16.

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« Ehi piccola, ti va di fare un giro? » ignorai gli idioti che si fermarono e continuai a camminare.

« Ehi tesoro, dico a te. » continuó il coglione mentre il compagno rideva.

« Andate a fanculo. » sibilai ma comunque mi sentirono. La loro macchina di colpo si fermò e uno dei due scese e venne difronte a me.

« Sei davvero bella, lo sai? Potrei scoparti anche qui senza la tua volontà. Sarebbe molto eccitante. » feci una smorfia. Era alto e aveva i capelli corti. Gli occhi non si vedevano molto bene, dato il buio, ma aveva un fisico imponente.

« Lasciatemi stare. » stavo per continuare a camminare quando lui mi prese per il polso e mi avvicinò a se. Così, alzai il ginocchio che andò a sbattere nella parte in mezzo alle gambe. Perfetto.

Grugní dal dolore e mi lasciò subito il polso. Ne approfittai per andare via ma l'altro coglione scese e mi bloccò facendomi andare a sbattere a terra.

Ok, sono fregata.

Il secondo tizio si stava per mettere sopra di me, ed io ero già pronta per alzare il ginocchio e cercare di scappare quando un rombo di un'auto si sentí.

« Ma che cazzo?! » la voce di Travis si udii e mi chiesi cosa ci faceva lì,ma non importava. Alzai il ginocchio e lo feci scontrare anche con l'organo maschile dell'altro. Ne approfittai e corsi dietro Travis che guardava i due viscidi accovacciati dal dolore.

Si allontanò da me per poi avvicinarsi al primo che mi aveva aggredita. Lo prese per il collo e lo sbatté sull'auto. Incominciò a tirargli pugni ma l'altro cercó di fermarlo, ma come risultato, una gomitata in pieno viso.

Mi avvicinai a Travis e lo tirai indietro.

« Basta Trav, davvero. Sto bene. Andiamocene. » gli dissi e lui si fermó.

Guardó i due ragazzi che gemevano dal dolore con il viso pieno di lividi e si allontanó tenendomi per mano.

Appena arrivati davanti all'auto e mi guardó dalla testa ai piedi.

« Ti hanno fatta qualcosa? » chiese e io scossi la testa incapace di parlare. Mi faceva leggermente male la schiena e il polso, mentre la testa mi scoppiava.

Dal nulla lo abbracciai. Lui esitó un paio di secondi, ma poi ricambió l'abbraccio stringendomi a se.

Mi sentii davvero protetta in quelle braccia.

                                                                                                    ***

Era passata una settimana da quell'evento,e quei giorni erano stati davvero strani. Travis non si dimostrava il solito stronzo senza sentimenti, anzi, mi era stato molto vicino. Cero, non mancavano i momenti dove avrei voluto ucciderlo, ma era normale. Raccontarlo ai ragazzi non era stato semplice. In quella settimana ero andata quasi tutte le sere da Easton, e tutte le volte Travis mi accompagnava e mi veniva a prendere. Questo, però,  non faceva si che lui si aprisse con me, dato che eravamo sempre allo stesso punto. Manteneva le debite distanze. Appena stavamo per avvicinarci, lui si spostava come se si fosse scottato. Tuttavia, cercavo di non farci caso, dato che avvicinarmi il quel senso a Travis, non sarebbe stato positivo per me. Meglio non mettermi in certe situazioni. In tutta quella settimana, molte volte, mi era capitato di pensare a quel famoso abbraccio scambiato dopo la mia quasi aggressione. 

« Ehilà Ab, non sapevo fossi venuta oggi. Mamma non mi aveva detto nulla. » Mi trovavo da Camille. Jennyfer all'ultimo minuto mi aveva chiamato dicendomi di aver avuto un grosso problema a lavoro, così, avevo detto ce non c'era nessun problema e mi ero diretta lì. Easton non era solo, e per la prima volta, non sembrava entusiasta del fatto che mi trovassi lì. 

MY EYES IN YOURSWhere stories live. Discover now