La casa al mare - parte 2

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PIETRO'S POV
Una voce mi chiama, facendomi sussultare. Apro gli occhi lentamente e faticosamente. La prima cosa che noto è quell'oblò, ma poi focalizzo meglio e osservo il paesaggio fuori.
Adesso gli strati di nuvole sono soltanto un lontano ricordo. Siamo finalmente giunti alla nostra meta: Costa Smeralda.
Lorenzo:"Siamo arrivati, siamo arrivati!"
Lorenzo continua a chiamarmi e a scuotermi violentemente.

So che pensate male lettori e in effetti ho pensato male anche io.

Pietro:"Lore, sono sveglio."
Lorenzo:"Finalmente! Hai dormito per tutto il viaggio. Mi sentivo solo."
Dirige il suo sguardo verso un'altra parte, cercando di essere più credibile possibile. Io rido istintivamente.
Pietro:"Sono sicuro che tu abbia occupato il tuo tempo in qualche modo."
Lui mi rivolge lo sguardo e mette il broncio, ma poi subito accenna un sorriso.
Lorenzo:"Stiamo atterrando."
Questa volta è lui che mi prende la mano, tenendomela stretta. Vuole assicurarsi che io non mi spaventi.
Non posso neanche esprimere a parole quanto io ami questo ragazzo, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi enormi, sottolineo enormi, difetti.
Appena l'aereo atterra, ci dirigiamo al gate principale, e istantaneamente usciamo.
Lorenzo:"Ho già chiamato un taxi."
Pietro:"Perfetto, dove ci porterà?"
Lorenzo:"Lo vedrai."
Il tassista arriva, deposita con cautela i nostri bagagli nel cofano del taxi e infine ci accompagna verso la residenza dell'amico di Lorenzo.
Appena arriviamo, notiamo subito i particolari della casa. Mi correggo, non è una casa, ma è una fottuta villa.
Lorenzo:"Io..non..ci credo."
Pietro:"Q-Questa è la casa estiva del tuo amico? Siamo sicuri?"
Lorenzo:"Il numero civico è questo.."
Pietro:"Lore, è una villa gigante con vista mare. È a 50 metri dalla spiaggia."
Osservo la villa esterrefatto.
Paghiamo e ringraziamo il tassista, poi ci dirigiamo nella residenza enorme.
Mi guardo attorno. La residenza si apre con un piccolo giardinetto, dove c'è una piscina altrettanto piccola, ma abbastanza profonda.
La casa è molto luminosa, dato che le mura sono sostituite da vetrate trasparenti che lasciano notare l'arredamento interno.
Lorenzo:"Non mi aspettavo fosse così grande."
Pietro:"È meravigliosa. Posso vivere qui per sempre?"
Lui ridacchia alla mia richiesta irrealizzabile.
Lorenzo:"Ci trasferiamo qua."
Pietro:"Ci?"
Lorenzo:"Ovviamente condividiamo la villa, no?"
Aspetta una mia risposta immediata, ma io lo ignoro.
Lorenzo:"Sei uno stronzo."
Non riesco a trattenermi e infine scoppio in una fragorosa risata.
Lorenzo:"Ah, quindi ti faccio pure ridere?"
Pietro:"Ovvio che condividerei la residenza con te."
Lo bacio a stampo, non lasciandogli nemmeno il tempo di controbattere.
Entriamo nella villa. Sicuramente i nonni del suo amico erano persone moderne. Ogni cosa qui dentro è fatta in vetro soffiato, in cristallo ed è preziosa. Incredibile non abbiano ancora derubato qui.
Lorenzo:"Vado a controllare il piano di sopra."
Pietro:"Va bene. Io mi accomodo."
Dico, andando verso il divanetto bianco in pelle. Sono sicuro che mi piacerà rimanere qui.
Accendo la televisione e inizio a fare zapping tra i canali. Lorenzo invece scende dopo circa cinque minuti.
Lorenzo:"Sopra ci sono due camere, una matrimoniale e una singola."
Pietro:"Io prendo la matrimoniale, tu la singola."
Lorenzo:"Speravo potessimo dormire insieme, come facciamo sempre."
Pietro:"Senza di me ormai non riesci a dormire. Sono il tuo orsacchiotto di peluche?"
Le sue gote si colorano di un rosso massiccio, distogliendo lo sguardo da me, osservando il tappeto che sembrerebbe più un arazzo.
Lorenzo:"Una specie."
Spengo il televisore, non essendoci niente di interessante da guardare.
Lorenzo:"Ti va di farci una nuotata in piscina?"
Pietro:"Ora?"
Lorenzo:"Sì, dai!"
Pietro:"Sono stanco."
Dico io, sbuffando. Lui si avvicina a me e inizia a trascinarmi verso la piscina.
