42. (Ben)

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«Come vi siete conosciuti tu ed Haley?» domandò semplicemente.

Ero ad una festa con i miei amici, quando tutti iniziarono a radunarsi sulla spiaggia perché due ragazze stavano entrando nude in acqua. "Chi saranno 'ste due cretine?" pensai, andando anch'io a sbirciare. Non mi sarei mai perso una scena del genere. Qualche gomitata, qualche spallata, ed arrivai in prima fila. Vidi Sam e lo salutai. Era disperato. Sarah, la sua ragazza, era una di loro. Dopo aver dato spettacolo, le ragazze corsero a riva cercando di coprirsi con le braccia, un po' per il freddo e un po' per lasciare almeno qualcosa all'immaginazione. Fui subito catturato dalla risata solare dell'altra ragazza. Come dal canto di una sirena, ne fui attratto e camminai verso di lei. La osservai tutta, dalla testa ai piedi, ogni centimetro del suo corpo. Non c'era niente che non fosse al posto giusto. Niente che non fosse perfetto. Quando alzò lo sguardo, i miei occhi si persero nei suoi. I tre secondi più lunghi e intensi della mia vita.

Il destino volle farci incontrare di nuovo. E di nuovo ad una festa. Me la stavo facendo addosso e la tipa chiusa dentro il bagno ci stava mettendo un'eternità ad uscire. Quando finalmente la porta si aprì, rimasi piacevolmente sorpreso. E indubbiamente lo era anche lei, che mi squadrò a bocca aperta come se fossi un alieno. Se l'altro giorno avevo avuto la conferma della sua bellezza, questa volta scoprii il suo caratteraccio. Di certo non le si poteva attribuire il titolo di "Miss Simpatia". Però non era acida, odiosa, svampita, come lo erano solitamente le belle ragazze come lei. Rispondeva a tono alle mie battutacce e si arrabbiava per il mio tono arrogante. Io la guardavo con quel sorrisetto beffardo che la mandava in bestia. Era semplicemente adorabile. Quando poi mi voltò le spalle, mi accorsi che di beffardo quel sorriso aveva ben poco. Le mie labbra erano ancora ricurve, nonostante lei fosse ormai lontana. Era riuscita a farmi ridere davvero. E poi quella sera le salvai pure la vita.

«Ci siamo conosciuti ad una festa. Poi abbiamo scoperto che il mio coinquilino, Sam, era il ragazzo della sua migliore amica, Sarah.»

La Signora Couper si alzò per prendere un piatto pieno di biscotti e lo poggiò sul tavolo. «Serviti pure.»

La ringraziai e ne afferrai subito uno. Ero affamato. Ed erano anche i biscotti più buoni del mondo.

«Mi dispiace per la scena a cui hai dovuto assistere ieri sera.»

La guardai con un mezzo sorriso, non sapendo come rispondere.

«Avevo intenzione di spiegarle come stanno realmente le cose, ma la signorina è testarda.»

Sorrisi di nuovo. Altroché se è testarda.

«Immagino ti abbia già raccontato tutto» proseguì lei. «Se solo mi avesse dato modo di parlare, si sarebbe risparmiata una nottata da schifo e le tante lacrime versate.»

Mi arrivò una fitta al petto, ricordando quanto ero stato stronzo. L'avevo lasciata sola quando aveva più bisogno di me, dovevo assolutamente scusarmi con lei.

«Suo padre era qui perché io voglio definitivamente chiudere con lui» sospirò, prima di continuare. «Ho conosciuto un uomo. Mi sono innamorata, questa volta per davvero.»

Mi andò di traverso il caffè.

Perché la madre di Haley stava dicendo queste cose a me?

«Io... voglio chiedergli il divorzio. Non sarà semplice, conoscendolo. Ma questa volta io non mi arrendo. Per Haley, ma soprattutto per me, io questa volta non mi arrenderò.»

Sbatté i pugni sul tavolo facendomi sussultare. Quella donna riusciva a farmi molta paura.

«Haley ha già sofferto abbastanza.» La sua voce di addolcì all'istante, parlando della figlia. «Abbi cura di lei.» Allungò la mano per stringere con forza la mia.

«Sempre» risposi istintivamente.

Mi alzai e, quando girai l'angolo per salire le scale, quasi mi prese un infarto.

Haley scoppiò a ridere vedendomi balzare all'indietro per due metri. Mi prese per mano e, come d'abitudine, mi trascinò via con lei.

ONE NIGHT || Benjamin Mascolo ||Where stories live. Discover now