Voglio essere un pirata

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--- Villaggio di Kokoyashi ---

Dalle macerie Arlong si rialzò in piedi sanguinante. Barcollava in uno stato pietoso, tentando di non cadere.

Arlong: "Tu... maledetto essere inferiore..."

Nami gli si avvicinò di fronte con lo sguardo gelido.

Arlong: "Nami... vi distruggerò tutti quanti..."

Allungò la sua mano palmata e la afferrò per la maglietta.

Nami: "In un qualunque altro giorno sarei scappata terrorizzata, ma non oggi. Oggi la paura non vive più in questa isola. È finalmente arrivata al tramonto la tirannia degli uomini pesce".

Alzò il braccio e poggiò la mano sul volto di Arlong. Strinse con le dita imbevendole di tutto ciò che aveva dentro di sè.
Arlong urlò di dolore afferrandole il polso e piegandosi in ginocchio.

Nami: "Ci sono voluti 8 lunghi anni e quattro ragazzi per farmelo capire, ma finalmente so che posso essere abbastanza forte per proteggere le persone a cui voglio bene".

Caricò l'altro pugno e sbattè la faccia di Arlong sul terreno. Pezzi di piastrelle schizzarono da tutte le parti e l'uomo pesce perse i sensi sconfitto una volta per tutte.

L'incubo era finito. Arlong era stato battuto. L'intera isola doveva saperlo e la felicità poteva essere respirata tra la gente che aveva assistito a quella battaglia.

I festeggiamenti però vennero interrotti dall'arrivo del tenente Nezumi e della 16° flotta della marina.

Nezumi: "Molto bene. Non mi sarei mai aspettato uno spettacolo del genere. La ciurma di Arlong sconfitta... Così potrò accaparrarmi anche i tesori di quel pirata".

Appena Nami sentì quelle parole prese il suo bastone e si avvicinò al marine.

Nezumi fece un passo indietro.

Nezumi: "Non ti permetterai... sono un tenen..."

L'ultima parola venne bloccata dal colpo della navigatrice che lo fece volare fin dentro la piscina.

Tornato a riva continuò ad imprecare.

Nezumi: "Questa me la pagherai. Tu non sai chi ti stai mettendo contro".

Nami si accovacciò e disse: "Forse non ci siamo capiti. Ora tu arresterai Arlong e la sua ciurma, te ne andrai lasciando il suo tesoro alla popolazione e ridandomi quello che mi hai sottratto".

Nezumi: "Non ci penso nemmeno".

Nami lo tirò fuori dall'acqua e cercò di essere il più convincente possibile.

Pochi secondi dopo il tenente, pieno di lividi e con qualche dente in meno, accettò la proposta e se ne andò.
Non appena si riprese chiamò il quartier generale per avvertire della presenza di una nuova ciurma pirata molto pericolosa e richiese una taglia su di loro.

I festeggiamenti continuarono tutta la notte. I pirati di Rufy cappello di paglia erano gli eroi dell'isola e Nami potè finalmente dire, senza inganni e senza bugie, di essere il loro navigatore.

"Partirai con loro quindi?" Chiese Nojiko di fronte alla tomba di Bell-Mère.

Nami: "Si. Non mi sembra vero poter dire di avere dei compagni. Bell-Mère hai visto? Finalmente potrò essere felice, d'ora in poi riderò sempre e sarò libera".

Nojiko: "Entrare nella Grand Line sarà pericoloso".

Nami: "Si lo so. Ma ho degli amici con me e ci proteggeremo a vicenda. Poi sono sicura che Bell-Mère sarà sempre vicina a me. Ogni volta che combatterò, lei sarà lì ad aiutarmi e a darmi forza".

Le avventure di NamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora