Capitolo 17 The Guardian Parte Seconda

1.3K 60 13
                                    

Per augurarvi un felice Natale, vi lascio la tanto attesa seconda parte di questo capitolo.
Buona lettura
Lyn

Capitolo17
The Guardian
Parte seconda

Fu veramente difficile per Draco acconsentire ad attendere fuori dalla cella improvvisata che la moglie curasse la giovane Serpeverde. Purtroppo la ferita era posizionata sul fianco e questo gli aveva impedito di seguire la consorte come aveva deciso in precedenza. Dora però si era offerta di entrare nella cella per fare da scorta alla medimago e la presenza dell'Auror aveva attenuato un poco la preoccupazione del pozionista.
«Chiedere proprio ad Hermione di curare quella creatura...» Sibilò il biondo in attesa davanti alla porta.
«Fino a quando continuerai a definire i licantropi delle "creature" trovo difficile che tu riesca a ristabilire un equilibrio con tuo figlio.» Disse Remus con stizza. Era appostato dal lato opposto dello stipite ed aspettava anch'egli di rientrare nella stanza.
«Io non definisco la signorina Burke come "creatura" per via della sua natura di licantropo, ma per quello che ha fatto e che voleva fare ad Altair. Tu, che meglio di tutti noi, sai cosa si prova ad essere morsi, dovresti capire più di ogni altro il mio punto di vista.» Esclamò il biondo fuori dai denti. «Ma forse devo pensare che tu ti sia schierato dalla sua parte visto che sei diventato il suo tutore.»
«Ti sbagli Draco. Io non sto avvallando le azioni compiute dalla ragazza. Sto solo cercando di tutelarla in qualche modo visto che non ha nessuno che tenga a lei.»
Draco non riuscì a replicare a quel commento. Anche se era vero che Electra fosse sola al mondo e anche se aveva cercato di fare ammenda salvando la vita ad Hermione, il biondo non riusciva a dimenticare che avesse morso Altair.


Nel frattempo all'interno della stanza c'era un clima molto teso. La riccia dopo aver medicato con cura la ferita della Serpeverde, si alzò e andò a prendere i vestiti che la professoressa Mc Granitt aveva recuperato dall'alloggio della ragazza. «Non sanguina più, tuttavia penso che ti rimarrà la cicatrice. Nemmeno il Dittamo può cancellare il morso di un licantropo, ma immagino che questo tu lo sappia già.» Esclamò Hermione pensando che se la ragazza era affetta da licantropia doveva essere stata già morsa almeno una volta nella vita.
«Veramente è la prima volta che vengo morsa. Io sono nata con il gene della Licantropia.» Mormorò la mora, mordendosi il labbro inferiore a disagio.
«Capisco...» Rispose Hermione più per buona educazione che per altro. In realtà c'erano tante cose che la donna non riusciva a capire di quella ragazza. Prima fra tutte cosa l'avesse spinta a mordere Altair. La verità era che Hermione era riuscita a fatica a darle il beneficio del dubbio in quell'occasione. Non aveva dimenticato il gesto fatto da Electra nel tentativo di proteggere lei e Altair, ma era difficile mettere da parte tutto il dolore che quella ragazza aveva causato a suo figlio.
«Signora Malfoy, come stanno Scorpius ed Altair?» Chiese Electra incerta.
«La tua mi sembra una domanda veramente poco opportuna.» Sbottò Dora che era rimasta in silenzio fino a quel momento. «Lo domandi perché vuoi sapere se sei riuscita a fare fuori almeno uno dei tuoi obiettivi?» Chiese poi frapponendosi fra le due come a voler fare scudo ad Hermione.
«Ma... io...» Balbettò nel panico la Serpeverde, senza riuscire ad aggiungere alcunché.
«Non ti preoccupare Tonks, posso rispondere senza problemi alla sua domanda.» Disse Hermione posando una mano sul braccio dell'amica come per ringraziarla della sua solerzia nel

difenderla. « I miei figli stanno entrambi bene.» Aggiunse allontanandosi per uscire dalla stanza visto che aveva assolto il suo compito.
«Io... vorrei che al mio interrogatorio assistessero anche il professor Malfoy e sua moglie.» Sussurrò la studentessa con voce carica d'ansia.
Hermione si bloccò sulla soglia della porta, rigirandosi verso la paziente. «Perché mai vorresti che ci fossimo anche noi quando verrai interrogata?» Chiese la riccia stupita.
«Beh, come penso avrete ormai capito, voi siete coinvolti personalmente in questa storia e penso che sia giusto che possiate ascoltare le motivazioni che hanno portato questa situazione.»
«Ai coniugi Malfoy non interessano le tue motivazioni.» Esclamò furente l'Auror.
«Aspetta Tonks, io vorrei assistere se fosse possibile...» Disse Hermione, dispiaciuta di dover contraddire così l'amica davanti ad una sua prigioniera. D'altra parte il pensiero di conoscere tutta la storia di prima mano era una proposta che aveva subito attirato la medimago.
Nonostante Dora fosse infastidita per essere stata contraddetta in quel modo, la metamorfomaga poteva capire i sentimenti di Hermione. Anche lei sarebbe stata attirata da una proposta simile. «Beh, in questo momento è ufficialmente al comando Harry. Quindi faresti bene ad andare a sentire lui. Rimango io con la prigioniera intanto che tu vai a sentire cosa ne pensa.»
«Hai ragione. Vado a sentire cosa ne pensa Harry...» Esclamò la riccia, uscendo dalla stanza.
«Mio marito è un uomo generoso e per questo motivo si è offerto come tuo tutore. Ti avverto però che se farai male a lui o se cercherai di ferire in qualche modo nuovamente uno dei membri della famiglia Malfoy, dovrai vedertela con me.» Sibilò Dora non appena fu sicura che Hermione non riuscisse a sentire.

Double Secret -DramioneWhere stories live. Discover now