2; Harper

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"Buongiorno amica" mi salutò Grace alle mie spalle, mentre prendevo i libri dal mio armadietto.
"Buongiorno anche a te" ricambiai sbadigliando.
"Non hai dormito?" chiese.

Scossi il capo strofinando un occhio.

"Alla fine ieri non mi hai telefonata" mi rimproverò.

Ok, mantieni la calma e inventa una scusa sensata.

"Si, è che ho cenato e non mi sono sentita bene... Quindi sono andata a dormire anche se alla fine non ho chiuso occhio" spiegai.
"Ah capisco... Ora stai bene, si?" domandò.
"Certo" confermai.

Mi guardò un attimo e fissò il mio collo.

"Ma sono dei lividi?" chiese avvicinando il suo dito; prontamente misi una mano su quelle macchie.
"Ieri sera una zanzara mi ha punta numerose volte" gesticolai con la mano libera.

Grace aveva questo lato investigativo che, ad una supereroina sottocopertura come me, dava fastidio.

"Devo andare nell'aula di biologia. Ci vediamo" dissi chiudendo l'armadietto, dopo aver preso da dentro esso un foulard.

Percorsi mezza università, per poi trovare l'aula "B20".

La stanza era quasi piena, così mi sedetti vicino a un ragazzo di carnagione piuttosto scura; lo conoscevo di vista, Carlos mi pare si chiamasse.

"Posso?" chiesi.

Lui annuì senza neanche guardarmi: era concentrato a messaggiare con qualcuno.

Dopo 1-2 minuti, vicino al latinoamericano, si avvicinò un ragazzo di carnagione piuttosto chiara, capelli a spazzola e con un fisico ben piazzato.

Appena mi vide, rimase qualche secondo a bocca aperta, per poi sedersi immediatamente e cercare qualcosa nel suo zaino, evitando il mio sguardo.

Strano.

"Ehi Log" lo salutò l'amico, dopo aver allontanato gli occhi dal suo cellulare.

L'amico gli gettò un'occhiataccia.

"Che c'è?" chiese Carlos; l'altro mormorò.
"Oh" sussurrò il mulatto; credo avesse capito cosa tentava di dire l'amico.

Si girò di scatto verso me sorridendo maliziosamente; inghiottii intimidita.

Il suo amico si sbattè una mano in fronte sbruffando.

Ma non potevano avere una conversazione intelligente?

"Piacere Carlos" si presentò.
"Harper" risposi.
"Ehm" si guardò intorno; quel ragazzo era strano "Lui è Logan" tagliò corto.

Il ragazzo in questione, alzò di scatto il viso e mi guardò arrossendo.

Carlos mi sorrise istericamente, prese la sua borsa a tracolla e se ne scappò verso i banchi più indietro, ignorando i rimproveri dell'amico che gli ordinava di rimanere con lui.

Risi divertita dalla scena.

Logan nascose il viso tra le mani, sbruffando nuovamente.

Dovevo fare io la prima mossa, vista la situazione.

"Piacere Logan" sorrisi allungando la mia mano verso lui.

Lui mi guardò intimidito e la strinse, rivolgendomi un mezzo sorriso.

"Ehi, non ti mangio mica" risi.
"Perché dici questo?" chiese lui.
"Volevi il tuo amico vicino a te" risposi.
"Oh ehm si, perché lui ha il libro di biologia, io lo ho dimenticato" spiegò impacciato.
"E che problema c'è? Segui con me" risposi, avvicinandomi a lui e mettendo il libro al centro.
"Oh ehm, grazie" rispose abbassando il viso.

Magari quello stronzo di Batman fosse così timido come lui.

Il professore entrò iniziando a spiegare la lezione del giorno.

Tutti prendevano appunti, inclusa io, quando ad un tratto mi cadde la penna.

Mi abbassai per prenderla, ma proprio nel momento in cui la afferrai, una mano più grande si sovrappose alla mia.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai gli occhi marroni di Logan nei miei.

Ci rialzammo e ripredemmo a seguire la lezione, gettandoci alcune occhiate di disagio.

La campanella dell'istituto suonò: la lezione era terminata.

Tutti i ragazzi si alzarono uscendo dall'aula.

Salutai Logan con un gesto della mano, dirigendomi poi in biblioteca: avevo due ore di pausa.

Dovevo fare una ricerca sui glicolisi... Argomento al quanto noioso.

Iniziai a cercare quel libro negli scaffali dedicati alla medicina, ma proprio quando lo trovai, constatai che lo scaffale era troppo alto e io non ci sarei arrivata.

Mi alzai sulle punte dei piedi, distendendo più che potevo il braccio, ma lo ritirai, quando una mano di un corpo posizionato dietro di me, afferrò quel libro.

Mi girai ritrovandomi a qualche centimetro dal viso di Logan.

"Ci rivediamo" dissi sorridendo.
"A quanto pare" disse lui facendo qualche passo indietro porgendomi il libro.
"Grazie"
"Di nulla" rispose, passando una mano sulla sua nuca.
"Hai anche tu due ore di buca?" chiesi.

Annuì.

"Potremmo andare al bar... Ti va?"
"Ehm, si certo" rispose intimidito.

Prenotai il libro alla bibliotecaria per tenerlo una settimana, dopo di che ci dirigemmo al bar.

"A quale anno di università sei?" chiesi rompendo il silenzio che si era creato da un po' tra noi due.
"Terzo... Tu?" domandò.
"Anche io" risposi.

Calò dinuovo un'atmosfera imbarazzante tra noi.

"Ehm, ti piace la medicina?" chiese lui.
Annuii "Vorrei diventare biologa"
"Lavoro interessante" sorrise lui.
"Tu?" chiesi.
"Mi piace la fisica, in special modo quella nucleare"
"Non farci esplodere eh" risi insieme a lui.
"Sicuramente ti metterei in salvo prima" si lasciò scappare.

Spostai il mio sguardo da quello che avevo difronte a lui, che mi stava di lato: era rosso in viso e stava uccidendo le sue povere unghie.

"Tutto ok?" chiesi.

Annuì e, un attimo dopo, ci ritrovammo al bar.

My Batman Where stories live. Discover now