le sirene ed il calice della pace

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Capitolo 41

Mi risveglio a fatica,mentre un martellante dolore alla testa mi stordisce. Quando però mi rendo conto di essere sott'acqua per l'assenza di aria all'interno dei miei polmoni, apro gli occhi terrorizzata e ,se non avessi la bocca imbavagliata, credetemi, avrei gridato. Cerco di muovermi,ma mi ritrovo legata all'albero maestro di uno dei relitti visti non so quanto tempo fa,insieme a Chiara ed Aurora. Le ragazze mi indicano di guardare davanti a me: le sirene fendono l'acqua con le loro code velocissime e con le loro grida continuano a stordirci. Non le sopporto più. Strizzo gli occhi infastidita. Il loro canto -se così vogliamo definirlo, non rompe soltanto i timpani:  sento il mio cuore e quello delle mie compagne battere come non vai, la paura si diffonde dentro di me e sentirlo non fa altro che diminuire la mia speranza. Capisco perché nessuno è mai tornato vivo e vegeto da qui. È per quel canto che ti fa credere di aver perso anche prima di cominciare, infatti la mia mente è invasa da immagini del braccio sanguinante di Nyco, di lui che finge di star bene. Io devo salvarlo.
All'improvviso tutto cessa e le mie orecchie sono come ovattate. Perfino la vista vacilla. Pian piano che questa ritorni come prima, si slancia davanti ai miei occhi la figura di una di loro, una sirena dai denti affilati ed innunerevoli. "Chi saranno mai queste sciocche viaggiatrici che vogliono morire in giovane età?"  Chiede lei suscitando altre grida delle sue compagne. Mi rendo conto solo adesso dei tridenti che ci sfiorano appena la gola. Se deglutisco me la taglio. "Chi parlerà di voi? Vediamo... te!"  Il tridente taglia la guancia di Aurora, andando poi a spezzare il panno che le copriva la bocca. Le gocce del suo sangue si confondono con l'acqua e salgono pian piano in superficie,ma la sirena coglie l'occasione per odorarle. Sembra confusa.  "Sembra sangue reale."   "E lo è!" Sbotta Aurora.  "Lasciateci andare!"   "Taci! Voglio assaporare quello delle altre"  senza neanche darmi il tempo di riflettere sul sgnificato di quell'assaporare, fanno lo stesso taglio a Chiara. Per quanto riguarda me, sentono già a pelle che con l'acqua non ho niente a che fare. "Tu... sei fin troppo calda. L'acqua attorno al tuo corpo bolle lievemente"  il dente dell'arma preme ancora di più sulla mia gola,ma io non oso distogliere gli occhi da quelli della sirena.  Lei mi prende per il mento con la sua viscida mano,mi osserva. "Ha gli occhi rossi... oh, sorelle! Guardate un po' qua! Una dominatrice del fuoco sott'acqua ! Voleva sicuramente morire!"  Mi toglie la pezza alla bocca, tagliandomi le labbra. Sento il gusto del sangue. "Anche qui sangue reale... sarete sicuramente dei vampiri ad avere sangue che non vi appartiene in corpo. Dimmi, come preferisci finire il resto dei tuoi giorni? Gola o stomaco tagliato? Se vuoi entrambi"  le sirene attorno esultano come se si trattasse di gladiatori nell'arena. Ma io non gliela do vinta.  "Io non voglio morire, ma salvare una vita."  Le sirene fanno silenzio. Quella che ho di fronte la prende come una sfida e mi fa un altro taglio alla guancia. "Come osi?"   "Io oso eccome. Non siamo qui per portare male, solo per salvare una vita a noi molto cara e probabilmente anche a voi se solo ci permetteste di spoegare."   "Vorresti farmi credere che siete davvero di sangue reale?"   Aurora interviene spostando l'acqua davanti a se con violenza e con essa anche la sirena che la minacciava. " Aprite bene le orecchie! Siamo le discendenti dell'Unione e per salvare un nostro amico abbiamo bisogno di un oggetto che pensiamo abbiate voi" "Quale oggetto?"  Ancora non ci credono "Il calice della pace" spiega Chiara calma. Il silenzio totale fa rilassare le nostre povere orecchie. La sirena ringhia e giurerei di percepire paura in lei.  "Non è un calice della pace, ha portato odio e sconforto nelle nostre acque solo per il desiderio di possederlo. Adesso è nostro e non permetteremo che venga nuovamente usato per distruggere il nostro popolo!" Tutte le sirene dichiarano il loro consenso emettendo le loro grida.  "Perchè cosa è successo?" Chiede Chiara comprensiva e realmente interessata. I volti di tutte le sirene assumono un'espressione distrutta, per quanto la fisionomia sia quella di un mostro. "Prima di raccontare il tutto ho bisogno che mi dimostriate di essere discendenti dell'Unione."  "Come?"  "Dovete essere voi a trovare un modo."  Sbotta la creatura già stringendo il tridente tra le mani.  