25; Logan

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Aprii lentamente gli occhi, volgendo uno sguardo alla finestra che filtrava i raggi del sole.

Controllai l'orario dalla sveglia posta sul comodino: le 8:00.

Mi guardai attorno e un piccolo sorriso comparve alla vista dei vestiti sparsi nella stanza.

Posai poi gli occhi su Harper che dormiva beatamente sul mio petto, respirando regolarmente.

Avevo avuto così tanta paura di non riuscire a controllarmi la notte prima, ma era andato tutto nel verso giusto, era stato tutto perfetto e speravo che Harper non aveva rancore per quello che era successo.

Mi alzai piano, cercando di non svegliarla; la coprii con il lenzuolo, indossai i boxer e andai a preparare la colazione.

Scendendo le scale, mi fermai fissando la mia immagine riflessa nello specchio: guardai la cicatrice sul petto, i piccoli segni che Harper mi aveva lasciato sulla spalla, i miei capelli scompigliati.

Scossi il capo e andai in cucina.

Preparai un vassoio per la colazione di entrambi, dopodiché tornai in camera.

Harper dormiva ancora dolcemente; posai il vassoio sul comodino e mi sedetti vicino a lei.

Le accarezzai la guancia, spostandole le ciocche nere che ricadevano sul suo viso.

Lei si mosse tra le coperte e, dopo qualche secondo, aprì gli occhi.

"Buongiorno piccola" le sussurrai dolcemente, lasciandole un bacio in fronte.
Lei sorrise "Buongiorno" rispose.
"Ho preparato la colazione" la informai.
"Ma che carino" rise mordendosi il labbro.

Si sollevò, portando la schiena alla testiera del letto e alzando il lenzuolo per coprirsi.

"Mi passaresti qualcosa per vestirmi?" mi chiese.

Annuii e presi il suo intimo con la mia maglia.

Spostai lo sguardo, mentre lei si vestiva, e notai una macchia rossa dall'altro lato del letto.

Sorrisi e guardai la mia ragazza, che fissava quel punto.

"Oh cavolo. Ho sporcato le coperte. Scusa" mi disse.
"È normale. Non preoccuparti" risposi avvolgendo il suo bacino con le braccia, lasciandole un bacio a stampo.

Presi il vassoio e la invitai a mangiare qualcosa.

"Dopo vuoi fare un bagno?" chiesi.
"Si, ma non ho vestiti puliti"
"Dovrei avere qualche cosa di mia sorella"
"Hai una sorella?" domandò, addendando un biscotto.
"Si, anche se è in Europa per uno scambio culturale con l'università" risposi.
"Non mi hai mai parlato della tua famiglia" constatò.
"Mia sorella è l'unica famiglia che ho da quando ho compiuto 15 anni" dissi rattristendomi.
Posò una mano sulla mia spalla accarezzandola "Mi dispiace tanto Logan... Ti capisco" detto questo, mi abbracciò.
"Ok, non pensiamoci mhm?" chiesi guardandola; non volevo la sua tristezza.

Lei annuì e mi diede un bacio sulla guancia.

"Andiamo a lavarci?" domandai alzandomi, seguito da lei.

Preparai il bagno, con tanto di candele profumate intorno alla vasca.

"È solo un bagno, Logan. Non applicarti più di tanto" commentò lei ridendo.
Le andai di fronte, prendendo le sue mani fra le mie "Deve essere tutto perfetto oggi" le risposi.
Lei sorrise dolcemente alle mie parole "A me basta che ci sia tu"

Ci spogliammo; entrai nella vasca e Harper si sistemò in mezzo alle mie gambe.

Spostai i suoi capelli su una spalla e le diedi una serie di baci sull'altra.

La vidi rilassarsi e chiudere gli occhi, stringendo le mie braccia attorno alla sua pancia.

"Sei bellissima" le sussurrai nell'orecchio.
"Tu invece sei un dio sceso dal cielo" rispose lei seria, guardandomi.

Sorrisi, baciandola per lungo tempo.

"Harper" la chiamai.
"Dimmi"
Le accarezzai il braccio bagnato "Ti sei pentita di aver fatto l'amore con me stanotte?" le chiesi.
Lei scosse il capo "Non mi pentirò mai di averti donato la mia verginità"

Poggiò il capo sul mio petto, abbracciandomi.

Ero così felice di averla finalmente mia, solo mia.

"Harper... Ieri notte non ho usato preservativi" le confessai.
"Non fa niente" rispose lei.
"Ma se sei rimasta incinta?" domandai confuso; pensavo che se la sarebbe presa.
"Perché? Tu non vuoi diventare padre?" chiese lei preoccupata.
"Certo che lo voglio Harper. Ma tu avevi detto che-" dissi, ma mi interruppe.
"Ci ho riflettuto e si, voglio diventare madre... Mi sento pronta"

Il mio cuore iniziò a battere forte e sorrisi come un completo scemo al sentire quelle parole; voleva una famiglia con me, voleva che io fossi nel suo futuro come padre di suo figlio.

"Quanto posso amarti" chiesi retoricamente, baciandola, passando le sue mani tra i suoi lunghi capelli bagnati.
"Ti amo anch'io" mugugnò sulla mia bocca.

Sarebbe andato tutto nel verso giusto, ci avrei scommesso la mia vita

My Batman Where stories live. Discover now