La festa a sorpresa - parte 2

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PIETRO'S POV
Dopo aver fatto gli auguri a Sascha, di corsa mi sono avvicinato ai tavoli, ricoperti pienamente da patatine, barrette di cioccolato,delle caramelle, altri dolci vari e alcune bibite.
Il bello delle feste è che si può mangiare quanto si vuole.
La musica continua ad assordarmi, inoltre le luci girano in tutta la stanza, creandomi anche un certo fastidio agli occhi.
Per non parlare delle urla dei vari invitati che sembrano essere impazziti del tutto.
Ho sempre preferito la quiete al movimento.
Penso sia meglio rimanere tra pochi amici, pochi, ma buoni.
Non sapendo cosa fare, mi rilasso sul divano e intanto sgranocchio qualche patatina, osservando gli altri invitati.
I Mates, gruppo nel quale fa parte anche Sascha, si stanno occupando della musica e cercano di intrattenere quest'ultimo.
Sabrina invece cerca di farli smettere di creare caos, "altrimenti i vicini si sarebbero arrabbiati".
Mi sembra che abbia detto così.
Giulio e Andre sono al tavolo del salato, ovviamente aggiungerei.
Lorenzo si sta proteggendo dai continui attacchi di Stefano.
Premetto di conoscere Favij.
Ho visto alcuni dei suoi video e mi erano sembrati carini.
Ma niente di più, quindi non capisco come io prima possa essermi stupito così tanto di quello là.
All'improvviso una pallina di plastica mi arriva direttamente in faccia.
Cavolo che male!
Oggi ce l'hanno tutti con me.
Meglio che vada un po' dai gatti che spero non mi colpiscano.
Raggiungo la camera degli sposini, ma dei gatti non vi è nessuna traccia.
La voce degli invitati si sente fino a qui.
Mi avvicino alla finestra e noto il paesaggio al di fuori.
Prima che me ne accorga, sono già sul balconcino, circondato dalla pioggia che scende giù lentamente.

LORENZO'S POV
La festa continua senza fermarsi neanche un secondo.
La musica altissima sembrerebbe sfondare le pareti della casa.
Ad un tratto qualcosa mi colpisce da dietro.
Vedo Stefano intento a lanciarmi vari gingilli.
Lorenzo:"Ma che sei scemo?"
Io, in risposta, inizio a lanciare tutto quel che trovo.
Lorenzo:"Adesso vediamo chi vince."
Continuiamo a tirarci cose, addirittura patatine che assaggio volentieri se riesco a prenderle.
Anche se la festa è bella, dopo un po' tutto questo movimento ti fa stancare.
Dalle altre camere sento rumori molesti.
Spero non stiano distruggendo la casa.
E ancora più comica è Sabrina che cerca di mantenere una certa quiete, con scarsi risultati.
Sascha e Stefano continuano a sparare coriandoli e a urlare.
Questo frastuono mi sta facendo venire un gran mal di testa.
Decido di spostarmi per qualche minuto in un'altra stanza, finché il leggero mal di testa non mi sarà passato del tutto.
Mi dirigo nella stanza di Sascha e Sabrina.
È alquanto colorata.
Da una parte vi sono oggetti e soprammobili rosa, foto appese al muro e cose varie.
Dall'altra parte pupazzi verdi, foto tra amici e altre robe.
Sembrerebbe normale se non ci fosse un armadio mezzo rotto con un buco gigante davanti che lascia intravedere i loro vestiti, anche quelli intimi.
Noto anche un terrazzino, abbastanza piccolo, ma confortevole.
Mi dirigo davanti alla vetrata, poiché qualcosa ha attirato la mia attenzione.
Anzi qualcuno.
È il ragazzo di prima.
Cosa sta facendo fuori che fa freddo e soprattutto sta piovendo?
D'istinto apro la finestra.
Lui si gira, sentendo il suo cigolare.
Lorenzo:"Hey."
Pietro:"Sì? Che ci fai qui?"
Lorenzo:"Dovrei chiedertelo io. Sta piovendo!"
Pietro:"Sta solo piovigginando, inoltre ero venuto solo per riprendermi un po' dai rumori della casa.
Ma non ti devo dare spiegazioni."
Lorenzo:"Ah capisco, anche io probabilmente avrei fatto lo stesso."

