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Non mi giro indietro, non ce la farei a vedere il suo sguardo distrutto, non mi giro indietro, per non correre indietro e abbracciarlo, non mi giro indietro, perché se mi girassi non potrei andare da nessuna parte, non mi giro indietro perché ho una missione da compiere.

Dove tutto è iniziato vuole incontrarmi lì, ma dove? Non mi sono neanche posta la domanda di dove fosse.
Ripenso e ripenso.
Mi vengono in mente i ricordi perduti e so esattamente dove andare.
Dove tutto è iniziato consiste in una radura, che ha al centro una cascata. È il posto in cui andavamo da piccole, il posto in cui passavamo le giornate, il posto in cui i nostri genitori si sono conosciuti.
Arrivo nella radura, alla mia sinistra c'è la cascata e alla mia sinistra un falò al centro di un cerchio. All'esterno di esso c'è una stella a cinque punte. All'esterno c'è una sagoma nera sul terreno, una sagoma di una persona.
Corro verso la figura -Ziaaaa- grido, è accasciata sul pavimento, respira a malapena e ha tutti i vestiti strappati. Appena la tocco vengo respinta e vado a finire dall'altra parte della radura. Incantesimo scudo, n'è ho letto nel libro.
Mi avvicino più cautamente a mia zia e la chiamo dolcemente. Lei apre gli occhi spaventata. -Dove sono?- mi chiede.
-Sei nel bosco zia, adesso ci sono io ok?- lei annuisce e si mette seduta.
-Ti spiego, quando arriva Ariel, tu rimani ferma, fino a quando non lancio l'incantesimo su di lei. Ci farà addormentare entrambe. Tu appena lo faccio devi correre alla casa branco ok? Cerca Thomas oppure David, fatti curare e raccontagli cosa è successo, se va male, avvisali e digli che voglio bene a tutti.- le sussurro, in caso Ariel dovesse arrivare.
Alzo lo sguardo e vedo che la luna piena è quasi al suo apice, dovrebbe arrivare a momenti. Mi alzo e rimango ferma vicino a mia zia.

-Bene bene bene- dice Ariel apparendo dall'altra parte del falò.
-Sei venuta da sola? Oh lo sapevo hai sempre voluto fare l'eroina.- dice
-Lascia andare la zia, è una questione tra noi due.-
-Non credo proprio, dopo averti torturata, la ucciderò davanti a te e poi ti ucciderò davanti al tuo lupetto, oh come si chiamava?- dice ridendo -Timmy? Tommaso?-
-Ah sì giusto Thomas- dice e io le ringhio.
-A cuccia cagnolino- dice lanciandomi una sfera di qualcosa, io la schivo prontamente.
-Non sai fare di meglio?- chiedo facendola arrabbiare. Mi lancia ripetutamente delle sfere e io le schivo tutte, ma l'ultima mi arriva proprio al centro del petto e mi lancia contro un albero, ai margini della radura.
So che ha sentito il dolore pure lei, ma lo ignora.
-So che puoi sentirlo, siamo legate. Non come semplici sorelle, ma anche con la vita, se uccidi me muori.- dico
-Sai, dopo tanto tempo, mi chiedevo come fosse possibile questa cosa, poi l'ho accettato e ho elaborato un piano. Ho fatto un incantesimo, mi permettere di vivere ancora cinque minuti dopo la tua morte, così potrò vedere la sofferenza del tuo compagno. Come ho sofferto io soffrirà anche lui, e io sarò lì a guardarlo e riderò, perché gli ho portato via, l'unica cosa che abbia mai amato.- dice e ride, una risata malefica e piana di malvagità e dolore.
-Ti sbagli- dico e le lancio una sfera, lei è sorpresa, non sapeva che fossi anch'io una strega. -Ti sbagli, lui ama me, io amo lui, ma ama e amerà per sempre i suoi genitori, il suo branco e i suoi amici.-
-L'amore rende deboli- dice e mi attacca, ripenso a i miei ultimi mesi, sono diventata più forte.
-Ti sbagli ancora, l'amore rende forti- dico e pronuncio quelle parole, che ho ripetuto fino a farmi scoppiare la testa, quelle parole che metteranno fine a tutto.
-Il bene senza il male non c'è, il male senza il bene non c'è, quindi addormento entrambe nel nome della pace- grido e le ultime cose che vedo sono mia sorella che cade, mia zia che si alza e corre e il mondo che mi crolla addosso.

Thomas
Le ho chiesto di sposarmi, lei ha accettato e se n'è andata, lasciandomi l'amuleto che la doveva proteggere. Sono seduto nella radura davanti alla casa branco da più di tre ore e di lei nemmeno l'ombra. Mi chiedo cosa fosse successo se non l'avessi lasciata andare, magari adesso sarebbe qui con me, o magari sarebbe andata comunque.
-David!! David!!- urla una voce, viene dal bordo del bosco. David esce di corsa dalla casa branco con gli altri beta e si affianca a me.
-È è mai madre- riesce a dire e poi corriamo nella sua direzione.
Intanto la donna è entrata nella radura.
È una donna sulla cinquantina ed è malconcia, ha i piedi gonfi, ha corso, ha anche i vestiti tutti strappati. E i capelli un po' bruciati.
Arriviamo davanti a lei e cade tra le braccia di David.
-Forza, forza dobbiamo portarla dentro- dico agli altri.
-Dov'è Thomas?- chiede con una fievole voce la donna -Sono qua cosa c'è?- dico avvicinandomi alla donna e aiutando David a portarla in infermeria.
-E Erika mi ha detto di corre fino alla casa branco dopo dopo che ha fatto l'incantesimo, sono sono venuta il più veloce possibile, loro loro sono rimaste lì, devi devi cercarle, sono nella pianura, al centro c'è una cascata.- dice prima di svenire, appoggiamo la donna sul letto e faccio cenno a Dave, Derek e Jacob di seguirmi.
So dov'è quel posto, da piccolo ci passavo quasi tutti i giorni.
Corro più veloce degli altri, devo vedere se è viva. Devo saperlo. Appena entro nella radura mi ritrasformo e noto un falò, dove sarebbe dovuta bruciare sua zia.
A terra vicino ad esso c'è Ariel, è svenuta, sembra. Cerco nella radura alla ricerca di Erika e la trovo vicino ad un albero metà rotto. È svenuta anche lei. Sembra. La scuoto, ma lei non si sveglia. Non può essere morta, respira ancora. Cosa è successo? La prendo tra le braccia e piango, l'unica cosa che volevo nelle ultime ore era riaverla tra le mie braccia. Ma così..... è meglio se fosse morta, così la ho ma l'ho persa. È più doloroso.
-Amico, c'è una speranza, possiamo chiedere alla strega saggia.- dice speranzoso Jacob
Annuisco, la prendo tra le braccia, Dave prende la sorella e Jacob mi si avvicina e le dà un bacio sulla fronte, è anche lui distrutto, ma non quanto me.

The Alfa's eyes Where stories live. Discover now