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ANDY

Mi sveglio di soprassalto, come se avessi avuto un incubo. Mi volto e guardo l'orologio, noto che sono le quattro del pomeriggio. Mi alzo ma solo il dolore al mio fondo schiena mi ricorda ciò che è successo qualche ora fa. Mi ricordo ogni singolo dettaglio, soprattutto l'ultima parte. Lui si era steso al mio fianco, circondandomi le spalle con un braccio. E ora non c'è più. Mi ha lasciato qui da solo senza svegliarmi, senza nemmeno lasciarmi un messaggio o un biglietto dove mi avvisava. Se ne è andato come se non fosse successo nulla.

Mi alzo definitivamente dal letto e raccolgo i miei vestiti da terra. Vado in bagno e mi butto subito sotto il getto di acqua fredda, ne ho bisogno. Mi passo le mani tra i capelli bagnati cercando di realizzare ciò che è successo ma soprattutto, cercando di capire il perché lui se ne sia andato così di soppiatto.

Esco dalla doccia, mi asciugo velocemente ma lascio i capelli bagnati, non ho voglia di asciugarmeli. Nonostante tutto, però, è stato bello. Per lui è stata la prima volta e in questo caso potrei anche capire il perché della sua reazione. Ma almeno poteva avvisarmi. Almeno poteva evitare di farmi illudere...

Lunedì Mattina...

Entro a scuola a testa bassa, faccia del colore di un cadavere e umore sotto terra. Raggiungo il prima possibile la classe dove si svolgeranno le prossime due ore di lezione. Nelle quali probabilmente mi addormenterò. Faccio per entrare ma una mano si posa sulla mia spalla facendomi voltare di scatto. Jessica mi sta guardando dal basso, i capelli ricci sono tutti scompigliati e lei sta cercando di riprendere fiato.

"Ti ho chiamato più di cinque volte per i corridoi e almeno una ventina di volte nel weekend. Degnarti di rispondermi o richiamarmi no eh?" mette la mano sul suo fianco e mi guarda con un espressione abbastanza irritata.

"Che cazzo è successo Andy? Lo capisco con uno sguardo quando stai male." la sua espressione si addolcisce e poi fa scivolare la sua mano sul mio braccio. Mi afferra e mi porta dentro la classe. Abbiamo ancora dieci minuti prima che incominci la lezione.

"Parla." si siede di fronte a me e incrocia le braccia in attesa di una mia qualsiasi reazione. Abbasso lo sguardo e mi mordo involontariamente le labbra.

"Sabato... Rye è venuto a casa mia e..."

"E?" chiede tirandosi su dalla sedia per ascoltare meglio.

"Quando era ancora sulla soglia della porta mi ha baciato. Poi siamo andati a letto insieme." Dico tutto velocemente abbassando ancora lo sguardo per non vedere la sua reazione. Dopo un po' di tempo che non la sento parlare alzo lo sguardo e la vedo davanti a me con un sorriso stampato in faccia. alzo un sopracciglio confuso e poi la sento tirare un urletto di gioia.

"Ripeti." dice allargando ancora di più il suo sorriso.

"Sono andato a letto con lui." si alza di scatto dalla sedia e inizia a saltellare a caso. Menomale che siamo solo noi due, per ora.

"Io lo sapevo! Sei arrivato tu e pure lui è diventato gay, madonna dovrei allearmi con l'F.B.I non credi?"

"No dato che non sei una stalker."

"Non mettermi alla prova Fowler." risponde lei puntandomi un dito contro per poi tornare a sorridere.

"Racconta, Anche i dettagli se vuoi eh." fa andare le sopracciglia su e giù con uno sguardo malizioso che le domina sul volto.

"Beh..." abbasso lo sguardo e inizio a giocherellare col lembo della mia maglietta, visibilmente in imbarazzo. "Sarei un coglione se ti dicessi che non mi è piaciuto, anzi... è stato più che bello."

"E?" mi incita a continuare.

"Diciamo che per lui è stato un po' imbarazzante dato che era la prima volta ma poi... è andato tutto liscio come l'olio." dico facendole l'occhiolino per il doppiosenso. Scuote la testa ridacchiando e poi mi fa segno di continuare ma veniamo interrotti perché il professore di chimica entra in classe seguito da altri studenti.

"Bene ragazzi, oggi silenzio assoluto perché spiegherò in classe. Mettetevi a posto e aprite il libro a pagina settantanove." Tutta la classe fa ciò che è stato detto nonostante alcuni non abbiano il libro. Jessica si sistema al mio fianco ma ovviamente continuiamo a parlare.

"Vai avanti." dice a bassa voce.

"Alla fine ci siamo addormentati. Uno abbracciato all'altro."

"ohhh che patati!" esclama cercando di tenere la voce bassa.

"Ma quando mi sono svegliato lui non c'era."

"Come cazzo ha osato quel coglione? Giuro che lo ammazzo." risponde e alza leggermente la voce, tanto che il prof si gira con uno sguardo di fuoco verso di noi.

"Voi due." dice indicandoci "Fuori dalla classe, ora." punta il dito verso la porta e rimane con il pennarello sospeso in aria. Jessica fa una smorfia e si alza senza problemi per poi uscire con gli occhi di tutti puntati addosso. Faccio il suo stesso gesto e prima di uscire chiedo scusa al professore che mi guarda con ancora più rabbia.

"Guarda il lato positivo di essere stati cacciati fuori, ora puoi spiegarmi meglio come sono andate le cose. Così so che armi usare per la sua morte." dice alzando le mani facendo finta di affilare due coltelli. Scuoto la testa e appoggio la schiena al muro.

"Non c'è molto da dire, se ne è andato e non mi ha nemmeno avvisato. Tutto qua."

"Tutto qua un cazzo, io lo ammazzo se ti fa soffrire." sorrido per ciò che ha detto e insieme ci dirigiamo verso il cortile principale fregandocene della lezione di chimica. Usciamo e quello che vedo mi fa rimanere abbastanza spiazzato, Sento anche Jessica irrigidirsi al mio fianco.

Ryan è seduto contro il muretto e sta parlando allegramente con i suoi amici. Ma non è questo che mi fa rimanere male. Ciò che mi fa rimanere male è vedere il suo braccio attorno alle spalle di Joceline, vedere il suo sorriso innocente, ma soprattutto mi fa male rivederlo con la sua solita maschera di cera addosso.

Don't Let Me Go // 𝐆𝐚𝐲 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲 Where stories live. Discover now