22.

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Mi svegliai a causa della mia sete improvvisa. Guardai l'orologio e vedo l'ora 2 a.m. Perfetto, ero sveglia nel pieno della notte. Mi alzai e mi diressi in cucina. Presi il bicchiere dal cassetto, e bevvi. Il sonno scomparve, e mi ritrovai a guardare la televisione. Erano le tre quando la porta si aprì facendo apparire Travis. Girai lo sguardo verso il televisore senza guardarlo. Sentivo ancora le sue parole rimbombarmi nella mente. Mi morsi il labbro per cercare di fermare l'impulso di piangere.

Mi ero rammolita un'altra volta.

« Ehi. » disse ma io non gli diedi risposta. Spensi la televisione con il telecomando e lo lancia letteralmente sul divano. Feci di tutto per non incontrare il suo sguardo. Anche se probabilmente avrebbe dovuto vedermi. Avrebbe dovuto vedere come ero ridotta.

Presi una bottiglia d'acqua e iniziai a salire in camera. Quando stavo per mettere il piede sul terzo scalino parló.

« Adesso mi ignorerai? » chiese e io feci una risata amara.

« Cosa dovrei fare? Sorriderti e parlare con te? » aveva gli occhi rossi e stanchi.

« Ab... Non volevo dirti quello. » feci un sorriso amaro.

« L'hai detto perché lo pensi, e perché è la verità. Tu mi hai solo usata, e io come una scema mi sono fatta fare. Io volevo solo aiutarti Travis, non avrei mai voluto compatirti. Ma sono solo film mentali quelli che mi faccio, dato che se qualcuno vuole fare qualcosa di buono per te, lo interpreti male. Ma su una cosa hai sbagliato. Tutti sono fatti per l'amore. Al mondo non ci sono solo persone che ti odiano e che non ti vogliono aiutare. Lo capisci? Devi capirlo. Ma, mio padre diceva sempre : Non puoi salvare chi non vuole essere salvato » dissi fissandolo negli occhi tutto il tempo.

Quando mi girai per salire sopra lui mi fermò prendendomi per il polso.

Mi fece girare facendomi scontrare con il suo petto. I suoi occhi verdi erano così disperati in quel momento!

« Salvami. Io voglio essere salvato, ma solo da te. Sai cos'ho fatto in tutto questo tempo? Ti ho pensata soltanto. Sono andato sulla spiaggia, ho guardato quel cielo e ti ho pensata. Vorrei avere la tua determinazione. Tu sei una stella, brilli sempre, anche nei momenti di difficoltà. Brilli nell'oscurità. In mezzo a tutta quell'oscurità, tu sei un punto di riferimento. Io sono scuro come quel cielo, sono troppo scuro per te, mentre tu brilli, mi guidi con la tua luce e rendi il mio percorso migliore. Odio quando i ragazzi ti guardano, davvero. Odio quando Easton ti guarda con quello sguardo perso da innamorato. So che con lui potresti essere più felice, ma non voglio. Cioè, lo vorrei, ma sono troppo egoista per spingerti nelle tue braccia. Ti prego Ab. » lo guardai stupita. Ero davvero emozionata per le parole che ha detto.

« Non ti fidi. » arrivò alla conclusione. Era vero. Non mi fidavo.

« Non ti do torto. Ma ti farò fidare di me. » disse, e dopo detto questo mi lasciò un bacio sulla testa e se ne andò in camera sua.

La mattina ricevetti la chiamata di Jennyfer dove mi informava che alla otto sarei dovuto andare a casa sua per badare a Camille.

Mi alzai dal letto e mi andai a lavare. Quando uscì dal bagno trovai Lara fuori. Mi sorrise, ma un sorriso quasi malvagio. Stronza. Probabilmente aveva saputo quello che Travis mi aveva detto prima della sua quasi dichiarazione. Al ricordo di quelle parole il mio stomaco si strinse. La superai e mi avviai in cucina. Presi un po' di latte e un pancake. Allyson tutte le mattine si ostinava a farli anche se li mangiavo solo io, dato che i ragazzi di solito facevano colazione con il salato. Tuttavia quella mattina trovai solo 2 pancakes, quelli che mangio io di solito. Voleva dire che quella mattina anche loro li avevano mangiati. Presi i miei due pancakes e mi sedetti sullo sgabello e presi i miei pancakes con il latte. Mentre mangiavo pensavo a tutto quello che era successo da quando ero venuta qui.

MY EYES IN YOURSWhere stories live. Discover now