8.

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"Mi sto innamorando di te"


Queste parole colpirono Ermal in pieno petto, rimbalzando dritte contro il cuore, che iniziò a battergli all'impazzata. Fabrizio innamorato di lui? Davvero?

"Anche io mi sto innamorando di te, per quanto assurdo possa sembrare"

Perché la situazione era davvero surreale. Si conoscevano appena, eppure era come se fossero legati da anni. Come se si conoscessero da sempre.

"Sappiamo così poco l'uno dell'altro..."

"Ermal, quello che so di te mi basta. Non mi devi altre spiegazioni"

"Ho paura"

"Di che cosa?"

"Di tutto questo. Ho paura che possa finire, che tu ti possa stancare di me. Sei la prima persona a cui mi affido e ho paura di venire calpestato"

"Come potrei stancarmi di te?"

"Non lo so...". Ermal sembrava ancora più piccolo dei suoi sedici anni in questo momento. Si sentiva insicuro. Odiava le situazioni di incertezza, voleva sempre avere tutto sotto controllo.

"Non pensare a domani, concentrati su oggi. Quello che succederà domani lo decideremo insieme", dicendo questo Fabrizio strinse il giovane tra le braccia, accarezzandogli i capelli. "Fidati di me, ti chiedo solo questo"

Il giovane annuì, appoggiando poi la fronte al petto dell'altro. Stettero così a lungo, fino a che entrambi non si addormentarono.



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*3 mesi dopo*

Era una domenica mattina come tutte le altre, ma nell'aria c'era qualcosa di diverso. Era il compleanno di Fabrizio ed Ermal voleva rendere quella giornata speciale. Aveva lavorato su un nuovo testo, approfittando dei momenti di solitudine dati delle esibizioni del musicista. Fabrizio spesso ci era rimasto male del fatto che il giovane non volesse assistere ai suoi concerti, ma Ermal era abile nell'ottenere quello che voleva.

Ermal non aveva mai suonato o cantato davanti all'altro. Si sentiva insicuro: non abbastanza bravo per competere ai livelli del musicista. Spesso il maggiore aveva insistito, pregandolo di fargli sentire qualcosa, ma il giovane aveva sempre rifiutato. Per questo motivo, si sentiva ansioso. E se non gli fosse piaciuta? E se avesse stonato?

Il giovane era già in piedi da ore, quando il musicista lo raggiunse in cucina. Aveva i capelli più arruffati del solito e gli occhi ancora impastati dal sonno, ma ad Ermal parve la visione più bella del mondo.

"Buongiorno ricciolì"

"Buongiorno anche a te"

"Buon compleanno"

Fabrizio sorrise. Non festeggiava il suo compleanno da anni. Anche se odiava ammetterlo, era solo come un cane. Era dal giorno del suo diciottesimo compleanno che nessuno gli faceva più gli auguri. I suoi genitori l'avevano tagliato fuori dalle loro vite quando il ragazzo aveva deciso di ritirarsi dal programma di riabilitazione e molti dei suoi amici erano già passati a miglior vita. Quel ragazzo incontrato per caso era l'unica cosa che gli desse la forza di alzarsi la mattina.

"Grazie piccolè" rispose dopo un attimo di esitazione, dandogli un leggero bacio sulla guancia.

La giornata passò tranquilla, fino al momento in cui Ermal decise di dare a Fabrizio il suo regalo. Si sentiva terribilmente ansioso. Inspirò profondamente ed iniziò a cantare, tenendo stretta la sua chitarra, come se fosse un'arma.

Cerco solo il modo di trovare la pace che non ho [MetaMoro]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora