Verità

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15 marzo 2017

PIETRO'S POV
Lorenzo:"Avvicinati a me."
Mi alzo dalla sedia e mi avvicino al divano.
Ora solo pochi centimentri ci separano.
Pietro:"Hai bisogno di qualcosa?"
Lui continua a fissarmi, perso in qualcosa più grande di lui.
Lorenzo:"Non andare via. Resta con me."
Pietro:"Non me ne sto andando Lore. Stai ancora delirando?"
Ad un tratto, afferra il mio braccio con la sua esile mano, la stessa che prima era appoggiata sulla mia gamba, ma riesce comunque a spingermi verso di lui.
Io sto guardando i suoi occhi, lui i miei.
I nostri nasi si toccano, come l'altra volta.
Solo che ora lui è sveglio e lo sono anche io.

4 ore prima

LORENZO'S POV
Ho appena finito di editare il video che uscirà domani.
Ormai è pomeriggio inoltrato, ma non ho intenzione di muovermi dal divano.
Oggi, stranamente, mi sento più stanco delle altre volte.
Inoltre, il mio naso sta letteralmente congelando, anche se ho acceso il riscaldamento al massimo.
Credo che la pausa a Livigno mi abbia solo portato l'influenza.
Infatti non riesco a smettere di starnutire e va avanti ormai da giorni così.
Eppure mi sono ben coperto.
A causa di tutti i golfini e del giubbotto che indossavo, sembravo avere più chili di quanti ne abbia normalmente.
Molti di più.
Decido di misurare la temperatura, in caso io abbia la febbre.
Aspetto qualche minuto, poi il termometro suona.
《38.3》
Non è possibile.
Non ho giramenti di testa e neanche mi sento così male.
Pensavo di avere solo un po' di raffreddore.
Decido di prendere una tachipirina per allievare la temperatura.
Ammetto che inizio a sentire caldo, molto caldo.
Spengo il condizionatore e per distrarmi accendo la TV.
Come sempre, non vi è niente di interessante da guardare.
Allora decido di giocare a qualcosa e nel mentre provare a registrare un video.

Sto per finire il video, ma non mi sento affatto bene.
Credo che la temperatura, invece di abbassarsi, si stia alzando ancora di più.
Respiro faticosamente e a tratti.
Concludo in fretta il video, lasciando involontariamente la videocamera accesa, dopodiché mi distendo sul divano.
Ho un fortissimo mal di testa e anche se ho spento il riscaldamento, sento ancora troppo caldo.
Non ho più forze, non so cosa mi succede, ma so che la sensazione è la stessa di quella volta in ascensore.
Spero di non svenire, così decido di addormentarmi.
Magari è solo un po' di stanchezza accumulata.

PIETRO'S POV
Mi sto dirigendo a casa di Lore.
In realtà, sono già quasi arrivato sotto al suo palazzo.
Saluto con cordialità il portiere.
Ormai ci conosciamo bene, dato che vengo sempre a casa di Lore.
Busso al citofono, ma nessuno risponde.
In effetti avrei dovuto avvisarlo che venivo.
Decido di chiamarlo.
Compongo il numero e inizia a squillare.
Pietro:"Avanti, rispondi."
Segreteria telefonica.
Damn.
Pietro:"Toni (il portiere), hai visto uscire Lorenzo dal suo appartamento?"
Portiere:"No, sono qui da stamattina, ma non è sceso."
Pietro:"Non risponde al citofono."
Portiere:"È strano, non mi sono allontanato un attimo dalla mia postazione."
Pietro:"Oh no. Ora inizio a preoccuparmi."
Portiere:"Tieni."
Mi lancia le chiavi dell'appartamento di Lore.
Portiere:"Dopo riportamele."
Pietro:"Grazie davvero Toni."
Ormai mi conosce benissimo e sa che può fidarsi di me.
Salgo in fretta le scale, eliminando dalla mia testa l'idea di prendere l'ascensore.
Sto provando a tenermi in forma, lo giuro.
Salgo al suo piano e provo di nuovo a bussare.
Niente.
Inserisco le chiavi per aprire la porta.
Appena la apro, subito la mia agitazione crolla.
Ecco perché non rispondeva.
Quel cretino sta dormendo sul divano beatamente.
Alla scena che provoca tanta tenerezza, onestamente non posso far altro che ridere.
Provo a scuoterlo, ma da lui ottengo solo dei mugolii.
Lorenzo:"Mmmmh"
Pietro:"Hey Lore. Sveglia."
Lorenzo:"Chi mhhh è?"
Pietro:"Sono Pietro."
Lorenzo:"Pietro chi? Non conosco nessun Pietro."
Pietro:"Smettila cretino."
Lorenzo:"Dai lasciami dormire. Ma come hai fatto a entrare?"
Pietro:"Toni."
Lorenzo:"Non riesco a crederci che tu abbia convinto Toni a darti le chiavi di casa mia."
Pietro:"Ehm sì, è andata proprio così."
Lorenzo:"Comunque sono stanco, non mi sento affatto bene."
Pietro:"Perché? Che hai?"
Lorenzo:"Sono malato. Ho la febbre."
Subito mi allontano da lui.
No health, no party.
Lorenzo:"Grazie eh."
Io rido istintivamente.
Pietro:"Scusa, ma non voglio i tuoi germi."
Lorenzo:"È solo che..è solo che faccio fatica a respirare."
Pietro:"Fammi controllare."
Metto la mano sulla sua fronte per controllare la temperatura.
Pietro:"Oddio scotti. Hai preso qualcosa?"
Lorenzo:"Sì, ma non è cambiato niente."
Pietro:"Questi sono i residui della vacanza a Livigno."
Lorenzo:"Ma dai. Sento ancora più caldo di prima."
Pietro:"Aspetta, so cosa fare."
Vado in camera sua e prendo la coperta.
In questi casi, bisogna coprirsi.
Gliela stendo su tutto il corpo.
Lorenzo:"Ma che sei scemo?"
Pietro:"Bisogna rimanere al caldo. E non comportarti come un bambino."
Lui distoglie lo sguardo, sapendo che io ho ragione.
Lorenzo:"Puoi prendermi qualcosa da bere?"
Pietro:"Certo."
Prendo un bicchiere d'acqua e glielo porgo.
Lorenzo:"Grazie."
Rimango in silenzio, mentre lui beve.
Poi inizia a parlarmi.
Lorenzo:"Piè, non mi sento bene."
Inizia a urlare e ad agitarsi come un bambino.
Pietro:"Ho capito Lore."
Lorenzo:"Mi gira la testa."
Pietro:"Così mi fai preoccupare."
I suoi occhi sembrano essere più spenti del solito.
Continua a lamentarsi, senza mai prendere fiato.

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