Poi ho un'idea... le mani. Certo! "Io so come dimostrarlo"  annuncio. Le ragazze mi guardano confuse. "Come?"  Mi chiede la sirena afferrando la mia maglia minacciosamente. "Ho bisogno che lei stringa le mie mani. Le mostrerò i miei ricordi."   Aurora mi ammonisce con lo sguardo, facendomi intendere che è rischioso. Effettivamente non ho mai fatto una cosa del genere. Ho soltanto visto i ricordi di Nyco,ma non deve essere poi così difficile... o almeno lo spero. La sirena cede il tridente alla sua compagna dopo aver tagliati le mie corde con lieve esitazione per poi stringere le mie mani. "Bene... chiuda gli occhi."  Le ordino e lo faccio anch'io. Faccio respiri profondi... come faccio a far vedere i miei ricordi alle altre persone? Mi concentro e penso soltanto a creare un collegamento tra me e la sirena, come ho fatto con Nyco. Ci rriesco ,sento solo i suoi pensieri. Prima che i suoi di ricordi possano toccarmi, mi concentro su tutto quello che ho passato per arrivare fin qui. Le stringo ancora più forte le mani,non so nemmeno se le faccio male. Ma raggiungo il mio obbiettivo e condivido tutte le nostre avventure con lei. Non appena ho terminato, prima che la soddisfazione mi rincuori, i rumori di ciò che mi circondano mi piombano addosso e non riesco più a stare a galla. La sirena però è pronta a reggermi. Sollevo lo sguardo stupita e lei non sembra più arrabbiata, anzi è pentita.
"Sorelle, abbassiamo le armi! Dicono la verità!"  Anche Chiara e Aurora vengono slegate. Si massaggiano le braccia doloranti. "Adesso potremmo gentilmente sapere perché siete tanto ostili?"  Chiede Chiara cautamente. La sirena annuisce, per lanciare un comando. Dice di azionare qualcosa,non ho capito esattamente cosa. Fatto sta che di colpo le vele delle navi si distendono, come se guidate dalla stessa corrente, fino a formare un vero e proprio tetto. Ma ci stupiamo maggiormente quando abbassiamo lo sguardo. D'un tratto quelle orribili bestie si trasformano  in fanciulle bellissime, dai lineamenti dolci e innocenti. Sembrano tutte delle ragazzine e la loro fanciullezza viene smorzata soltanto dalle armature lucenti e dai tridenti. "Vedete come siamo adesso? Belle. Vere sirene. Raggiungiamo questa forma , quella che dovremmo avere, solo quando i raggi del sole non toccano la nostra pelle. E tutto questo sapete perché? Per colpa di quello stupido calice e di uno stupido umano!"  Gli occhi della sirena si riempiono di lacrime ed il silenzio si fa pesante. Mi rendo conto che non c'è nemmeno un tritone  e sento che questo sia legato alla storia che stiamo per sentire. I relitti vogliono comunicarmi qualcosa... qualcosa di molto vicino alla morte. "Chi era quell'umano?" Chiedo io.  Si fa largo tra le guardie la più bella di tutte loro, forse la più bella di tutte le creature che avessi mai visto , dai lunghi ricciolo biondi e la pelle che sembra quasi di porcellana.  L'unica pecca sono i suoi totalmente bianchi: è cieca. " oh, voi lo conoscete bene. " dice la sirena fermandosi davanti a noi. "Un tempo umani e sirene erano in ottimi rapporti, ma per colpa sua è andato tutto perduto ... per colpa mia. Si chiamava Set ed è stato prorpio lui a ridurre in questo stato il mio popolo. Io sono l'unica a non essere stata colpita dal maleficio. Per amore, per un folle amore nato tra me e lui, un amore che per lui era solo una scusa, ho condannato i miei fratelli. Voleva il calice, e mi ha usata per ottenerlo,ma non ci è mai riuscito.  L'ho protetto con tutte le mie forze perdendo per sempre l'opportunità di vedere crescere il mio popolo, di vedere i colori del mare, un mare che all'esterno è stato rovinato. Quel calice è essenziale per far sì che lui possa trionfare, ma appartiene a noi e non permetteremo che succeda una seconda apocalisse. Per quale.motivo dovrei darlo a voi? Solo.perché siete discendenti non vuol dire che non commettete errori."  "Ha ragione, vostra altezza"  interviene Aurora. "Ma noi non vogliamo portare distruzione al vostro popolo, vogliamo solo salvare la vita del discendente celestiale e bianco per l'esattezza, che è come sapete colui che è destinato a fronteggiare Set, uomo che tanto odiate. Ma apparte questo, voi avete parlato di fratello, di popolo... di famiglia. Nyco fa parte della nostra famiglia. Aiutateci vi prego, promettiamo di non rivelare a nessuno dove vi troviate e...aspettate un secondo, se un tempo uomini e sirene erano grandi amici, perchè noi non sapevamo della nostra esistenza?" "Perchè il calice ha fatto sì che il popolo che lo custodiva fosse dimenticato. Solo la discendente di Angel poteva saperlo, perchè era l'unica rappresentante del nostro elemento . Dunque questo...em, Nyco, giusto?"  "Sì."  "Bellissimo nome per chi ne conosce il significato. Comunque, dicevamo, come può il calice salvarlo?"   "È stato morso da una Serpe per salvarmi" ammetto colpevole.  "Un puro di cuore, dunque."  Conclude la bellissima sirena.  Guarda le sue compagne e alla fine tutte annuiscono d'accodo. "Esaudiremo il vostro desiderio ad una condizione" "Quale?" "Dovrete superare una prova che ci permetterà di capire che animo avete." "Va bene. Ma potremmo gentilmente sapere che ore sono?" Chiede Chiara ricordando la nostra scadenza.  "Mancano due ore al tramonto" "E abbiamo un ora di tempo prima che la pianta che ci permette di respirare non faccia più effetto"  ricorda Chiara "Cosa?!"  Abbiamo meno tempo del.previsto. Nyco ha meno tempo del previsto. "Ebbene seguiteci"  obbediamo senza esitare, anzi mettiamo fretta, anche se le sirene, ritornate al loro stato mostruoso, risultano essere più che veloci.  Nuotiamo per almeno dieci minuti senza mai scorgere la loro città subacquea . Percepisco la loro paura ancora persistente e scommetto che hanno scelto apposta una strada che non faccia capire dove vivano per l'esattezza. "Eccoci"  annuncia la regina indicando sotto di noi  una grotta sotteranea la cui entrata è coperta dalle alghe. Perché mi sale l'ansia?
Entriamo nella grotta dove l'acqua gelida ci impedisce di muoverci come vorremmo. Le sirene toccano dei cristalli alla.parete, che si illuminano lievemente mostrandoci la galleria. È piena di scheletri umani. Io e le ragazze ci imponiamo di guardare dritto senza attenzionare i cadaveri ,o i pesci predatori che ne divorano altri. Spero solo di uscire da qui il prima possibile.  Ci fermiamo in prossimita di una sala, illuminata da criastalli bianchi che si accendono non appena la regina solleva le braccia. Davanri a noi, ai erge una specie di altare con al di sopra tre enormi cristalli, uno verde, uno rosso ed uno blu.  La regina comincia a spiegare il da farsi.  "Dovrete riuscire a scoprire quale di questi cristalli contiene il calice utilizzando la sincerità, la bontà nel rispondere ai quesiti che ogni cristallo vi porrà, grazie ai quali capirete qual è quello giusto." ci avviciniamo esitanti ed un po' preoccupate. Che domande potrebbero mai porci dei cristalli magici? Improvvisamente  s'illumina il cristallo rosso che sembra direzionare la sua luce verso Chiara. Credo che la domanda sia per lei. "Chiara, perchè mostri tanta insicurezza, quando il tuo animo è come quello di un leone, forte e coraggioso?"  
la domanda si formula nella nostra testa, come se fosse un pensiero remeditato, nato da un lungo periodo di riflessione, tanto che non ci stupiamo poi granché. Chiara diventa rossa di colpo, ci guarda indecisa su come rispondere. Poi però fa un bel respiro, stringe i pugni. "Perchè... in realtà non lo so con precisione. Non riesco a capirmi, ad essere sincera,però penso che probabilmente riesco a tirar fuori il mio coraggio solo nei momenti in cui ce n'è effettivamente bisogno. Anche lì la paura persiste, la mia continua ansia. Paura di che? Non lo so... forse di non essere all'altezza. Io sono sempre stata più fragile rispetto agli altri e ,a dirla tutta, non odio questa mia caratteristica. Forse... forse ho solo paura che la odino gli altri, tutto qui. Ricordo che da piccola ero l'unica a correre da Bet per i miei incubi. Volevo dormire con lei , mentre gli altri non lo facevano mai e molto spesso sentivo gli studenti giudicarmi fifona o poppante. Io non mi reputo tale. Non lo sono. Sono solo sensibile,molto. Tutto qui." Chiara si asciuga velocemente le lacrime nel pensare a Bet. "Oh,Chiara.."  Aurora l'abbraccia di colpo. Non sapevo che Chiara avesse tutte queste difficoltà nell' esprimere ciò che pensa. Involontariamente, riesco a vederla da bambina mentre la prendevano in giro ,vedo la sua chioma arancione svollazzare mentre lei corre a chiudersi in biblioteca. Da sola. La raggiungevano spesso Sem, Aurora, Rych, ma per la maggior parte lei si esercitava con gli incantesimi che imparava dai libri senza l'aiuto di nessuno. Forse neanche per loro la vita è stata facile. O almeno per Chiara. Io non penso sia così fragile come pensano tutti, anzi so che ha un grande potenziale.
Si illumina di colpo il cristallo verde, e la sua luce attenziona Aurora. Lei si stacca dall'abbraccio e si prepara ad ascoltare la domanda.
"Aurora, ammetti di odiare Marta per come si comporta con Nyco e di odiarla anche con amica? "

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora