Capitolo 13 Mouse Trap

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Vi lascio alla lettura del nuovo capitolo...
Ci vediamo in fondo
Lyn



Capitolo 13
Mouse Trap


25 Dicembre ore 3.00 AM

Blaise guardò il corpo addormentato accanto a lui. Erano giorni che il moro riusciva a chiudere occhio solo poche ore a notte. Per la prima volta dopo tanto tempo era stata la felicità a renderlo insonne. Con dolcezza il magiavvocato accarezzò la chioma corvina della moglie. Con la mente l'uomo tornò a qualche giorno prima. Forse in fin dei conti avrebbe dovuto ringraziare Potter per il suo comportamento. Con la sua crisi di gelosia era riuscito a scuoterlo dal torpore in cui si era ormai rassegnato a vivere.


Inizio Flashback
Subito dopo la scenata a casa dei Potter, Blaise aveva deciso di andare da Pansy. Aveva sbagliato ad aspettare i tempi di recupero della compagna. Subito dopo che era successo "l'incidente" lui aveva deciso di dare spazio a Pansy e di non costringerla a confrontarsi con lui. Questo però aveva creato un divario sempre più forte all'interno del suo matrimonio. Un divario che l'uomo in quel momento sperava non fosse diventato insanabile.
Cercando di nascondere il timore che provava, l'uomo prese una manciata di metropolvere e la gettò nel camino per avviare la comunicazione con la casa in Cornovaglia. Dopo il modo in cui aveva reagito la moglie quando si era presentato lì con Theo, Blaise aveva deciso di avvisare del suo arrivo la donna.
Nel momento in cui la comunicazione si attivò, il moro notò uno sguardo strano negli occhi della moglie. Nonostante l'immagine del camino non fosse troppo nitida sembrava che Pansy stesse piangendo.
«Ehi, tesoro. Che succede?» Non riuscì a trattenersi dal chiedere vedendo il suo stato.
«Oh Blaise... Sono stata una stupida.». Mormorò la donna sconvolta.
Vedendo il suo stato il moro non attese nemmeno un secondo e si smaterializzò da lei.
Giunto all'entrata di casa, corse senza prendere fiato fino alla camera di Pansy. Non appena lei lo vide si gettò tra le sue braccia singhiozzante.
Dopo averla calmata Blaise si fece raccontare cosa fosse successo da sconvolgerla tanto.
La donna raccontò che per cercare di superare la perdita della bambina lei si era rivolta ad uno specialista. Un medimago new age di nome Nathan Sinclair. Il medico le era sembrato che sì fosse preso molto a cuore la sua situazione. Era stato proprio lui a suggerirle di cambiare aria stabilendosi permanentemente in Cornovaglia. Sempre secondo il medico, Blaise era parte del problema e doveva essere allontanato. Pansy aveva seguito scrupolosamente tutti i consigli dell'uomo, donando anche alla fondazione di cui era a capo molti galeoni. La sera prima però, durante la sua ultima visita, Pansy aveva sentito parlare via camino il dottor Sinclair. Sentendolo parlare Pansy aveva capito che lui la considerava solo l'ennesima gallina dalle uova d'oro e che il suo obiettivo era quello di farle lasciare Blaise per poi poter mettere le mani sul loro patrimonio congiunto.
«Mi dispiace Blaise... Sono stata un'ingenua a pensare che Sinclair potesse davvero aiutarmi. Ti ho tenuto a distanza e ho perso tantissimi galeoni per la mia stupidità.» Sussurrò affranta la donna.
«Non ti scusare Pansy. Tutta questa situazione è stata anche colpa mia. Non avrei dovuto accettare così passivamente il tuo allontanamento. Dei galeoni che hai speso non mi interessa, quello che mi preme è sapere se desideri ancora tenermi lontano...» Rispose Blaise tenendola stretta. «Quello che ero venuto a dirti stasera è che non voglio più essere costretto a starti lontano. Se il mio lavoro o la casa a Londra sono fonte per te di dispiacere sono disposto a trasferirmi qui e lasciare il lavoro. Per me le uniche cose importanti siete tu ed Edward.» Aggiunse infine guardandola negli occhi.
«Dici davvero Blaise?» Chiese la mora con gli occhi lucidi.
Il magiavvocato annuì con la testa. «Prima però ci sono delle cose che devo confessarti.»
