28; Harper

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"Piccola" mi sentii sussurrare all'orecchio "Piccola sveglia" continuò dolcemente a chiamarmi, lasciando un bacio sulla mia spalla.
"Mh" mugolai aprendo gli occhi lentamente.
"Buongiorno amore mio" disse Logan, lasciandomi un bacio sulla guancia.

Uno dei migliori risvegli di sempre.

"Buongiorno signor Henderson" risposi, girandomi dall'altra parte del letto, incontrando il suo bellissimo viso.
"Dormito bene?" chiese lui, accarezzandomi la guancia.

Annuii, avvolgendo il suo bacino con le mie braccia, poggiando il capo sul suo petto.

La sua mano percorse il mio braccio, finché il suo indice si posò sul mio anello, premendo leggermente su esso.

Sorrisi guardandolo negli occhi... Sarei diventata sua moglie e non vedevo l'ora che accadesse.

"Che ore sono?" chiesi.
"Le 7:30" rispose.
"Alle 9 ho lezione" constatai.
"Anche io. Andiamo insieme all'università, ok?" domandò.
"Va bene" annuii, alzandomi dal letto.

Mi diressi di fronte l'armadio, prendendo un paio di jeans e una canottiera: faceva parecchio caldo.

"No, così non va bene" sentii bofonchiare Logan.
Mi girai verso di lui interrogativa "Quella canottiera è troppo scollata" continuò a dire serio, poggiando il mento sul cuscino che aveva preso tra le sue braccia.
"Sei geloso?" chiesi sorridendo, andandogli davanti.
"Mhm, può darsi" rispose, e in men che non si dica, mi ritrovai sotto il suo corpo "Sei solo mia. Se qualche ragazzo prova a guardarti, verrà a conoscenza della furia di Batman" sussurrò serio.
"Sei sicuro che io sia solo tua?" chiesi sensualmente, mordendomi il labbro inferiore.
"Sicurissimo" rispose, lambendo il collo con il suo labiato.
"Logan devo vestirmi" bisbigliai.
"E no, non ti lascio così facilmente, dopo le tue provocazioni" sussurrò maliziosamente, passando la sua mano sul mio fianco, insinuandosi nella mia maglia.
"Faremo tardi" gli feci constatare.
"Ce ne faremo una ragione" rispose lui, premendo le sue labbra sulle mie.

Le lingue non ci misero molto ad aggrovigliarsi tra loro e lui afferrò le estremità della mia t-shirt tirandola su.

Ormai fui persa: si stava facendo desiderare troppo.

Ma quel momento di follia durò poco: l'orologio di Logan iniziò a squillare.

Si staccò sbuffando, rispondendo alla chiamata del capo.

"Batman, Black Girl è con te?" chiese.
"Si, capo" rispose guardandomi, sedendosi vicino alla sottoscritta, avvolgendomi il bacino.
"Fra mezz'ora alla base. Farà l'ecografia" ci informò.
"Cosa? Ma avevamo detto tra una settimana" sbraitò Logan.
"Anticipiamo. Tanto lei è incinta, no?" sghignazzò il capo, chiudendo la chiamata.
"Maledizione" gridò.
"Logan" sussurrai accarezzando la sua spalla.
"E se tu non fossi incinta? Cosa faremo?" domandò preoccupato.
"Andrà tutto bene" cercai di rassicurarlo.

Ci vestimmo in silenzio, prendendo solo un caffè ciascuno.

Il viaggio da casa fino alla base, fu angosciante e nessuno dei due osò fiatare: troppi erano i pensieri che invadevano le nostre menti.

Scesi dall'auto seguita da lui ed entrammo nella base.

"Buongiorno. Il capo vi sta aspettando nel suo ufficio" ci avvisò un collega.

Ci dirigemmo da lui e lo trovammo intento a sistemare alcune scartoffie.

"Bene, siete arrivati" disse con superbia lui "Il ginecologo è già arrivato" continuò a dirci.

Dopo qualche minuto ci ritrovammo in una stanza con un ecografo.

Mi accomodai sul lettino, stendendo le gambe e alzando la maglia.

Logan mi era accanto e aveva la sua mano stretta alla mia: stava tremando dalla paura.

Il capo era seduto accanto al monitor in attesa che il dottore finisse di sistemare il macchinario.

Guardai il mio ragazzo e poggiai il capo sul suo avambraccio.

"Andrà tutto bene" sussurrò lui, accarezzandomi i capelli "Ti amo" continuò a dirmi, lasciandomi un bacio in fronte.
"Bene, possiamo iniziare" ci comunicò in ginecologo.

Poggiò la sonda sul mio ventre, iniziando a muoverla perlustrando tutto l'addome.

"Allora?" chiese il capo impaziente.

Il dottore spostò lo sguardo dallo schermo guardandomi.

"Mi dispiace" bisbigliò.

Le labbra iniziarono a tremare, gli occhi si colmarono di lacrime.

Sentii Logan imprecare a bassa voce, mentre mi abbracciava.

"Bene Batman. Prepara le valigie. Oggi stesso verrai trasferito a Los Angeles" comunicò quell'uomo senza sentimenti, per poi andarsene.
"Logan" ballettai stringendolo.
"Non piangere. Ti prego" bisbigliò.
"Perché" gridai esasperata per poi scoppiare in un pianto isterico.

Non poteva finire così, non doveva

My Batman Where stories live. Discover now