Tra noi cade il silenzio, nessuno dei due ha intenzione di parlare.
Lorenzo:"Ehm, scusa ancora per prima. Tu..sai chi sono?"
Pietro:"Sì lo so chi sei. Ma non mi importa."
Lorenzo:"Sei abbastanza nervoso, eh?"
Pietro:"Non sono nervoso, è che mi hai disturbato."
Lorenzo:"Ah scusami, allora me ne vado."
Gli do le spalle e cerco di rientrare, ma lui mi prende il braccio da dietro e mi immobilizza.
Pietro:"Scusa, non volevo essere scortese. Di solito non sono così."
Lorenzo:"So che non sono la persona adatta con cui parlare, anche perché non ci conosciamo, ma hai bisogno di qualcosa? Anche semplicemente chiacchierare?"
Pietro:"No, tranquillo non ho niente. Te l'ho già detto. Sono stati i rumori assordanti."
Lorenzo:"Va bene."
Pietro:"Aspetta, ho qualcosa da chiederti in effetti."
Lorenzo:"Spara."
Mi affaccio alla ringhiera, osservando il parchetto che prima avevo attraversato.
Ora tutte le luci sono accese e si può vedere bene.
Il profumo delle piante bagnate si propaga in tutta l'aria.
È quasi un'aroma rigenerante.
Il vento scompiglia i miei capelli e anche della persona accanto a me.
Qual è il suo nome?
Pietro:"Ti è mai venuto in mente di arrenderti? Di non voler più caricare video? Di lasciar perdere tutto?"
Lorenzo:"Perché questa domanda?"
Pietro:"Per curiosità."
Lorenzo:"Se devo essere sincero, sì. Alcune volte, ma mi è subito passato dalla mente.
Credo che il mio lavoro sia fantastico.
Mi ha portato a conoscere altre persone, viaggiare in tutto il mondo, ma soprattutto rendere felici moltissime persone e me stesso.
Ogni passo che ho compiuto e che compio mi rende sempre più orgoglioso di quello che faccio.
Anche se a volte ci sono stati incidenti di percorso, non mi sono mai arreso, perché credo in me stesso e credo nelle persone che mi seguono.
So che non sarò mai solo finché loro mi accompagneranno in questo bellissimo percorso."
Pietro:"Grazie per la meravigliosa risposta."
Lorenzo:"Ora mi potresti spiegare perché volevi saperlo?"
Pietro:"Mi dispiace, è un segreto."
Lorenzo:"Almeno posso sapere il tuo nome o devo continuare a chiamarti persona con qualche problema sotto alla pioggia?"
Lui inzia a ridere fragorosamente.
Pietro:"Beh, il mio nome è..."
Sabrina:"Ragazzi cosa state facendo qui fuori? Rientrate subito o vi prenderete un raffreddore.
Ma che vi è saltato in mente?"
Pietro:"Scusa mamma."
Lorenzo:"Eravamo solo venuti a riprendere fiato e a rilassarci. La festa è troppo rumorosa."
Aspetta, che strano, non sento niente.
Sabrina:"Sotto la pioggia? Idioti!! Sono venuta a cercarvi per dirvi che stiamo per mangiare la torta."
Lorenzo:"Aspetta ma che ore sono?"
Sabrina:"Sono le 21:30."
Pietro:"Quanto tempo è passato! Pensavo fossero ancora le 20:00."
Sabrina:"Dai venite. Mancate solo voi.
Ah Pietro, aiutami a portare la torta in salotto."
Pietro:"Agli ordini.
Ah, grazie ancora Lorenzo."
Lorenzo:"Non c'è di che."

Pietro, il suo nome è Pietro.
Preferisco "il ragazzo sotto la pioggia", è più misterioso.
Per reazione rido e torno in salotto, aspettando l'arrivo della torta.

PIETRO'S POV
Io e Sabri stiamo portando la torta.
Rivolgo uno sguardo a Lorenzo prima di posarla sul tavolo centrale.
Quelle parole sono state un grande insegnamento per me.
Mi hanno incoraggiato moltissimo.
Non so il perché, ma è così.
Devo soltanto credere di più in me stesso e nelle persone che mi seguono.
Ho deciso.
Non chiuderò ancora il canale, aspetterò un po' di tempo.
Nel frattempo, inizierò a caricare più video, a essere più presente.
Mettiamo le candeline sulla torta e le accendo una a una.
Sascha, insieme ai Mates e a Sabrina, inizia a fare delle foto.
Nel mentre ci sistemiamo tutti intorno alla torta e al festeggiato.
Con grande forza iniziamo a cantare "Tanti Auguri a Te", anche se Sascha spegne le candeline prima del previsto.
Sarà per il prossimo anno.
Sabrina inizia a tagliare la torta al cioccolato e panna e a distribuirla.
Ne prendo un pezzetto anche io, non posso assolutamente perdermela.

Continuiamo tra vari balli e musica a tutto volume.
Ora che mi sono ripreso, tutto sembra più tranquillo e divertente.
Il caos di prima si è ristabilito e posso godermi la festa al massimo.
A volte io e Lorenzo ci rivolgiamo alcuni sguardi, come se stessimo dialogando.
Ho un buon presentimento, chi lo sa?

Siamo arrivati alla fine della festa.
Ci siamo riuniti tutti sotto al palazzo.
Anche se piove ancora, abbiamo preparato una sorpresa per Sascha.
Tudor, suo amico, sta arrivando con la suddetta sorpresa.
Eccolo!
Dietro di lui si innalzano tantissimi palloncini colorati.
Strano non siano scoppiati.
Tudor:"Buon Compleanno Saschaaaa!"
Dopodiché porge a ognuno di noi un palloncino.
3..2..1..
Tutti:"BUON COMPLEANNO SASCHAA!!"
Facciamo volare tutti i palloncini.
Ognuno seguirà la sua strada.
Il vento li porterà da qualche parte sperduta di questo mondo, sempre se non scoppiano prima.
Ma ovviamente il mio si blocca tra i rami di un albero.
OVVIAMENTE, ribadisco.
Improvvisamente, un altro palloncino spinge il mio e riesce a fargli riprendere il suo volo.
Date delle medaglie a quel palloncino.
Lorenzo:"A quanto pare dovrai ringraziarmi di nuovo."
Pietro:"Mh?"
Lorenzo:"È stato il mio palloncino a spingere il tuo."
Pietro:"Tra tutti i palloncini proprio il tuo?"
Lorenzo:"Se non ci credi.."
Pietro:"Ah va bene..grazie signore saggio."
Lorenzo:"Prego ragazzo sotto alla pioggia."
Rido istintivamente.

È stata una bella serata.
Non la dimenticherò mai.
Mi dirigo verso la mia macchina, quando..

A Pietrenzo story Where stories live. Discover now