35. (Haley)

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Ben si era addormentato con la testa sul mio ventre. I nostri vestiti erano ancora sparpagliati sul pavimento.

Ci eravamo accucciati sotto una morbida coperta a guardare un film. Gli avevo detto di sceglierlo, ma lui aveva insistito perché lo facessi io. Non era stata una bella mossa.

«Ben» sussurrai nel suo orecchio, mentre nello schermo si susseguivano i titoli di coda.

«Che c'è?» biascicò lui.

«Il film è finito.»

Lui spalancò gli occhi e si tirò su in un nano secondo. Guardò lo schermo e, man mano che si rendeva conto di aver dormito dal primo minuto del film fino alla fine, la sua faccia diventava sempre più disperata.

«Cazzo, Haley. Scusami.»

Non riuscii a trattenere le risate. Non ce l'avevo con lui perché si era addormentato. In realtà non era piaciuta molto neanche a me la storia.

Il portone si aprì e Sam e Sarah entrarono in casa.

«Ma voi il letto non lo usate mai?» fece Sam sarcastico.

Sarah gli diede una gomitata e lui alzò gli occhi al cielo.

«Scusatelo. È arrabbiato perché gli si sono bagnati i capelli, povera principessina» lo prese in giro lei. «Andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme?» propose poi.

Sam alzò le spalle, indifferente. Ben guardò me.

«Per me va bene» risposi a Sarah.

«Anche per me» mi fece eco Ben.

I ragazzi volevano andare a mangiare il sushi, mentre io e Sarah volevamo semplicemente andare al McDonald's. Dopo essere stati per mezz'ora a discutere sui pro e i contro delle due opzioni, dovemmo far decidere al destino e lanciare una moneta.

«Io non so usare queste cose» mi lamentai. Ogni volta che provavo a portare un pezzo di sushi verso la bocca mi ricadeva sul piatto. Praticamente non avevo ancora mangiato niente.

«Intanto si chiamano bacchette» disse Ben, cercando di trattenere le risate. «E poi non si tengono così. Guarda.» Le prese e me le sistemò accuratamente in mano nella giusta posizione. Io alzai lo sguardo sui suoi occhi e mi persi nell'azzurro del mare.

«Ma quindi...» iniziò Sarah, riportandomi al presente. «Voi due state insieme?» domandò, senza girarci intorno.

Le bacchette mi caddero di mano. La guardai malissimo, mentre Ben e Sam cercavano di soffocare le risate.

Come gli era venuto in mente di farmi una domanda del genere davanti a lui?

«No» risposi subito.

Ben si girò verso di me.

«Cioè...» Non sapevo davvero cosa rispondere.

Ma qual era la risposta?

«Non ne abbiamo mai parlato seriamente» mi salvò Ben.

Mimai un "Grazie" con le labbra e lui mi rispose con un occhiolino.

«Quindi per il momento siete scopa-amici.»

Ben rimase con il pezzo di sushi tra le bacchette a mezz'aria, mentre io mi stavo strozzando con un sorso d'acqua.

Sarah scoppiò a ridere e tutti si girarono verso di noi, guardandoci come se fossimo alieni.

«Sto scherzando» disse, senza riuscire a smettere di ridere. «Dovreste vedere le vostre facce.»

Sam afferrò il bicchiere e bevve un lungo sorso di vino. «Comunque, qualsiasi cosa decidiate di fare, avete la mia benedizione.»

Io e Ben restammo di sasso, mentre Sarah lo guardò soddisfatta. Era evidente che l'aveva in qualche modo obbligato a dire quelle cose, ma in fondo speravo che ci credesse anche lui.

Se io e Ben avessimo deciso di stare insieme, l'avremmo fatto con o senza l'approvazione di Sam. Però ero contenta che l'avesse detto. Ero felice perché Ben lo era, glielo stavo leggendo negli occhi, mentre guardava incredulo verso l'amico. Perché per quanto potesse ripetere che non gliene fregava niente di che cosa pensasse Sam, in realtà tutti sapevamo che ci teneva eccome ad avere il suo appoggio.

La cena proseguì alla grande. In quattro avevamo già bevuto altrettante bottiglie di vino e una quinta era in arrivo.

Sentivo l'alcol salirmi fino al cervello, vedevo i movimenti rallentati e le mie guance si stavano incendiando. «Vado un attimo in bagno.»

Mi alzai senza aspettare una loro risposta e miracolosamente arrivai in bagno senza inciampare su qualcuno o qualcosa. Mi appoggiai al lavandino e mi guardai allo specchio.

La porta si aprì e Ben entrò.

«Cosa ci fai nel bagno delle femmine?» sghignazzai.

«Stai bene?» mi chiese divertito.

«Si, avevo solo bisogno di un po' d'aria.»

Era così sexy quella sera. Era la prima volta che indossava qualcosa di diverso da una felpa. Aveva ancora i suoi immancabili skinny neri e i suoi stivaletti di pelle, ma per l'occasione ero riuscita a convincerlo ad indossare una camicia.

Gli andai incontro, finché il mio petto non sbatté contro il suo, appoggiai le mani sulle sue spalle e lo baciai in punta di piedi.

Lui reagì portando una mano sul mio fianco e mi strizzò una chiappa con l'altra.

Sentivo che mi voleva e questo mi eccitava ancora di più. Non sarei tornata di là finché non mi avesse saziata.

Lo baciai di nuovo, facendolo sbattere contro il muro.

Afferrai il colletto della sua camicia e gliela strappai, facendo saltare tutti i bottoni.

«Se mi avessi detto l'effetto che ti fa una camicia, l'avrei messa tutti i giorni.»

Cosparsi il suo petto di baci umidi, leccai i suoi tatuaggi scendendo sempre più in basso. Slacciai i suoi pantaloni e glieli tirai giù insieme ai boxer.

Afferrai la sua erezione e la portai in bocca.

Ben mi guardava mentre succhiavo sempre più forte, finché non gettò la testa all'indietro, completamente estasiato.

ONE NIGHT || Benjamin Mascolo ||Where stories live. Discover now