Pansy si morse il labbro rimanendo in silenzio. Aveva molta paura di sentire cosa aveva da dirle il marito ma dentro di sé la donna sapeva di poter incolpare della situazione solo se stessa. Se lei non l'avesse tenuto così a distanza sicuramente non si sarebbero trovati in quella situazione.
«Io... già sapevo che avevi cominciato a frequentare Sinclair.» Esclamò il moro tradendo un po' di nervosismo nel tono di voce.
Pansy sgranò gli occhi stupita da quella dichiarazione. «come... come facevi a saperlo Blaise?» Chiese incredula.
L'uomo sospirò profondamente. C'erano state poche volte in vita sua in cui il brillante magiavvocato Blaise Zabini aveva avuto paura di qualcosa, e quella era una di quelle poche volte. «Io ho messo un incantesimo di sorveglianza a questa casa per sapere chi la frequentava.»
Pansy rimase zitta per diversi istanti, cercando di metabolizzare quella confessione. «Se davvero lo sapevi fin dall'inizio come mai non hai detto una parola? Come mai non hai chiesto nemmeno una spiegazione?» Chiese ferita. «Mi tenevi sotto sorveglianza per sapere cosa facevo ma la cosa non ti disturbava?» Aggiunse alzando la voce. «Tutti uguali voi "maschi alpha" Serpeverde. Siete tutti pronti a spiare nell'ombra le vostre compagne e poi non siete nemmeno interessati a sapere perché si comportano in un determinato modo.» La donna aveva saputo da Daphne quello che era successo tra Draco ed Hermione e aveva fatto dei parallelismi con il comportamento del marito.
« Hai ragione mi sono comportato da idiota, come del resto ha fatto Draco. Ma ti posso assicurare che il mio non chiedere nulla non è stato per mancanza di interesse...» Rispose meno sicuro di quello che avrebbe voluto essere.
«E allora quale sarebbe stato il motivo?»
«Il motivo è che sono un grandissimo codardo!» Esclamò il moro agitato. «Tu mi avevi già allontanato e avevo paura che se ti avessi detto cosa avevo fatto mi avresti lasciato definitivamente...»
«Blaise.. io» Mormorò la donna abbassando il tono.
«Ti prego fammi finire. Voglio dirti tutto...» Disse il moro mettendole una mano sul braccio. «Già l'anno scorso per me è stata dura senza di te. Andavo tutte le sere a sfogarmi con Draco. Quest'anno però senza di lui, è diventato tutto ancora più complicato. Ero solo e così mi ubriacavo quasi tutte le notti finendo spesso al San Mungo.» Aggiunse con aria addolorata.
«Ma qualcosa poi è cambiato vero?» Chiese la mora intuendo che la situazione fosse mutata da allora.
«Una persona mi ha aiutato... Ci siamo fatti compagnia a vicenda perché anche lei aveva il consorte lontano.»
Pansy si morse il labbro convulsamente. «Chi è questa persona?»
Blaise rimase in silenzio qualche istante indeciso se rivelare il nome richiesto. « Pansy non è importante...»
«Blaise ti prego, dimmi il nome della persona che ti aiutato.» Chiese nuovamente con una strana espressione in viso.
«È Ginny.. Ginny Potter.» Ammise il moro a disagio.
«Penso che sia il caso che io vada a parlarle...» Esclamò la donna muovendosi verso la porta.
«Ti prego tesoro lei non c'entra nulla.»
«Invece c'entra. Devo andare a... ringraziarla. Sarebbe stato mio dovere starti accanto, invece mi sono chiusa nel mio dolore chiudendoti fuori. Per colpa mia ti stavi perdendo e se Ginny Weasley ti è stata vicino e ti ha aiutato a superare quel momento, io devo andare a ringraziarla e a scusarmi per l'accaduto.» Mormorò la mora girandosi verso di lui e prendendogli le mani. «È tutta colpa mia...»
«Siamo colpevoli entrambi. Io sono disponibile a vivere dove tu voglia, a lasciare il lavoro se necessario...»
«Blaise... Portami a casa.» Rispose lei prendendogli le mani.
«Ma non è questa la casa in cui vuoi vivere?»
«Questa è la mia gabbia dorata. Ora io voglio solo ricominciare a vivere. Portami a casa Blaise...» Ripeté la donna ad un centimetro dal suo viso.
Non ci fu bisogno di chiedere il permesso per quel gesto. Blaise avvicinò le sue labbra a quelle della compagna, dandole un appassionato bacio sulle labbra. Poi la prese in braccio e la riportò a casa.
Fine Flashback

Double Secret -DramioneWhere stories live. Discover now