12.

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Il cellulare squillò e io mi staccai da Travis come se mi fossi bruciata.

« Pronto? » risposi.

« Ab tesoro! Che è successo?! » la voce preoccupata di mia madre mi fece ricordare tutto quello che era successo.

« Niente,adesso sto bene ho avuto uno svenimento dovuto ad una notizia troppo forte. » spiegai.

Lei sospirò. « Mi hanno invitata al funerale. E hanno invitato anche te. »

Mi irrigidì. « Cosa ? » Travis posò il suo sguardo su di me.

« Si,tesoro. Sai,credo che dovremmo andare. Davvero. »

Mi alzai in fretta. « Mamma non è facile. »

« Lo so,tesoro. Ma devi andarci,io credo che davvero lui ti ha amata. » mormorò.

« Mamma lui non mi ha mai amata. Se mi avesse amata, non mi avrebbe tradito. E sono meravigliata che tu sembri far ragione a l- » mi bloccò.

« Ab si presume che l'incidente non sia stato un vero è proprio incidente. Si crede che sia stato provocato da lui. Dopo la vostra chiamata. » rimasi zitta. Non riuscivo a dire una parola.

« Tesoro sei ancora lì? »

« Io...si sono qui e ti chiamo domani mamma. O in questi giorni. Non lo so,ci sentiamo sono troppo frastornata. Sto bene e ti voglio bene. » dissi e lei sospirò.

« Ti voglio bene anch'io. Lui sarebbe fiero di te. Tuo padre è fiero di te. » e attaccò. Sentii le lacrime salire di nuovo agli occhi e guardai Travis.

« Possiamo tornare a casa? » chiesi e lui annuí guardandomi con uno sguardo quasi preoccupato.

« Tutto okay? » chiese e io lo guardai solo mentre accendeva l'auto.

Non risposi e iniziai a guardare di nuovo le stelle dal finestrino. Fin da piccola le avevo sempre amate. Mio padre era appassionato delle stelle e mi trasmise la sua passione tanto che ogni venerdì sera guardavamo le stelle sul tetto di casa con il suo telescopio. Lo facevamo il venerdì perché era il nostro giorno preferito e anche perché l'indomani lui tante volte non lavorava e io il sabato non andavo a scuola. E se andavo comunque le guardavamo. Erano la nostra passione.

Ed ora lui per me è una stella. É una di quelle che sono come un punto di riferimento. E mio padre sarà sempre la stella più bella che ci sarà e che c'è nel cielo.

Il tempo passò ma i miei pensieri no. Erano ancora nella mia testa che giravano e continuavano ad esserci.

Travis ogni tanto mi mandava qualche occhiata che io non ricambiavo. Avevo fatto una stronzata. Mi ero confidata con il ragazzo che odiavo,quello che credevo mi odiasse,perché Travis era il solito bad boy che voleva portarti a letto. Lui non teneva a me e non era neanche interessato a me. Avevo sbagliato a dirgli cose importanti della mia vita.

« Siamo arrivati. » la sua voce mi fece levare lo sguardo dal cielo,le stelle e la luna.

Guardai i suoi occhi verdi intensi e quasi mi ci persi dentro. Quegli occhi erano il mio dannato problema.

« Grazie Travis. » lui alzò le spalle. E scese dalla macchina. Lo imitai ed entrammo in casa con ancora l'oscurità della notte.

Quando entrammo in casa andai in camera mia e mi misi sul letto cercando di prendere sonno ma questo non si decideva a venire.

Erano successe troppe cose quella sera e il mio cervello stava ancora metabolizzando.

Il mio telefono squillò e accettai senza guardare il display.

« Pronto? »

« Come stai? » Federico.

« É... okay. Credo che vada tutto okay. »

« Credi? Abigail Aurora dimmi come stai »

Alzai gli occhi al cielo « Ti prego non chiamarmi con il mio secondo nome perché sennò torno in Italia e ti uccido. »

« okay okay,Io non ti chiamo con il tuo secondo nome ma tu mi dici davvero come stai. » mormorò

Sospirai. « Mi sento strana. Non so cosa pensare. Cioè lui è morto. Leonardo è morto, il mio primo amore è morto. è tutto così strano. Non so cosa pensare o dire. »

Sospirò. « Torna almeno per il funerale. Ti prego. »

« Non credo...non credo di farcela. » chiusi la telefonata e spensi il telefono mentre i ricordi iniziarono a riaffiorare.

'' Leonardo ''

'' Come mai? '' chiedo dopo un po' di minuti. Lui mi sorride.

'' Non so perché mi hanno chiam- ''

Scuoto la testa. '' Dico come mai non hai fatto commenti sul mio nome? Sai,tutti lo fanno. '' lui mi osserva ancora. Il suo sguardo mi mette in suggestione.

'' Perché io non sono come gli altri. Sono diverso. '' dice serio. I suoi occhi azzurri mi ipnotizzano.

'' Tutti siamo diversi a modo nostro. '' mormoro.

Lui sorride. '' Si,ma chi di più, e chi di meno. Molta gente cerca di immischiarsi nella massa. Io non sono così. ''

'' Mi piace il nome Abigail. Come mai ti chiami così? ''

'' I miei genitori fecero una vacanza all'estero e sentirono questo nome che gli piacque molto. Dissero che la loro figlia femmina si doveva chiamare così,e quindi io sono la prescelta. '' non stacca mai il contatto con i miei occhi.

'' Beh,è figo. Così non hai un nome semplice, o almeno non qui. '' dice e io sorrido timidamente.

'' Beh io vado. Ci vediamo allora, Leonardo. '' dissi e lui sorrise annuendo.

'' Ci si vede Ab. '' disse e poi io entrai dentro il ristorante di nuovo.

Oh mio dio.

Mi risvegliai dai miei ricordi e mi passai una mano sulla faccia.

Non sarei ritornata in Italia in quel momento. Non ero pronta ad affrontare psicologicamente quello che aspettava.

Poi ripensai ad una persona.

Travis.

Cos'era successo quella sera? Ci stavamo veramente per baciare? No,non doveva accadere,non deve accadere,iniziai a ripetermi nella testa,ma io iniziai di nuovo a pensare a quello che era accaduto quella notte.

Cos'avevo fatto? Avevo davvero raccontato una parte importante di me a lui?

<< Che grande cazzata che ho fatto. >>

MY EYES IN YOURSWhere stories live. Discover now