56. (Haley)

177 8 0
                                    

Sapete che cos'è il Blue Monday?

Il Blue Monday è il giorno più triste dell'anno. E visto che per alcuni il mese di gennaio non fa già schifo abbastanza, hanno deciso di far ricadere questo Blue Monday ogni terzo lunedì di gennaio, quando le vacanze di Natale cominciano ad essere un ricordo lontano e lasciano spazio a interminabili giornate grigie di pioggia.

Non avrei dovuto pensare a queste stronzate nel bel mezzo di una sessione d'esame. Avrei dovuto piuttosto concentrarmi a studiare, visto che ero anche rimasta indietro per colpa dell'incidente. Al pensiero, un brivido scosse il mio corpo. I lividi stavano scomparendo e anche il taglio sulla mia fronte si stava cicatrizzando pian piano. I medici, però, avevano detto che non se ne sarebbe mai andata quella cicatrice, che l'avrei portata sempre con me, come un ricordo indelebile. Il lato positivo era che non avrei avuto bisogno di farmi un tatuaggio per ricordare le mie ferite, come invece era solito fare Ben.

Perché finivo sempre per pensare a lui?

Perché mi mancava tremendamente.

Lo cacciai via dalla mente prima che fosse troppo tardi e afferrai il telefono per distrarmi.

Sarah era sdraiata nel letto accanto con le cuffie nelle orecchie e un libro in mano. Era un mistero come riuscisse a capire quello che leggeva mentre la musica metal le rimbombava nei timpani.

Ormai la giornata stava volgendo al termine, la mia voglia di studiare, già minima da stamattina, si era praticamente azzerata, e fuori stava diluviando. Non avendo altro da fare, aprii Safari per fare una ricerca e scrissi: "come far tornare il buon umore". E le provai davvero tutte, dalla prima all'ultima.

Il primo consiglio su come affrontare una giornata di merda è la compagnia. Sarah stava studiando, Sam era a casa sua a fare la stessa cosa, come pure tutti gli altri nostri amici.

E Ben era chissà dove...

Così, oltre ad essere depressa, iniziai anche a sentirmi sola.

Seconda opzione: il cioccolato. Mi avrebbe riempito la fronte di brufoli e già avevo quell'orrendo taglio che mi deturpava il viso. E poi sarei dovuta uscire per comprarlo.

Terzo tentativo: coccole di bellezza. Manicure, pedicure e massaggi non erano cose che facevano per me. Le mie unghie erano quasi inesistenti, soprattutto quando ero sotto stress e me le mangiavo come se fossero patatine. Fare una pedicure d'inverno era alquanto fuori luogo. Presi seriamente l'idea di farmi fare un massaggio, finché non lanciai il telefono addosso a Sarah per sfogarmi. Lei girò la testa verso di me con aria interrogativa, poi tolse una cuffietta. «Ma che problemi hai?»

«Mi dai un abbraccio?» La colsi alla sprovvista. Nel suo sguardo vidi che non si sarebbe aspettata una simile richiesta.

Si alzò immediatamente per stringermi tra le sue braccia. Affondai il naso nei suoi capelli che sapevano di shampoo alla pesca. Ben avrebbe fatto lo stesso con me, mentre io avrei appoggiato la guancia contro il suo petto.

Basta, non ce la faccio più.

Mi sciolsi dall'abbraccio, afferrai la borsa e le chiavi della macchina e corsi fuori, lasciando Sarah più perplessa di prima.

«Spero che tu stia andando da un bravo psicologo!» mi urlò dietro, ovviamente scherzando.

Non sapevo neanche io dove sarei finita, ma non potevo resistere un secondo di più al silenzio che c'era lì dentro. Quel silenzio mi stava spingendo dentro i nostri ricordi.

***

Non mi pentii affatto della scelta di uscire e di seguire il vento. Era particolarmente freddo e pungente quello che soffiava ininterrottamente da quella mattina. Ed io mi ritrovai da un parrucchiere.

Non volevo tagliare i capelli, mi era sempre piaciuto tenerli abbastanza lunghi. Non avevo neanche intenzione di tingerli, o mia madre mi avrebbe strangolata. Così, optai per un altro genere di cambio look: la frangetta.

Quando tornai al dormitorio, Sam aveva raggiunto Sarah e si erano messi a guardare un film. Per fortuna, non ero l'unica che si arrendeva e smetteva di studiare prima dell'ora di cena.

«Cambio look, cambio vita» esclamò Sarah appena mi vide. «Wow. Ti stanno davvero bene» continuò.

Andai allo specchio e scrutai il mio riflesso. Mi piacevano i miei nuovi capelli. La frangetta riusciva a coprire completamente il taglio che avevo in fronte. Quando si sarebbe cicatrizzato totalmente, nessuno l'avrebbe più visto. Mi ritrovai a sorridere come una deficiente davanti allo stesso specchio che nei giorni prima avevo accuratamente cercato di evitare. Ma non oggi.

Oggi, lì fuori andava tutto bene.

Era dentro il casino.

ONE NIGHT || Benjamin Mascolo ||Where stories live. Discover now