10.

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Il cellulare squillò nel bel mezzo della notte. Allungai la mano verso il comodino e sbuffai quando vidi l'ora. 1:30 del mattino. Bene,stupendo. Era un numero sconosciuto ma non ci feci caso e accettai la chiamata.

« Chi é? » bofonchiai. Stavo morendo dal sonno.

« Ehi Ab. » la sua voce mi arrivò come uno schiaffo in faccia. Perché mi stava chiamando?

Mi misi subito a sedere nel letto. « Chi ti ha dato il mio numero? » chiesi iniziando a parlare italiano.

Mi alzai dal letto troppo nervosa. « L'ho preso un po' di tempo fa. Come vanno le cose? »

Feci una risata amara. « Davvero Leonardo? Dopo tutto questo tempo e dopo che mi hai tradita come se niente fosse mi chiedi come vanno le cose? Sei serio? »

« Lo so che è strano Ab,ma...Dio Santo non credevo fosse così dannatamente difficile... mi manchi. » una risata uscì spontanea dalla mia bocca.

« Ti manco,davvero? Ogni cosa ha la sua conseguenza. Tu mi hai tradita e questa è la conseguenza » iniziai a scendere le scale per andare in cucina a bere un po' d'acqua.

« Senti Ab,lo so che ho fatto una stronzata. Ti ho tradita e me ne pento amaramente. »

Sospirai. « Cosa vuoi Leonardo? Non ci sentiamo da mesi e ora mi vieni a dire che ti manco. Sei incoerente. »

« Io ti amo ancora. » scoppiai a ridere e iniziai ad urlare sfogandomi.

« Sei serio? Sei ridicolo. Dov'eri tu quando io non dormivo la notte per colpa tua? Eh? Dov'eri quando pensavo che la vita fosse una merda totale e che volevo porre fine a tutto? Non puoi venirmi a dire che mi ami quando non è vero. Tu non mi hai mai amato Leonardo. Mai. Mi hai sempre presa in giro come se fossi un giocattolo niente di più niente di meno. Io ti amavo. E non esagero. Avrei dato la vita per te ma tu eri troppo impegnato a fare lo stronzo. » esclamai a voce alta non preoccupandomi di chi mi avrebbe sentito. I ragazzi erano fuori e Allyson aveva il sonno pesante.

Fanculo la vita che mi sta facendo questo pessimo scherzo.

« Ab... » sospirò

« Ab un bel niente! Elimina il mio numero e non contattarmi più. Io e te abbiamo chiuso da quando sono andata via. Da quando mi hai tradita. » chiusi la chiamata e sospirai.

Non piangere Abigail. Tu sei forte. Lui è soltanto uno stronzo. Respira. Respira. Mi ripetei in mente.

Mi appoggiai al ripiano del lavandino. Erano quasi le due di notte e il silenzio regnava.

Leonardo era il mio punto debole,lo era sempre stato. Era stato il mio primo amore e avevo condiviso momenti importanti con lui. Avevo condiviso le mie paure,sofferenze con lui. E mi aveva pugnalata alle spalle.

Sono in un ristorante insieme alla mia famiglia. Mi sto annoiando a morte. Zia Carla sta ridendo con mia mamma mentre mio padre sta parlando con zio Matteo della partita di calcio del Napoli. Mia cugina Serena sta attaccata al cellulare ed é molto antipatica.

« Io vado in bagno. » dico ma nessuno mi ascolta. Sbuffo e mi avvio verso il bagno.

Quando sono dentro prendo il cellulare e chiamo quell'idiota di mio fratello.

« Ehilà sorellina. Come sta andando la favolosa scampagnata di famiglia? »

« IO TI UCCIDO. » lui ride.

« Mi sto annoiando a morte. E vorrei ucciderti davvero. Mentre tu sei a mare e io sono qui con una cugina asociale e in mezzo a persone che parlano del Napoli e del té. » lui ride ancora di più.

« Mi dispiace Ab. Davvero sono mortificato. »

« Fanculo. » dico e lui ride ancora.

« ti chiamo dopo okay? »

« No no no non mi lasciare Fed- » giá ha chiuso la chiamata.

« Stronzo. » borbotto e mentre sto per girarmi vado a sbattere contro il petto di qualcuno.

Alzo lo sguardo e incontro due occhi azzurri.

« Ehm...scusa . » mormoro imbarazzata.

Lui sorrise. « Non fa niente. » dice continuando a guardarmi. Io arrossisco ed esco di corsa dal bagno.

Passano altri minuti e io non c'è la faccio a stare qui dentro al chiuso così esco dal ristorante.

Quando mi appoggio al muretto fuori il ristorante sento una presenza accanto a me.

Quando giro lo sguardo trovo il ragazzo di prima . Sobbalzo dallo spavento e lui ride.

« Troppo caldo eh lì dentro. » mormora e io annuisco.

Sento il suo sguardo su di me e arrossisco ancora di più.

« Come ti chiami? »

« Abigail,tu? »

« Leonardo. »

Mi risvegliai dal mio stato di trance e mi asciugai le lacrime.

Dio Santo,dovevo finirla.

Mi maledissi e mi girai e rimasi bloccata.Travis era dietro di me che mi guardava. Tirai su col naso e distolsi lo sguardo. Presi un po' d'acqua sotto il suo sguardo interrogativo.

« Perché stavi piangendo? » chiese e io alzai le spalle.

« Non stavo piangendo. »

Si avvicinò a me. « Smettila di mentire. » potei sentire il suo fiato sul mio collo.

« Non sto mentendo,Travis. Fatti i fatti tuoi. » risposi brusca.

Mi stavo per allontanare quando mi tirò a se e mi alzo il viso afferrandomi il mento. « Quando capirai che il mondo non è contro di te? »

Feci un sorrisetto. « Me lo dici proprio tu? Tu che sei uno stronzo e antipatico con la maggior parte delle persone? »

Lui si irrigidì. « Non lo sono con le persone a cui tengo. »

Sbuffai. Dio Mio non avevo voglia di discutere con lui adesso. Ero già troppo scossa dalla telefonata.

Mentre stavo per rispondere il telefono squillò. Un numero sconosciuto comparve sul display del telefono e io mi accigliai.

Travis mi guardò aspettando un mio gesto. Senza voglia accettai la chiamata e portai il telefono all'orecchio.

« Pronto? »

« Sto parlando con la signorina,Abigail? » una voce sconosciuta mi fece allarmare. Quell'uomo era italiano, e se mi aveva chiamato qualcuno dall'Italia a me sconosciuto,non era successo niente di buono.

« Si sono io,chi è? » iniziai a parlare italiano sotto lo sguardo interrogatorio di Travis.

« Sono un agente della polizia. Ho trovato la macchina di Leonardo Larocca capovolta e ho chiamato la sua ultima persona con cui ha parlato. Lei chi è? Dovrei parlare con la famiglia. »

Macchina. Capovolta. Leonardo. Capovolta. Macchina.

« Signorina è ancora lì? »

Non riuscivo a spiccicare una parola.

« Oh mio Dio. Come sta? Sta bene? Si è salvato
? La prego mi dica come sta! » iniziai a balbettare e piangere contemporaneamente.

Mi accorsi che Allyson e i ragazzi erano in salotto.

« Signorina il ragazzo...il ragazzo...lui non c'è l'ha fatta. » il telefono mi cadde dalle mani.

Lui è morto. Leonardo è morto.

Quello furono i miei ultimi pensieri prima di svenire.

MY EYES IN YOURSWhere stories live. Discover now