Lorenzo:"Proprio perché sei stanco, è meglio che tu ti rilassi un po'."
Pietro:"Almeno lasciami prendere il costume."
Lui molla la presa sulla mia mano e mi lascia libero arbitrio.
Pietro:"Dove è la valigia?"
Lorenzo:"Camera matrimoniale. Quella in fondo a destra."
Salgo in fretta le scale e recupero il costume. Mi svesto del tutto, rimanendo nudo, poi subito lo indosso.
Anche l'arredamento della camera matrimoniale è davvero raffinato. Sicuramente erano molto ricchi i vecchi proprietari.
La porta, di colpo, si apre.
Lorenzo:"Che stai facendo? Andiamo?"
Pietro:"Sì."
Lo squadro dal basso verso l'alto. Indossa anche lui solo il costume.
Lorenzo:"So che sono troppo magro, ma prometto che farò palestra."
Pietro:"Va bene così. In fondo se facessi palestra, tu non saresti tu. Sei perfetto così come sei."
Mi sorride maliziosamente, ma il suo volto paonazzo è sempre vivido e luminoso.
Lorenzo:"C-Comunque scendiamo."
Corriamo per tutta la casa e infine, uscendo, ci tuffiamo a bomba nella piscina. L'acqua è pulita, sebbene la casa non sia curata da tempo.
Probabilmente qualcuno se ne occuperà durante i mesi.
Sott'acqua si vede tutto, anche se è vuota.
Incontro gli occhi di Lorenzo che si sta dirigendo verso di me. Poi allunga le mani e io gliele stringo più forte.
Anche i nostri corpi si avvicinano di più e mi avvinghio al suo collo. Risaliamo in superficie nella stessa posizione.
Lorenzo:"Ti amo Pietro."
Pietro:"Ti amo anch'io."
Inizio a baciarlo, prima la fronte, poi le guance, le labbra, il collo dove poi inizio a lasciare dei segni violacei che lo marchiano. Adesso è di mia proprietà. Continuo a scendere, raggiungendo il suo petto.
Anche se il fisico non è da palestrato, i risultati non sono così scarsi. Con le mani inizio a sfiorargli i fianchi. Lui mi guarda, come se non avesse capito le mie ovvie intenzioni.
Lorenzo:"P-Piè, che stai facendo?
Pietro:"Non lo capisci?"
Gli dico, mentre continuo a lasciargli dei morsetti.
Lorenzo:"Io non.."
Incontro di nuovo il suo sguardo, ma noto un chiaro senso di paura in lui. Infine, si scosta da me.
Esce velocemente dalla vasca ed entra in casa, senza darmi spiegazioni. Rimango perplesso in acqua, tentando di collegare ogni singola parte e di ricucire i vari fili, unendoli tra loro.
Lo raggiungo con passo felpato.
Sta guardando la televisione, ma in realtà sta pensando a tutt'altro. Il riflesso nei suoi occhi non può mentirmi.
Pietro:"Hey, che ti prende?"
Lui non risponde, ma si limita ad annuire.
Pietro:"Lorenzo."
Lorenzo:"Che cosa?"
Pietro:"Ho detto, che ti prende? Che hai?"
Lorenzo:"Non ho niente, perché?"
Pietro:"Sei scappato da me in acqua."
Lui rimane in silenzio. Dopo qualche attimo, mi risponde.
Lorenzo:"Sono stanco, vado a riposare."
Dopodiché sale le scale e si dirige nella nostra camera.
Non capisco cosa io abbia fatto di sbagliato. Forse non è pronto? Forse non prova davvero quello che provo io per lui?
I miei occhi si fanno lucidi, riflettendo su quest'ultima domanda.
Con ira, indosso i vestiti di stamattina ed esco.
Costa Smeralda è famosa per il suo limpido mare, o almeno così mi hanno detto. E in effetti, è proprio lì che mi sono recato.
Una sottile folata di vento si innalza e scompiglia i miei capelli.
L'odore del mare invade il mio corpo, ripulendolo da ogni sua impurità. Altri antichi ricordi riemergono in me.
Da bambino, una volta stavo per annegare. Fortunatamente, mio padre mi salvò. Da allora il mio rapporto con il mare è di odio-amore.
Da lontano è una visione perfetta, innocente, ma da vicino è un moto capriccioso e ondoso, pieno di misteri e pericoli. È per questo che preferisco la piscina.
Rimango incantato dal paesaggio che si prostra davanti a me. Ormai, le ultime luci del sole stanno calando e il tramonto colora il mare di rosso, giallo e arancione.
Mi perdo in questo mare di infinito, pensando all'unica persona che vorrei vicino adesso.
Lorenzo, perché non sei con me?

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