come schiavi, se qualcuno non rispetta questa regola verrà punito.
Le guerre non ci saranno più tra le due specie.
Se una specie vorrà dichiarare guerra all'altra dovrà proclamare un'assemblea. Un'assemblea che inoltre si terrà una volta ogni tre mesi per chiarire alcuni punti. I membri dell'assemblea saranno composti dagli alfa di ogni branco e dai capi di ogni clan. Vi manderemo una lettera di chiaramento.- silenzio, tutti stanno in silenzio e fissano le due sorelle.
Adesso sono davvero allibito. Le due sorelle che vanno d'accordo? E poi cosa significa che sono al corrente di cosa è successo?
-Adesso ripulite tutto è ritornate da dove siete venuti- dice gelida Ariel.
Sono fermo in mezzo alla radura che guardo Erika che adesso è davanti a me.
Ariel è andata via scoccandomi un'occhiata di fuoco, ma non le ho dato retta.
Ho gli occhi appannati di lacrime, sono passati cinque anni, cinque maledetti anni e adesso è qui che mi fissa senza dire niente.
Mi guarda negli occhi, ma è come se io non la vedessi, sto pensando agli ultimi cinque anni, ogni giorno, ogni ora mi chiedevo quando sarebbe ritornata e se sarebbe tornata.
Ha anche lei gli occhi pieni di lacrime, sposto lo sguardo verso il bosco dietro di lei e lei scoppia a piangere e mi abbraccia.
Io resto così, senza abbracciarla per un po', poi sentendo il suo profumo, il suo bellissimo profumo, la abbraccio anch'io e comincio a piangere come un bambino sulla sua spalla.
Stiamo così per almeno mezz'ora, ci serve un po' di tempo, però dobbiamo parlare, dobbiamo assolutamente parlare.
-Erika...- dico con la voce roca
-Thomas.... si lo so dobbiamo parlare- dice sospirando
-Perché lo hai fatto? Perché mi hai lasciato? Me lo avevi promesso, dovevi ritornare da me e dovevamo sposarci, ma tu hai fatto di testa tua- inizio a raffica, ma lei mi ferma con la mano, deve parlare, mi deve delle risposte.
-Prima di tutto, la strega saggia doveva dirti alcune cose, ma non ha avuto tempo, ci siamo risvegliate prima di quello che pensavo...- dice ma la interrompo subito
-Cosa?! Vi siete svegliate prima di quello che pensavi? Ma hai idea di quanto tempo è passato? Hai idea di come mi sono sentito per cinque anni? Cinque fottutissimi anni! Cinque anni senza di te, senza la mia ragione di vita, hai idea di cosa ho provato?-
-Si, ma...- riesce a sussurrare ma io la interrompo di nuovo
-No, non lo sai, pensavo che ti saresti più svegliata, pensavo alle cose peggiori, ho anche pensato che fossi morta! Ho... Ho provato tante emozioni, rabbia, vendetta e dolore, tanto dolore. Era come se fossi morto, come se una parte di me fosse morta... quindi non dirmi che sai cosa si prova, tu sapevi che saresti tornata, io non lo sapevo!- grido arrabbiato
-Pensi, pensi davvero che io non sia stata male? Pensi davvero che io non abbia sofferto? Ho sofferto anch'io, non sapevo se avevo fatto la scelta giusta, la scelta di rinunciare a qualcosa per un bene comune- dice e mano mano anche lei alza la voce.
-No...- sussurro
-No Thomas, adesso parlo io! Ho sofferto terribilmente! Mi sei mancato ogni minuto, ogni ora e ogni giorno.- dice
-Parliamo dopo, adesso sono stanca- dice e le si chiudono gli occhi.
-Volevo risposte, risposte che non mi hai ancora dato.- dico e la vedo barcollare, la prendo al volo -Erika? Erika?- dico, è svenuta, le metto un braccio intorno alle spalle e uno intorno alle gambe, la prendo e la porto in infermeria.

The Alfa's eyes Where stories live. Discover now