22; Harper

203 20 11
                                    

Grace se ne era andata da un po'; era quasi ora di cena così mi misi a preparare qualcosa, quando d'un tratto mi squillò il telefono.

Lessi il nome sullo schermo: Logan

Sorrisi e risposi.

"Ehi" dissi.
"Ehi piccola... Che fai?"
"Stavo preparando qualcosa da mangiare"
"Quanto vorrei essere con te" sussurrò.
Sorrisi "Mi sento sola" ammisi.
"Secondo me, se andassi ad aprire la porta, ti sentiresti meno sola" disse dolcemente.
Rimasi in silenzio "Che vuoi dire?" chiesi non capendo.
"Vai a vedere e lo scoprirai" mi ammaliò.

Mi diressi all'ingresso e aprii la porta.

Rimasi a bocca aperta, dopodiché gli saltai addosso, facendolo sbilanciare indietro.

"Che ci fai tu qui?" chiesi contenta.
"Mi hanno dimesso" rispose lui sorridente, reggendomi dalle cosce.
"E perché non mi hai detto niente?" domandai ancora.
"Volevo farti una sorpresa... E a quanto pare è andata a gonfie vele" disse soddisfatto.

Sorrisi ampiamente, dandogli un lungo bacio passionale.

"Entriamo? Avrei un po' di freddo" dissi scherzosa.
Lui annuì, facendomi poggiare i piedi a terra.

Rientrammo in casa e lo feci accomodare a tavola.

"Stavo facendo il pollo" lo informai.
"Lo amo" rispose lui, leccandosi le labbra; risi divertita.

Quando fu pronto, lo misi in tavola, iniziando a mangiarlo.

"Complimenti alla chef" si congratulò, pulendo la bocca con un tovagliolo.
"Ho fatto anche un dolce... Lo vuoi?" chiesi.
"Mhm... Non voglio ingrassare" disse posando una mano sulla sua pancia, scherzando.
"Una fetta di crostata non farà sparire la tua tartaruga" dissi ovvia alzandomi e dirigendomi verso la cucina.
"La tartaruga la ho solo perché tu la adori" mi gridò lui dal tavolo.

Mi morsi il labbro trattenendo una risata e impiattando due fette di costata, portandole nella camera da pranzo, accomodandomi nuovamente.

Mangiammo in silenzio e, quando finimmo, sparecchiai e andai a lavare i piatti.

Ero intenda ad asciugare una posata, quando sussultai sentendo le mani di Logan sui miei fianchi e il suo mento sulla mia spalla.

"Che fai?" chiese.
"Gioco a briscola" risposi satirica.
"Bello" rise lui, dandomi un bacio sulla guancia, circondandomi il bacino con le braccia.
"Come mai così tanto affetto?" domandai, sciacquando un piatto.
"Non c'è un motivo specifico" rispose.
"Devo dirti una cosa" dissi seria, voltandomi verso lui.

Lui annuì, allontandosi da me.

"Io oggi pomeriggio ho parlato con Grace" iniziai "Le ho raccontato tutto quello che era successo in questi giorni, anche se lei sapeva la maggior parte delle cose"
"E quindi?" chiese lui non capendo.
"Le ho parlato anche di noi" sussurrai.
"Di noi intendi come coppia?" domandò; annuii.
"E mi ha fatto riflettere sul fatto del bambino" balbettai intimidita, abbassando lo sguardo.
Sentii la sua mano passare sotto il mio mento, alzandolo "Va tutto bene. Io non ti voglio costringere. Un bambino è una grande responsabilità. Se non vuoi, per me non c'è problema. Capisco che tu non sia pronta" mi disse dolcemente.
"Logan, tu lo vuoi?" chiesi.
Rimase un attimo in silenzio "Io si, lo voglio. E non per tutta la storia del fatto che il capo ci vuole dividere. Mi sento pronto per diventare padre e so che tu saresti la madre migliore del mondo. Io credo nella nostra storia. E vorrei portarla avanti, anche se avere un bambino è affrettato. Ma io scommetto la mia stessa vita sul nostro futuro"

Quelle parole mi arrivarono dritte al cuore... Era la prima volta che mi confessava davvero cosa provava per me e io, per la prima volta, rimasi in silenzio non sapendo cosa dire.

"Tutto ok?" chiese lui, accarezzandomi la guancia; annuii.

Il suo sguardo si posò sulla colonna dove era situato l'orologio.

"Sono le 11... Io vado" disse freddo.

Si allontanò da me, prendendo la giacca e si diresse verso l'ingresso.

"Logan" lo chiamai d'un tratto; si voltò "Scusami" sussurrai mortificata.
"Per cosa?" domandò lui.
"Per essere debole" risposi guardandolo con gli occhi lucidi.
"Tu? Debole?" disse lui cercando di strapparmi un sorriso, abbracciandomi "Tu sei la ragazza più forte del mondo, sei Black Girl, la superoina di Miami" mi bisbigliò dolcemente all'orecchio.
"Dormi con me?" gli chiesi, passando le braccia attorno al suo collo.
Lui annuì sorridente dandomi un bacio a stampo.

Salimmo in camera mia; andai a mettermi il pigiama in bagno e poi lo lasciai libero a Logan.

Mi coricai tra le coperte, aspettandolo e dopo un po' venne anche lui.

Si stese vicino a me, spegnendo la luce; nonostante ciò, riuscii ad intravedere i suoi occhi su di me e il rossore sulle mie guance ritornò.

Sentii la sua mano posarsi sul fianco per poi cingere con il braccio, il mio bacino, stringendomi a sé.

Il suo petto era caldo e, al contatto con la sua pelle, i brividi invasero il mio corpo. Gettai le mie braccia attorno al suo bacino, incastrando le mie gambe con le sue.

Ci coprì con il piumone dandomi un bacio in fronte.

"Buonanotte piccola" sussurrò.
"Buonanotte" risposi, chiudendo gli occhi, lasciandomi cullare dal suo respiro sul mio collo.

My Batman Where stories live. Discover now