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16 marzo 2017

PIETRO'S POV
Apro faticosamente gli occhi.
Osservo il soffitto.
Mi accorgo che non è lo stesso di camera mia, poi ricordo di non essere a casa mia.
Di fatti, appena mi giro, noto Lorenzo ancora dormire beatamente.
Anche questa volta abbiamo dormito insieme, ma probabilmente non se n'è nemmeno accorto.
I miei capelli si intrecciano con i suoi, creando sfumature più scure e più chiare.
La sua mano è appoggiata al mio petto.
Probabilmente se fosse sveglio, riuscirebbe ad avvertire i battiti sempre più incalzanti del mio cuore.
Con delicatezza, sfioro la sua guancia, e inizio ad osservare il suo costante sorriso, anche quando dorme.
Perché è così fottutamente perfetto?
Faccio sparire ogni pensiero dalla mia testa e cerco di alzarmi lentamente per non disturbarlo.
Di colpo, avverto qualcosa stringermi il polso.
A causa della sua stretta, cado incidentalmente su di lui.
Rialzo la testa e incontro i suoi occhi marroncini a un singolo centimetro di distanza da me.
Arrossiamo entrambi e io mi scosto subito.
Lorenzo:"B-Buongiorno.
H-Hai dormito qui?"
Pietro:"Sì, il dottore mi ha chiesto di restare con te."
Lorenzo:"Capisco."
Sembra freddo.
Spero non ricordi niente di ciò che è successo ieri sera.
Glielo devo chiedere.
Pietro:"Hey Lore, ti ricordi qualcosa di ieri?"
Lorenzo:"Non particolarmente."
Pietro:"Sicuro?"
Lorenzo:"Sì.."
Pietro:"Va bene."
Farò finta di crederci, ma non mi sembrava affatto convinto.
Pietro:"Come ti senti oggi?"
Lorenzo:"Bene. La febbre è scesa."
Pietro:"Fortunatamente."
Lui prova ad alzarsi, ma io lo trattengo subito.
Pietro:"Non sforzarti."
Lorenzo:"Devo caricare il video di oggi."
Pietro:"Lo carico io dopo, non preoccuparti."
Lorenzo:"Va bene.."
Il silenzio governa su di noi e come la gravità, mi sta schiacciando sul pavimento.
Pietro:"Ehm, preparo la colazione?"
Lorenzo:"Non ho fame."
Pietro:"Sicuro?"
Lorenzo:"Ti ho detto qualcosa ieri?"
Subito mi immobilizzo. Non saprei cosa rispondere.
Pietro:"Ehm, hai detto tante cose ieri."
Lorenzo:"Sì, intendevo, ho detto qualcosa che non dovevo dire?
La sua domanda è chiara e diretta.
Tuttavia, il segreto deve rimanere tale.
Decido di mentirgli.
Pietro:"No, non hai detto niente. Solo stupidaggini. Deliravi."
Lui tira un sospiro di sollievo.
Evidentemente ci ha creduto.
Io non voglio domandargli il perché di questa domanda.
So di sapere già.
Infine mi sorride, come se non fosse accaduto niente.
Lorenzo:"Anzi, mi è venuto un certo languorino. Prepariamo qualcosa."
Pietro:"Rimani lì. Ci penso io."
Appena mi giro, noto una videocamera, appoggiata al mobiletto di fronte al divano.
La flebile luce, proveniente dalla videocamera, continua a spegnersi e riaccendersi.
Pietro:"Lore, per caso hai lasciato la videocamera accesa?"
Lorenzo:"Che cosa?"
Pietro:"Stavi registrando qui ieri?"
Lorenzo:"Sì, ho acceso la console per giocare, quindi ne ho approfittato per registrare."
Pietro:"Allora penso tu l'abbia lasciata accesa."
Lorenzo:"Perfetto! Ora mi tocca caricarla di nuovo."
Sgrano gli occhi, appena realizzo il contenuto della videocamera.
Lorenzo:"Aspetta! Ciò significa che posso vedere cosa è successo ieri, così posso ricordare."
Pietro:"P-perché? A che ti serve?"
Lorenzo:"Voglio vedere che cosa facevo o dicevo."

Il mio cuore sobbalza a sinistra e a destra, causandomi dolore.
Ieri sera sono successe troppe cose.
Troppe verità salite a galla e troppi gesti compiuti.
Se lo vedesse, capirebbe che ho mentito.
Devo cancellare la registrazione ad ogni costo.
Pietro:"Allora, che vuoi mangiare?"
Smorzo un sorriso, cercando di cambiare discorso.
Lorenzo:"Controlla nel frigo."
Pietro:"Ho già visto, è vuoto praticamente."
Lorenzo:"Ho la soluzione. Ordiniamo."

La maggior parte delle volte sarei d'accordo con lui, ma oggi sono particolarmente contrariato.
Ho bisogno di tempo per cancellare la registrazione.

Pietro:"No dai. Vado un attimo a fare la spesa. Cuciniamo qualcosa insieme."
Lorenzo:"Va bene."
Pietro:"Tu resta lì fermo. E non vedere niente senza di me."
Lorenzo:"Tanto la videocamera è scarica, devo ricaricarla. Ma perché?"
Pietro:"Perché voglio ridere anche io di te."
La scusa più plausibile che subito mi è balenata per la testa.
Lorenzo:"Vai a fare la spesa vai, cretino!"
Io rido forzatamente ed esco di casa senza neanche cambiarmi, dato che ho dormito con i vestiti che ho indossato ieri.

A Pietrenzo story Where stories live. Discover now