Capitolo 43

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La luce mattutina che passa attraverso gli interstizi  delle veneziane mi sveglia dal mio sonno profondo.

Mi volto per vedere se c'è Matt e lo vedo con la bocca semichiusa, lo lascio dormire e infilo i pantaloncini e la t-shirt che indossavo ieri. Mi dirigo in in bagno; noto il pavimento in marmo, come del resto tutta la piccola casa, e le pareti in resina, il bagno è piccolo ma è funzionale. Apro il rubinetto del lavabo e comincio a lavarmi la faccia; finalmente mi sento più lucida. Vado verso la cucina, dove i miei genitori preparano la colazione e si fanno le coccole. Mi piace sapere che i miei genitori nonostante tutti i problemi non si sono mai stancati di amarsi.

Loro ad un certo punto mi notano e mi salutano con un caloroso sorriso, io ricambio il sorriso e vedo i buonissimi pancake sul tavolo. 

"Mamma sono per me questi?" le chiedo golosa

"Certo" dice ridendo

"Ti amo" le dico prima di tuffarmi nella meraviglia delle meraviglie, altro che la fabbrica di cioccolato.

Poco dopo mi raggiunge Matt e dopo aver dato il buongiorno ai miei genitori, mi stampa un dolce bacio sulle labbra.

Dopo aver finito di mangiare dico a voce alta così che i miei genitori e Matt possano sentirmi

"Ehm... mamma, papà, vorrei dirvi che oggi io e Matt avevamo in mente di andare a Miami così da poter dire a Jack di venire con me qui... e parlare con i miei genitori adottivi. Così da evitare di preoccuparsi di più.. Quindi nulla. Volevo informarvi." 

"Cara, fai ciò che ti senti di fare, tu non sei obbligata a restare qui, anche perchè le nostre situazioni economiche non sono tra le migliori, e so che ti eri abituata ad una vita del tutto diversa, quindi se preferisci restare la non ti devi sentire in dovere di stare qui" Risponde mia madre con un dolce sorriso

Il punto è che io non mi sento obbligata a restare qui, io voglio restare con la mia famiglia, e non ho più intenzione di tornare a vivere in Italia, ne tanto meno a Miami, quindi ho già preso la mia decisione... io resterò qua.

"Mamma, davvero io non ci voglio tornare a Miami e nemmeno in Italia, voglio restare qui con voi, non mi sento obbligata a restare qui mamma, io ho deciso che voglio restare qui con te e papà, e non ho intenzione di lasciarvi. E per quanto riguarda la situazione economica ci penso io mamma, e poi non mi interessa dei soldi, mi interessa solo dell'amore, i soldi non sono tutto, quindi mamma stai tranquilla." La rassicuro ricambiando il sorriso 

Io e Matt abbiamo deciso di andare per le strade di New York prima di partire per tornare a Miami. Le strade di New York sono affollate e c'è molto traffico, ma è bellissima.

Siamo andati a comprare un paio di vestiti dato che dovrò tornare a Miami oggi e non voglio dare l'aspetto di una scappata di casa, so che è così ma ripeto non voglio apparire come tale.

Prima di partire mi sono fatta una doccia veloce e ho salutato i miei genitori promettendo che li avrei chiamati non appena saremmo arrivati a Miami.

C'è un silenzio assordante in macchina quindi decido di mettere un pò di musica, Matt ad un certo punto toglie la musica e mi dice

"Scusa ma non mi va di ascoltare la musica.. non potremmo parlare?" 

"Di cosa dovremmo parlare?" lo guardo io confusa aggrottando le sopracciglia.

"Beh di tutto questo, cioè abbiamo combinato un bel casino. E in così poco tempo è successo così tanto; voglio dire... ci siamo messi insieme, abbiamo ritrovato i tuoi genitori... Come faremo a dirlo ai tuoi genitori.." 

"..Nel modo in cui lo hai appena detto" Lo fermo

"Matt davvero, io non ho nessun problema a dire ai miei genitori ADOTTIVI come stanno le cose... so che Jack mi darà ascolto perchè... cioè... perchè mai non vorrebbe rivedere mia madre e mio padre" aggiungo mettendo in evidenza la parola adottivi dato che prima non aveva detto un piccolo particolare, anzi un grande particolare, fin troppo grande. Ok la smetto.

Lui sospira mantenendo lo sguardo fisso sulla strada e stringendo forte il volante, cercando di calmarsi, così forte che le nocche gli diventano bianche.

"Cloe, io ho paura di perderti" dice d'un tratto rompendo nuovamente il silenzio che si era creato.

Io mi giro di scatto verso di lui e gli dico scioccata

"Matt ma cosa dici... non mi perderai, pensi davvero che tornerò da Nash?! ma scherzi spero! Matt, Nash mi ha mentito sulla nostra relazione, perchè mai dovrei perdonarlo, e poi Matt sei stato proprio tu a dirmi di tornare a Miami per parlare ai miei "genitori", e ora hai paura.."

"Cloe lo so cosa ho detto, l'ho detto perchè voglio fare la cosa giusta, ma ho avuto paura quando te l'ho detto, ero praticamente sicuro che quando rivedrai Nash tornerai da lui... Cloe io... l'unica cosa che non vorrei, è che te ne vai" ammette voltandosi ogni tanto verso di me.

Io sono scioccata dalle sue parole, non può pensare che io tornerò da Nash, perchè non sarà così. Dopo tutte le bugie che mi ha raccontato, giorno per giorno mi ha sempre mentito, era tutto pianificato nei minimi dettagli. E come può dire ancora che mi ama?

"Matt, ti prego. Smettila. Non voglio più sentirti dire simili stronzate. Va bene? non ti voglio più sentir dire che io tornerò da Nash, andrò da lui, questo si, ma gli spiegherò come stanno le cose. E gli spiegherò che non tornerò da lui; non dopo tutto quello che mi ha fatto. Va bene?" cerco di calmarlo

Inizialmente sembra che non ci sono riuscita ma poi abbozza un piccolo sorriso ed io faccio lo stesso.

Abbasso il sedile così da poter essere più comoda dato che mi aspettano 18 ore di viaggio.

Ancora non riesco a credere che Matt sia stato così stupido a guidare per 18 ore senza fare il cambio con me.

"Matt" lo chiamo

"si" mi dice

"Questa volta non fare come l'altra volta che ti sei messo a guidare per 18 ore di fila. A metà strada mi svegli e mi fai guidare, non voglio farti morire di sonno inutilmente. Ok?" lo fisso con sguardo minaccioso

Lui si volta per un pò verso di me. Mi fissa. E poi torna a guardare la strada

"Nah. Non sembri in grado di guidare. Ti stancheresti dopo 1 ora" mi dice con sguardo di sfida

Io mi alzo subito dal sedile 

"Cosa?! mi prendi in giro?" faccio l'offesa

Lui mi fissa e poi mi dice

"Dai.. non mettere il broncio ora. Se farai la brava dopo ti compro il gelato" Mi prende in giro Matt trattandomi come una bambina di quattro anni.

Io mi giro verso di lui e sbuffo.

"O forse... se mi dai un bacio allora forse ti faccio guidare" Io sorrido finalmente e poggio le mie labbra sulle sue. Si stacca leggermente. Accosta e poi mi prende il viso tra le mani e mi bacia togliendomi il fiato.

"Così va meglio" mi dice sorridendo e continuando il bacio. Un bacio perfetto. Non ne avrò mai abbastanza dei suoi baci, non ne avrò mai abbastanza di lui.


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