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Tiro fuori dal frigorifero una bottiglia di coca-cola e la verso nel mio bicchiere. Prendo lo zaino e tiro fuori il quaderno per iniziare a lavorare quando sento il volume della tv alzarsi così mi volto. Lui è ancora li a fissare lo schermo della televisione senza minimamente preoccuparsi della mia presenza.

"Mi porti un pacchetto di patatine?" Chiede senza staccare gli occhi dal televisore. Il sangue inizia a ribollirmi nelle vene ma cerco di stare il più calmo possibile.

"Forse hai capito male, il lavoro dobbiamo farlo insieme. Non io che lo faccio e tu sul mio divano a cazzeggiare."

"Ah sì? E perchè dovrei aiutarti?" Ha ancora gli occhi fissi sulla tv così decido di andare verso di lui. Gli strappo il telecomando dalle mani e spengo la televisione.

"Devi aiutarmi perchè si tratta di un lavoro a gruppo. Quindi lavorano tutti. Ora alzi il tuo culo dal mio divano e vieni ad aiutarmi." Il suo sguardo si irrigidisce e lo vedo serrare la mandibola.

"Come ti permetti di parlarmi così?"

"Potrei farti la stessa domanda, dato che sei in casa mia, sul mio divano, con la mia televisione e ti permetti di fare ciò che vuoi." porto le mie braccia ai fianchi e lui si irrigidisce sul posto. Si alza dal divano, si sistema la maglietta e si allontana verso il bancone dove c'è tutto il materiale necessario.

"Che cazzo dobbiamo fare? Muoviti che non ho voglia di perdere tempo." sorrido soddisfatto e lo raggiungo sedendomi affianco a lui. Ha una maglietta a maniche corte e ora da vicino riesco a vedere il simbolo che ha sulla mano. Non so come descriverlo, e sembra anche abbastanza brutto. Ma credo abbia un suo significato.

"Finito di fissarmi?" La sua voce mi distrae dai miei pensieri e alzo lo sguardo verso i suoi occhi. Mi stanno scrutando con curiosità e anche se so che è una domanda inopportuna decido di fargliela.

"Che cosa è?" Chiedo indicando il tatuaggio.

"Non sono affari tuoi." risponde secco. "Facciamo si o no sto lavoro? Non ho tempo da perdere." annuisco e prendo la traccia che ci ha consegnato la professoressa.

"Dobbiamo scegliere un tema." affermo leggendo ciò che c'è scritto sul foglio. Non ricevendo nessuna risposta alzo lo sguardo verso di lui e giuro che sto per incazzarmi. Ha in mano il telefono e sta ridacchiando.
Sbatto la mano contro il bancone e lo faccio sussultare.

"Che cazzo fai?"

"Mi ascolti si o no? Se non collabori giuro che faccio sto lavoro solo per me e Jessica, così ti becchi un altro quattro"

"Oh che paura." dice imitando una vocina femminile. Faccio un respiro profondo e riapro gli occhi cercando di mantenere la calma.

"Dobbiamo scegliere un tema, qualche idea?" Chiedo nuovamente. Lui fa spallucce e mi guarda accigliato.

"Secondo te?" Chiede con un sopracciglio alzato. Il mio sguardo scende ancora sul suo braccio e noto lo stelo della rosa spuntare fuori dalla manica della maglietta e un'idea si fa spazio nella mia mente.

"Perchè ti sei fatto i tatuaggi?" Alza ancora lo sguardo dal telefono e mi guarda con una smorfia sul volto.

"Ancora? Ti ho detto che non sono cazzi tuoi."

"E io non ti ho chiesto il significato, ti ho chiesto il perchè te li sei fatti. Forse ho un'idea per il giornalino."

"Tipo?" Finalmente posa il cellulare sul bancone e ho la sua attenzione. Prendo una penna e inizio a scrivere varie domande.

"Andremo in giro, parleremo con persone che si sono fatti tatuaggi o con vari tatuatori e a tutti rivolgeremo la stessa domanda." inizio a gesticolare e vedo l'idea prendere forma nella mia mente.

"Aspetta, spiegami."

"In pratica chiederemo a tutti perchè vi siete tatuati, cosa significa per voi imprimere un segno nella propria pelle a vita? E raccoglieremo le varie risposte. Vediamo qual è quella che prevale di più e ci scriviamo sopra un articolo. È interessante, nessuno l'ha mai fatto. I tatuaggi e i loro significati vengono dati per scontato." dico tutto d'un fiato e lui mi guarda accigliato. Apre la bocca per dire qualcosa ma poi la richiude.

"Beh?" Chiedo insistente.

"Non avrei mai pensato di dirlo ma questa idea mi piace. Vai, fammi le domande." trascrivo le domande di prima su un foglio e prendo il mio computer aprendo Word.

"Cosa significa per te avere un tatuaggio?" Lui abbassa lo sguardo e prima di parlare inizia a giocherellare con le sue dita.

"Beh... un tatuaggio può avere vari significati. C'è chi se lo fa per sfizio, chi per dispetto ai propri genitori e chi, invece, lo fa per avere un ricordo non solo impresso in mente ma anche nella pelle. Il tutto metaforizzato con un simbolo o con un semplice disegno" sospira e alza lo sguardo puntando verso il vuoto.
"Poi ci sono le persone che credono che imprimere l'inchiostro nella propria pelle a vita sia una cazzata o una pazzia ma non sanno mai cosa c'è dietro a un simbolo. Non posso sapere la vera motivazione per la quale uno decide di imprimere un simbolo su se stesso.
Il tatuaggio è una sorta di ricordo sintetizzato in un disegno, quando lo guardi una serie di immagini ti ripercorrono la mente e non sempre è facile spiegare il perchè di quel tatuaggio. Riguardarlo ti può riporare in mente cose che avresti preferito cancellare ma non l'hai fatto, perchè sai che se le cancellassi dalla tua mente non ti rimarrebbe più niente per cui lottare. Quindi preferisci imprimerlo nella tua pelle per ricordarti sempre che si ha un passato e anche se brutto ti ricordi che sei riuscito ad alzarti e ad andare avanti..." ora il silenzio governa la stanza e io non so che dire. Da uno come lui non mi aspettavo una risposta del genere, poco ma sicuro. E questo ha anche confermato la mia teoria che dietro quei tatuaggi si nasconde qualcosa e non so come, ma lo scoprirò.

"Okay basta, per oggi ho già detto fin troppo. Ci vediamo a scuola." Si alza, prende il suo zaino e senza aspettare una mia risposta esce di casa con la testa bassa. Questo ragazzo è davvero strano.
Rimango a fissare il vuoto per qualche secondo quando sento il mio telefono vibrare.

Da: Jess

-sabato c'è una festa a casa di Brittany, vieni anche tu? Credo ci sarà anche Rye.
-a proposito, come sta andando li? ;)

Roteo gli occhi e le rispondo.

A: Jess

-se ne è appena andato, ne parliamo a scuola. Riguardo alla festa ti faccio sapere.

Spengo lo schermo del cellulare senza aspettare una sua risposta e rimango a fissare ancora il vuoto ripensando a ciò che è successo poco fa. Quel ragazzo nasconde qualcosa, qualcosa che lo tormenta. Ed è come se io sentissi il bisogno di aiutarlo. E lo farò.

Spazio autrice

La foto che ho messo in alto è il simbolo che ha sulla mano Rye. Spero il capitolo vi sia piaciuto e sì, Rye nasconde qualcosa dels uo passato che lo tormenta.

Bye people
Anita🐝🌵

Don't Let Me Go // 𝐆𝐚𝐲 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲 Where stories live. Discover now