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« Allora... come sta andando, tesoro? » chiese Catrin guardandomi normalmente. Avevo iniziato le chemio e non sapevo come stavo. Travis non era mai venuto con me, gliel'avevo impedito. Quando facevo le chemio, ero in condizioni pessime. Vomitavo, avevo il volto bianco cadaverico per lo sforzo. I miei capelli c'erano ancora, ma incominciavano a cadere, perciò, li tenevo sempre legati in una treccia morbida. Mia mamma e mio fratello avevano affittato un'appartamento non molto distante da noi. Noi le avevamo detto che poteva restare con noi, ma lei e Federico non volevano recare disturbo, e quindi si sono affittati un'appartamento. 

« Bene, o almeno credo. » dissi per poi portare alla bocca il pezzo di carne. Stavamo cenando a casa loro. Catrin e Jason avevano insistito molto sul vedermi di persona, e anch'io ne ero felice. 

« Cosa ne pensi della villa? » chiese d'un tratto Jason. 

Inarcai le sopracciglia in un gesto sorpreso. « Villa? Quale villa? La vostra? » poi guardai Travis che stava guardando il piatto. 

Jason guardò il figlio con una faccia stupita e piena di domande. Travis guardò il padre con sguardo truce per poi spostare lo sguardo verso di me. 

« Abbiamo acquistato la villa per i bambini. » disse guardandomi. 

Sorrisi soddisfatta e sentì le lacrime agli occhi per il pensiero che nonostante tutto, i suoi sogni si stessero realizzando. 

« Ma è fantastico! Quando? » chiesi e sua mamma guardò Trav con sguardo truce. 

« Una settimana fa. » lo guardai seriamente. Perché mi stava nascondendo delle cose? Sapevo che nulla poteva essere più come prima, ma non nel nostro rapporto, non nel dialogo tra me e lui. 

Feci per parlare ma fui presa da un forte voltastomaco. Corsi in bagno e mi chinai sulla tavoletta per rimettere. All'improvviso sentì le sue mani prendermi i capelli e accarezzarmi la schiena. Appena finì mi alzai e mi sciacquai la bocca. Travis mi diede uno spazzolino pulito e mi lavai i denti mentre la frustrazione cresceva in me. 

Mi guardai allo specchio e mi sentì uno schifo. Quella sera indossai una felpa rossa semplice con un leggins nero sotto. I capelli erano tutti fuori la treccia, e il viso era quello di una ragazza stanca. Chi è questa ragazza? Questa non sono io. 

« Ab... » lo fermai con la mano. Mi sciolsi i capelli e mentre stavo per rifarmi la treccia, mi ritrovai una grossa ciocca di capelli nella mia mano. Stetti a guardarla per minuti, finché, presa dalla rabbia, la buttai nel water. 

Sbuffai passandomi una mano sulla faccia. Presi il codino e iniziai a fare una treccia, ma quando per l'ennesima volta sbuffai, Travis si prese il codino. Selezionò in tre file i capelli e iniziò a farmi una treccia. Quando ebbe finito si scostò leggermente, e mi guardò dallo specchio. 

« Mi dispiace se non te l'ho detto, ma come potevo farlo? Tu stai male Ab, stai affrontando le chemio, come posso essere felice quando tu stai male? » 

Mi girai verso di lui. « Io vorrei soltanto che tu mi dicessi tutto. Tutto quello che ti passa per la testa, tutto quello che vuoi. Vorrei che mi aggiornassi su quello che accade per quanto riguarda i tuoi sogni. Abbiamo vent'anni, ma ciò non significa che non siamo abbastanza maturi per iniziare a crearci un futuro. » lui mi guardò soltanto, non disse nulla. Io mi guardai un'ultima volta nello specchio e uscì. Mentre stavo per camminare verso la sala da pranzo, mi tirò per la vita facendomi tornare indietro. 

Senza darmi il tempo di replicare, mi tirò a se facendomi scontrare con il suo petto. Mi baciò e mi mise una mano sulla guancia. 

« Mi dispiace, ma puoi cercare di capirmi? Non è facile per nessuno dei due. » 

MY EYES IN YOURSWhere stories live. Discover now